“Quando ad andare per panchine, si consumano le scarpe” 20/10/2022 • Distanza 132.36 km • Tempo 6:47:33 • Dislivello 1750 metri Qualche anno fa, quando le prime grandi panchine cominciarono ad apparire sulle colline piemontesi, per fare un giro che ne comprendesse più di cinque, ci si doveva spingere lontano e fare un giro di almeno 150 chilometri in bicicletta. Oggi, purtroppo le stanno mettendo dappertutto e visitarle con poca strada, è diventato molto più facile. Sul giro di oggi, 132 km ne ho potute vedere e fotografare 8 e gli ultimi chilometri, dedicati alla ricerca della Big Bench di Morsasco, potevo risparmiarmeli e tornare a casa, perché proprio non l’ho trovata. So per certo che la grande panchina blu n°267 che verrà inaugurata domenica prossima, è già stata installata sulla collina del Battagliotto , ma niente da fare, quando il Garmin mi ha detto di svoltare su quella che doveva essere la strada della Big Bench, mi sono trovato nel cortile di una casa ed ho abbandonato l’idea di continuare a cercarla. Quindi, solo otto panchine e poca pianura oggi e soprattutto molta strada a piedi e su sterrati ghiaiosi che a restare in bici c’è voluta tutta la mia pazienza. Parto verso quella che è più vicina a me, la n°209 di Borgoratto Alessandrino, rossa/bianca, la Grande panchina degli Artisti, dedicata a Cino Bozzetti, Cesare Bruno, Riccardo Cassola, Mario Conzano, Ernesto e Mario Ferrari, i principali Artisti nati e/o vissuti a Borgoratto. Mi sposto nell’astigiano, per vedere la grande panchina n°215, rossa e gialla di Rocchetta Tanaro e per arrivarci mi tocca scarpinare su uno sterrato di circa 400 metri al 10% medio con gli ultimi 200 metri al 15.5%, impossibile salire in sella ad una BDC, ne tanto meno scendere a valle. Proseguo e dopo Cortiglione arriva la rossa e bianca di Vichio e Vaglio. Si l’avevo già messa sul giro dell’altro ieri ma era quasi di strada per arrivare a Castenuovo Belbo e ce l’ho infilata ugualmente. La Panchina del Nizza Rosso barbera e viola per arrivarci da Castelnuovo Belbo si devono superare 500 metri di strada ben asfaltata ma con una pendenza media del 12.6% e arrivati in cima, si deve litigare con uno sterrato ghiaioso che fa slittare la ruota posteriore. Dopo Bazzana e Casalotto, scendo verso Mombaruzzo Stazione, svoltando in strada Cannata, altra bella gatta da pelare, 700 metri al 10.5% e dopo una breve discesa, ecco la vecchia e cara Big Bench n°25, la verderame di Fontanile. Continuo la corsa salendo al Bricco Oddone e poi la Panchina del Sole di Alice Belcolle. Li vicino c’è la Big Bench n°104 di Ricaldone, ed è un’altra bella sfacchinata su sterrato con ghiaia e soprattutto, per tornare indietro c’è da fare il Muro di Ricaldone. Ora via verso Strevi, è quasi tutta discesa, alla grande panchina gialla trovo due turisti stranieri che senza un abbigliamento adeguato, cavalcano due elettrificate. Una foto alla panchina del moscato, la prima ad essere installata in provincia di Alessandria e via. Ho circa 90 km all’attivo e se sapessi di non poter trovare la nuova panchina blu di Morsasco potrei tornare subito a casa, ma non lo so e proseguo verso Rivalta B.da poi strada Arneto infine Morsasco, col risultato che già ho detto. Quest’ultima panchina già installata ma introvabile, mi è rimasta sul gozzo e se domani il meteo non fa piovere, penso che andrò a cercarla per bene. SEMPREINSELLA