“E pensare che volevo andare a Castellania” 23/11/2022 • Distanza 102.4 km • Tempo 3:42:31 • Dislivello 226 metri Casal Cermelli: Parto in direzione Est, il ponte sull’Orba è bagnato, il torrente dopo mesi di secca è finalmente gonfio e l’acqua copre tutto il suo letto, in lontananza si vede chiaramente il Giarolo col suo pennacchio di neve fresca, che ha subito compromesso la temperatura della pianura riportandola a valori coerenti con la stagione autunnale. Brina su ciglio dei fossi e 2°C che mi fanno sentire gli spilli nelle mani anche se sono protette dai guanti, alla cascina Torre svolto a sinistra, la prendo larga la strada per Castellania, voglio passare da Frugarolo facendo la strada del Mandrino, poi la Stortigliona e la Grilla, le campagne di San Giuliano e a Tortona puntare su Villaromagnano, Montale Celli, Costa Vescovato e infine Casa Coppi, lascerò perdere Sant’Alosio e per il ritorno vedo se ci potrà stare Sant’Agata. Un centinaio di chilometri e circa 700 metri in dislivello, si, farò così. Gelo sulla strada del Mandrino, ghiaccio nelle pozze colme di pioggia, ma avvicinando Spinetta pare che faccia meno freddo, appena scendo il sottopasso della Stortigliona mi supera un bilico, lo aggancio, non può andare forte su questa strada contorta e il vuoto d’aria che si crea dietro al semirimorchio quasi mi trascina via e non faccio fatica. L’unico inconveniente è dato dai continui rallentamenti e rilanci che accadono ogni volta che il mio trattore incrocia, auto o altri camion, la strada è stretta ma perfettamente asfaltata e sono tranquillo, certo di non trovare intoppi sul percorso. Rallenta e rilancia diverse volte questo gigante della strada, lo tengo in pugno per i quasi 3 chilometri della Stortigliona e proprio alla fine, ecco il buco, lo centro in pieno e dopo qualche secondo la ruota anteriore si sgonfia completamente. Mi fermo allo spartitraffico della grande rotatoria della Paglieri è l’unico posto dove sono visibile, fermandomi a bordo strada sarei di intralcio e in pericolo. Smonto la ruota, le mani fanno male come sempre, stallono il copertoncino, sfilo la camera d’aria, cerco di capire dove sia il buco ma non riesco a vederlo. Dopo averla gonfiata un poco monto la camera d’aria nuova, e comincio a tallonare il copertoncino usando la poca forza che ho nelle mani, so già che gli ultimi 10 cm devo inserirli con le leve smonta gomme, perché con questo tipo di cerchio, con le sole mani proprio non ce la faccio. Ho due leve strette con me, una col becco spesso e l’altra invece lo ha fine, uso quest’ultima per rifinire il lavoro ma le grane arrivano sempre in coppia e la leva si rompe, provo ad inserire l’altra ma è spessa e non entra tra la spalla del cerchio e il cerchiaggio del copertone, provo inutilmente con le mani, insisto un po’ con la leva e poi ancora con le mani. Niente, la gomma è rigida per il freddo e non c’è verso di finire il lavoro. A casa non c’è nessuno che possa chiamare per un soccorso, mi vedo già con la bici in spalla che torno a casa scalzo per non consumare gli scarpini. Poi penso al pacchetto di attrezzi che porto sempre con me e viene fuori un piccolo cacciavite, si rovinerà un po’ il cerchio ma sono sicuro che il copertoncino andrà a posto. Si, è andata, gonfio, monto la ruota, metto via i ferri, il giro è finito, ho ancora una camera e una bomboletta ma se foro ancora con un solo smonta gomme non riuscirei a cambiare la camera. Potrei far un salto dal ciclista più vicino ma con me ho soltanto 10€ non penso siano sufficienti per una camera, una bomboletta e uno smonta gomme, si il giro è finito, almeno quello per Castellania. Vado a casa, recupero il portafogli e riparto. Casal Cermelli: e sono sulla SP185, appena fuori dal paese, il rombo di un trattore alle spalle, volgo lo sguardo e lo vedo, un bel trattore blu, ne grande ne piccolo, al traino ha un rimorchio a sponda alta a due ruote, mi affianca e rilancio, mi supera e sono a ruota a 40 km/h. Non va forte come il camion di prima ma è molto più regolare, unico inconveniente è la strada che non è perfetta e a tratti pare di pedalare in un campo arato. L’attenzione è al massimo, lo sguardo un po’ sul retro del monoasse e un po’ sotto ad individuare per tempo le fessure nell’asfalto, proseguo così per tutta la strada. Alessandria, quartiere Cristo: e io svolto in via Bensi, il trattore va dritto, in poco tempo sono dal ciclista, compro quello che serve, 10€, ad averlo saputo non tornavo a casa a prendere altri soldi. Riprendo il giro, solo pianura, un giro strano a cercare dove è possibile strade strette e solitarie. Valmadonna, Gerlotti Quargnento, Solero, San Michele, Astuti, Alessandria, Casalbagliano, Villa del Foro, prima di Oviglio incrocio Fabrizio che si allena, Castellazzo B.da e Casal Cermelli. 100 km ci sono anche questa volta, manca il dislivello ma oggi è andata così, e direi che è andata bene. SEMPERINSELLA!