Giringiro: D’Italia 24/05/2018 • Distanza 198.33 km • Tempo 07:46:27 • Dislivello 1074 metri “Chi si accontenta gode” Eh si, a volte esco con delle belle idee in testa ma poi alla fine del giro ne ho attuate poche. Oggi secondo i piani, avrei dovuto fare circa 250 km, seguendo in parte, il percorso della 18^ tappa del Giro d’Italia, che ho intercettato a Castello d’Agogna e che avrei dovuto seguire fino a Grinzane Cavour, rientrando poi per Acqui Terme ma le cose non sono andate così. Il cardio Garmin non si connette, ieri andava perfettamente ed oggi non ne vuole sapere di avviarsi, ho sostituito la batteria ma non c’è nulla da fare. Bici nuova e su misura. Mi trovo bene come posizione e sto prendendo confidenza con Shimano Ultegra 11v, lo trovo molto più comodo del Campagnolo Record 10v, anche se il Campagnolo, lo avevo preso usato, con tutti i problemi che comporta. Chiaramente le cose nuove funzionano meglio e non posso fare paragoni, però Shimano è veramente comodo anche se un po’ bruttino da vedere. Comoda anche la nuova bicicletta, la HBM SLEEK, i ragazzi di HBM, hanno fatto un ottimo lavoro. Elegante, è la traduzione dall’inglese di SLEEK e devo dire che senza il borsino porta attrezzi color arancio , attaccato alla sella, la trovo molto elegante. Nella sua livrea blu e nera, che, ci tengo a precisare, non ha nessuna attinenza con la squadra di calcio. Io non tifo per nessuna squadra calcistica, tanto meno per l’Inter. Il blu è il mio colore e devo dire che Davide, dell’HBM è stato bravo ad abbinare gli stacchi di colore e le scritte con sfondo carbonio. Comoda, dicevo è su misura, costruita con tubi speciali. La forma originale del telaio SLEEK, top di gamma, della HBM, dovrebbe avere il tubo orizzontale curvo e schiacciato ma su mia richiesta è stato modificato con un tubo tondo. Comoda, veramente comoda ed oltre ad essere molto silenziosa nell’affrontare le asperità stradali, assorbe molto bene anche le vibrazioni e questo sui viaggi lunghi, è fondamentale. Dopo tanti chilometri, oltre alla stanchezza, subentra anche una certa difficoltà nell’accettare sobbalzi e scossoni, con questo telaio, oggi non ho fatto un percorso lunghissimo ma ho potuto vedere come reagisce su certi tipi di strada e ne sono contento. Ma torniamo al giro ed al perché non ho seguito il tragitto studiato a tavolino. Le prime difficoltà sono arrivate dopo Vignale e precisamente al bivio per Altavilla, dove le forze dell’ordine, impedivano di proseguire sul tracciato del percorso di gara. Con un po’ di fortuna ed aggregandomi ad un gruppetto di ciclisti, sono riuscito a passare e proseguire e raggiungere Quarto Inferiore, punto del rifornimento, altri amici, Sara, Marco, Alberto e Francesco, avrebbero dovuto raggiungermi ma sono stati bloccato al bivio di Vignale. Li a Quarto, invece, ho trovato tutti riuniti, tanti amici di Alessandria. Ho potuto finalmente conoscere di persona, Giuliano e Guido. Incontrare dopo tanto tempo Moreno ed i tre Claudio: Dolcino, Pagella e Bergaglia. Con Claudio Dolcino ho atteso e fotografato i “Ragazzi del Giro”, sotto ad un bombardamento di borracce, gettate a terra dai corridori. Io intento a fotografare, non ne ho raccolta nemmeno una ma qualcuno degli spettatori vicino a me, ne hanno fatta man bassa. Passata la corsa, terminato lo spettacolo, un attimo o poco più. Chiamo Sara al telefono per vedere se si può proseguire assieme ma, bloccati a Vignale, appena passata la corsa si sono diretti subito verso casa. Raggiungo gli altri amici un saluto e proseguo verso il mio obiettivo, Grinzane Cavour ma sbaglio strada, nel casino pazzesco di auto incolonnate che cercano di muoversi dopo la riapertura alla viabilità, probabilmente non ho visto le segnaletiche della corsa, perdendo irrimediabilmente la strada. Niente più strada del Giro, proseguo un po’ alla cieca, prima seguendo un anziano ciclista con una gamba eccezionale e poi vedendo le indicazioni per Vallumida, proseguo per Costigliole e salgo a Bricco Lù, dove è installata la Big Bench color Arancio, faccio un paio di foto e poi decido di prendere la via di casa. A Nizza Monferrato, un Chinotto ed un gelato, mi aiuteranno ad arrivare a casa. Sono bruciacchiato, sia sulle gambe che sulle braccia, per non parlare delle mani, visto che ho dimenticato di mettere i guanti. Contento, si, sono contento. Sia della bicicletta e voglio ringraziare ancora la professionalità di Davide, Andrea e Roberto di HBM, che degli incontri che ho avuto oggi, se avessi avuto un po’ più di gambe, probabilmente sarei rientrato con il gruppo di Alessandria ma ho sofferto di crampi già questa notte e le sentivo ancora dure e doloranti. Andando con loro avrei corso il rischio di non farcela a stare al passo. Bello il Giro, ha sempre un fascino particolare andare sulle sue strade e pedalarle. Oggi ho percorso sull’unica tappa a portata di ruota, circa 70 chilometri, se non mi fossi perduto, potevano essere molti di più. SEMPREINSELLA!