Temporale sul Fasce

Temporale sul Fasce
05/08/2014
• Distanza 229.93 km
• Tempo 09:36:26
• Dislivello 2563 metri
Siamo fermi qui, io, Sara e Marco, seduti fuori dal bar trattoria Cornua, riparati da una larga tettoia, mentre il diluvio universale imperversa da quasi un’ora. Poco fa eravamo sul Monte Fasce o meglio, Marco è salito sulla cima del Fasce, io e Sara ci siamo passati vicino, senza salirvi. Siamo passati accanto alla strada di accesso ai ripetitori senza vederla e siamo scesi circa 2 km, poi capito l’errore e troppo pigri per risalire, abbiamo avvisato Marco di raggiungerci a Case Cornua. Scendendo, qualche goccia d’acqua comincia a battere sull’asfalto, alla nostra sinistra, nell’entroterra grosse nuvole nere dalle quali provengono fragorosi, i boati dei tuoni alla destra, il mare con il sole. Si mette male, scendo più velocemente che posso, per trovare riparo, ecco sono al bar di Cornua, dopo poco arriva Sara, piove, moderatamente me piove, arriva anche Marco inseguito dal temporale. Tuoni e fulmini, acqua butta giù a secchiate ma siamo tutti e tre al riparo. Marco si dispera, odia la pioggia e in oltre ha un appuntamento alle diciannove,teme di non arrivare in tempo. L’acqua gettata giù da un celo grigio scuro, quasi nero aumenta ed entriamo nel Bar a prendere un caffè. Appesa alla parete la cartina del luogo, cerchiamo una alternativa breve per il rientro, senza dover scendere al mare e percorrere tutta l’Aurelia e senza arrivare a Ferriere dovendo poi risalire la Scoffera da Boasi . Un ragazzo al bar ci da indicazioni, la strada la conosco, l’ho già fatta un paio di volte, so che è abbastanza impegnativa ma accorcia di soli 2 km ma ne vale la pena. Esce il sole, smette la pioggia, pensiamo di riprendere la via per casa, la strada è ancora fradicia e Marco è titubante, tergiversa, attende. Ci salva, perché di li a poco ecco un’altra scarica d’acqua, più violenta di quella precedente, accanto alla tettoia una cascata che proviene dal canale di gronda otturato. Attendiamo pazienti sono già le tre del pomeriggio e la strada per casa è ancora lunga. Spiove nuovamente, ora è sole qui dove siamo noi, nell’entroterra il cielo è nero come la pece. Siamo fermi da un’ora, si va, si rischia. Scendo per primo, lascio i freni quel poco che basta per far girare le ruote e mantengo i pattini rasenti al cerchio in modo che spazzino via lo strato d’acqua sollevato dalle ruote. Curva dopo curva scendo seguito a distanza da Sara e Marco verso Pannesi. Ricomincia a piovere in maniera garbata, trovo riparo sotto una pensilina, indosso il giubbino, Sara e Marco arrivano quasi subito si svolta a sinistra e si sale verso Sant’Alberto. Spiove ancora, la strada gronda acqua, si sale, siamo a Maxena, esattamente sopra al traforo Bargagli-Ferriere. Si scende ancora, giù verso Bargagli, sole a strappi, fulmini al lato destro della Scoffera. Noi andiamo li dritti in bocca al temporale. Ecco Bargagli, si svolta a destra verso Sottocolle, poche centinaia di metri e ricomincia a gocciolare, l’apprensione di Marco ci salva ancora una volta, si fa dietro front cerchiamo riparo. Lo troviamo sotto al balcone di una casa abbandonata, dopo qualche secondo si scatena il diluvio, nuvole bianche e basse si avventano nella vallata scaricando valanghe d’acqua, il rumore della pioggia sulle fronde del bosco è quasi un boato. Fulmini tuoni, la strada è un fiume. Noi all’asciutto si mangia qualcosa nell’attesa che tutto passi. Ancora una volta è andata bene. Spiove ancora, e ancora esce il sole e si va su verso Sottocolle. La salita è leggera, la strada impregnata d’acqua ed ogni volta che un’auto ci supera, è doccia. A Sottocolle arrivo per primo, dopo tanta acqua sento il bisogno di farne un po’ anch’io. Arrivano i miei compagni e assieme a loro, ancora acqua e questa volta non c’è riparo. Gocce grandi e fitte che non lasciano scampo, acqua tiepida, quasi piacevole, ancora poca salita e si arriva a Scoffera, non piove più, esce un poco di sole e si scende finalmente verso Laccio. Da qui è tutto più semplice, il temporale ha preso un’altra direzione, la strada a poco a poco si asciuga e quello che più conta oltre a non piovere più è che ora è discesa fino a Busalla. Formiamo un treno e si pedala a 40-45 km/h. Siamo a casa in poco più di due ore.
La Le salite fatte: Crocetta d’Orero, Torrazza, Fontanegli, Monte Fasce, Sant’Alberto, e Scoffera. Un bellissimo giro,in compagnia di splendi amici, in una giornata un po’ così ma anche un temporale ha il suo fascino ed è proprio l’imprevisto che rende bello questo sport eccezionale che si svolge direttamente sotto il cielo accettando tutto quello che il celo dona.
230 km, 45 in salita2560 metri superati in altitudine, 5600 le calorie bruciate, il rammarico di non essere salito sulla vetta del Fasce assieme a Sara ma Marco ci ha spiegato tutto quello che si vede da lassù. Torneremo dal versante di Sori, quello più duro e finalmente saliremo in vetta.

Distance: 229,0 km
Elevation: +3297 / -3297 m

Cue sheet

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