Passo del Bocco
25/06/2011
• Distanza 276.7 km
• Tempo 11:48:47
• Dislivello 3375 metri
Scrivo questo racconto a distanza di anni sulla base dei dati registrati allora sul Polar 710SI e sui lontani ricordi di quel giorno.
Le partenze per i viaggi diretti in valle Scrivia ed oltre hanno come costante quasi sempre il passo della Castagnola, dato che non mi piace partire e tornare per la stessa strada, metto la salita all’andata perché so, che farla al ritorno mi creerebbe dei problemi, quindi via verso Predosa, Gavi e Voltaggio, oggi voglio andare sul Bocco.
C’ero già stato nel 2008, ma scalando il Ghiffi e scendendo dal versante del Bocco che oggi intendo salire,
unica parte del giro con la strada in comune è il passaggio tra Borgofornari e Laccio, ho cercato un’alternativa per un giro completamente circolare ma avrebbe allungato troppo la strada e non ero sicuro di portarlo a termine, quindi questi 24 km dell’alta Valle Scrivia li faccio in leggera salita all’andata e tornando avrò il vantaggio di farli in discesa.
Arrivato a laccio, scalo la corta salita per il Passo della Scoffera per discendere per la bellissima e fresca val Fontanabuona fino a Carasco. A questo punto se volessi vedere il mare di Chiavari e Lavagna mi basterebbe seguire il corso del torrente Entella e in pochi km e poca fatica sarei in riviera ma l’obiettivo di oggi è il Bocco e svolto a sinistra sul falsopiano per Borgonovo, dove inizia la salita al passo del giorno.
Anche se l’ho fatto una volta in discesa, non mi ricordo come sia la strada, salgo risparmiando le forze e il pensiero va alla tragedia accaduta circa un mese fa in questa strada.
Era il 9 maggio, si svolgeva la terza tappa del Giro d’Italia, Reggio Emilia - Rapallo di 173 km, mancano 27 km al traguardo, quando il numero 108 Wouter Weylandt velocista della Leopard-Trek, cade in discesa in località Borgonovo di Mezzanego. La situazione appare grave da subito e l’intervento immediato dei sanitari non serve a salvare la vita al giovane ciclista.
Salgo pensando a questo fatto a come sia facile cadere e morire in bicicletta ed a quanti ciclisti di professione siano morti correndo, ricordo Serse il fratello di Fauso Coppi, Tommy Simpson, De Vlaeminck, Fabio Casartelli e tanti altri per caduta, incidente, investiti da un’auto. Salgo e la mente si distrae dalla fatica della salita, e sono in cima al Bocco, quasi senza accorgermene. Non mi fermo, proseguo per il corto falsopiano che pota in vetta al Ghiffi e da li discendo a Borzonasca.
Ho davanti la salita più lunga della giornata, solo il 3.6% di pendenza media ma 30 km sono veramente tanti e di chilometri nelle gambe ne ho già quasi 150. Salgo e al bivio per Brizzolara, lascio la SP586 di val d’Aveto e svolto a sinistra per Belpiano, una bella variante per il passo della Forcella. Da qui due chilometri in lieve discesa mi portano a Parazzuolo dove la strada inizia nuovamente a salire fino al passo della Scoglina e poi a Barbagelata.
A questo punto, con quasi km all’attivo e quasi 3000 metri di dislivello nelle gambe, penso che il gioco sia fatto, ma casa mia dista ancora un centinaio di chilometri, e non è tutta discesa. Mi butto giù verso Costa Finale, a Montebruno sosto per un gelato e una birra e riprendo la strada di casa. La salita alla Buffalora anche se corta pare non debba finire mai ma l’alternativa erano le gallerie della superstrada, lunghissime, pericolose e proibite alle biciclette per Laccio. Ci arrivo a Laccio, passando per Torriglia e ricalco quei 24 km dell’andata fino a Borgofornari, che a parte qualche dosso, sono tutti in leggera discesa, proseguo per la valle Scrivia, Arquata, Serravalle e Novi Ligure, sono a casa con 276 km e il Bocco in tasca.
Distance: | 276,7 km |
Elevation: | +4473 / -4473 m |
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