03/02/2013
• Distanza 111.35 km
• Tempo 05:05:17
• Dislivello 1324 metri
Non riuscirò mai a capire perché, una categoria di automobilisti, per fortuna molto ridotta non riesce ad avere rispetto per un ciclista. O non ci vedono o non ci calcolano come persone ma ingombranti oggetti per i quali non è necessario prestare la minima attenzione.
Ho appena attraversato Avolasca salendo da Grua, la strada è molto stretta, salgo ancora in direzione Oliva su pendenze superiori a 10% le gambe indurite dalla fatica delle precedenti salite. Salgo piano e agile, in lontananza il rumore di un’autovettura che sbuca da dietro un tornante lontano un centinaio di metri, occupa tutta la strada, non scende a forte velocità ma è abbastanza veloce. Io salgo e lei scende dopo qualche secondo mi incrocia e io non ho spazio per le ruote, per non avere una collisione con l’auto mi sbilancio e la ruota anteriore salta giù dal ciglio della strada, sgancio il pedale e con un’imprecazione ed un po’ di equili-brismo metto i piedi a terra. L’auto si arresta, alla guida una signora che apostrofo con un:_ “Faccia atten-zione”, e questa mi risponde:_ “Ma guardi che io sono dalla mia parte”. Ma come cazzo fai ad essere dalla tua parte se la macchina è larga quanto la strada, fermarti dieci metri prima restando a lato e lasciarmi passare evidentemente è troppo difficile, è meglio farmi quasi cadere che perdere dieci secondi . Chiaramente questa frase l’ho solo pensata perché la signora frettolosa è subito ripartita senza che io potessi replicare. Riparto anch’io con un po’ di fatica vista la pendenza e dopo qualche metro ecco un’altra macchina che però si ferma e mi da strada, segno che non tutti gli automobilisti sono uguali, per fortuna.
Va beh scusate lo sfogo, quando sono partito in questa splendida mattina di febbraio, non avevo una meta precisa, poi strada facendo il giro ha preso forma, ho raggiunto Villalvernia passando da Bosco e Donna, poi Cassano e la prima salita Sardigliano, Vargo, Albarasca, sulle orme della Dolci terre di Novi ma al bivio per Borghetto Borbera tengo la destra e risalgo a Bastita, il panorama è splendido scatto qualche foto e giù verso Garbagna. Cinque chilometri di pianura e poco prima di Grua svolta secca a sinistra in direzione di Avolasca. La salita misura poco più di tre km con una pendenza media del 5.3% ma dopo il centro abitato la strada si impenna e per altri due km mi impegna non poco. Ora scendo verso la provinciale tornando sui miei passi e ripercorro la strada provinciale in direzione di Grua, che supero proseguendo sulla SP120, un forte vento soffia lateralmente ma la strada scende leggermente e non faccio fatica. All’altezza del bivio per Sarezzano, svolto a sinistra e vado su ancora per questa facile salita. A sarezzano mi incuriosisce una stradina laterale, via Albarella, la imbocco pensando ad una scorciatoia ma dopo circa un km di buona discesa mi ritrovo su di uno sterrato e devo mio malgrado tornare su a Sarezzano. Da qui proseguo fino a Tortona e poi con il vento a favore tre quarti da destra proseguo sulla provinciale per Torre Beretti e San Giuliano Vecchio, poi vento a favore fino a Frugarolo e casa. 111 i km, 20 in salita, 5 ore il tempo, una lumaca faceva prima ma quest’anno non riesco a salire in bicicletta con costanza. L’ultimo giro risale al 12 di gennaio e più di venti giorni fermo si sentono. Se le condizioni meteo lo permetteranno, il prossimo giro sarà per domenica prossima, prima non è possibile, reperibilità GAS dietro l’angolo, bici fuori gioco.