14/04/2018
• Distanza 161.52 km
• Tempo 07:08:50
• Dislivello 1999 metri
“Quando il gatto non c’è, i topi ballano”
Ovvero se mia moglie va alla fiera del cucito, io mi sento libero di andare in bicicletta.
Strappo alla regola questa mattina, moglie a Torino, figlia al lavoro, figlio ad una serie di concerti a Montecatini, Mamma novantenne a pranzo da mio fratello, cane che dorme tutto il giorno, orto molle e non ci si può far nulla ed io cosa faccio a casa? Meglio se vado in bici.
Tre le idee-giro di oggi:
1. Prova Monferrando circa 280 km partendo da casa. Nooo troppo lunga.
2. Giro dell’Appennino circa 180 km partendo da casa. Troppa salita e poi c’è la Bocchetta. No non mi va.
3. Dolci Terre di Novi circa 160 km sempre partendo da casa. Il percorso è già segnato e poi la so quasi a memoria. Non è tanto entusiasmante ma faccio questa.
Giornata gradevole, non fredda, poco sole ma si sta bene. Il percorso è lo stesso dello scorso anno. Scorrevole e veloce, senza salite vere eccezion fatta per il Colle delle Forche. Mi avvicino a Novi passando per Predosa e Basaluzzo, dopo lo strappo di Pasturana la strada scorre tranquilla e veloce fino quasi a San Cristoforo, quando si incontra il muro della Cammarella. Lo attacco tranquillo, la strada è lunga. Dopo la prima curva, vedo davanti a me un ciclista, dista qualche decina di metri ma ha una sagoma familiare ho la sensazione di conoscerlo. Spingo un po’ di più per avvicinarmi e ad ogni metro che guadagno, questa sensazione aumenta. Mi avvicino ancora, con le dovute cautele, viste le pendenze della Cammarella, non vorrei restarci secco. Bici rossa, la marca non la vedo, calzamaglia nera. Spingo ancora un pochino e riesco a leggere il nome della squadra sulla maglia. Ruote Libere, una società ormai estinta ma ora ho la certezza che si tratta di Bruno. Spingo e lo affianco ed in tono scherzoso, gli dico che alla sua età certe salite dovrebbe evitarle. Bruno mi guarda e ride, accenna di si col capo e aggiunge che stava seguendo le frecce delle GF di Novi. Anch’io, gli dico e allora andiamo assieme. Si ma guarda che io ne faccio solo un pezzetto. Dice Bruno. Cia avviamo assieme sugli ultimi metri della Cammarella, in silenzio, risparmiando il fiato per ossigenare i muscoli delle gambe. Poi a salita conclusa si inizia a parlare. Di bici, delle mie che ho rotto, della sua Bianchi C2C. Parliamo dei vecchi tempi, quando io ero ancora un ragazzino e seguivo affascinato, oltre che Bruno, anche Italo, Albino, Osvaldo, Dante, Pino, Nicolino. Mi fa notare che questi ultimi, se ne sono già andati a pedalare tra le nuvole e che di quella allegra compagnia a parte i “giovani come me”, lui, a settantacinque anni è rimasto l’unico a pedalare. Dice che ha dovuto farsi montare un trenta sulla ruota dietro, perché altrimenti, certe salite come L’Agnello e Mortirolo, non riuscirebbe più a farle. Parliamo degli scherzi che si facevano durante le uscite in bici. Episodi divertenti, quasi barzellette ma realmente accadute. Continuiamo cosi, chiacchierando e pedalando sul percorso della Dolci Terre di Novi, per una trentina di chilometri. A Gavi, Bruno decide che per oggi basta. Ci salutiamo, lui va verso Frugarolo io mi avventuro in direzione del percorso lungo della corsa. Solo non ho più una gran voglia di continuare ma a casa non c’è nessuno e nell’orto e tutto molle e allora, salgo sul Colle delle Forche e proseguo in val Borbera, seguendo tutto il percorso della Dolci terre di Novi, sempre pensando a quell’incontro fortuito ma estremamente gradito. Un piccolo regalo che resta nella mente e nel cuore. SEMPREINSELLA!