“Piacevole esperienza, soprattutto nel finale.” Io odio profondamente il vento da qualsiasi parte spiri, -ma penso che sia una cosa comune a molti ciclisti- perché disturba, rompe il ritmo della pedalata, e in questa stagione porta con se anche il freddo. Quando questa mattina presto ho dato uno sguardo fuori, visto il clima gelido, la coltre nuvolosa a ridosso dell’Appennino e il soffiare del vento, ho subito scartato l’idea di uscire in bici e mi sono messo a fare qualcosa di utile in garage. Verso le 11, rimesso il naso fuori dall’uscio, le nuvole erano sparite, clima decente con 9 °C, visibilità praticamente illimitata con un cielo di un azzurro che qui da noi si vede raramente. Restava solo il vento da NW, quello che soffia a raffiche, un attimo c’è, poi è calma ed improvvisamente ecco la folata che ti fa sbandare la bicicletta. Cosa faccio, esco o non esco? Dai che ci provo, al limite se è troppo forte e mi disturba, me ne torno a casa subito. Mi cambio e salto in bici. Castellazzo, è ormai la direzione obbligata per via dell’unica strada ciclabile che mi allontana da Casal Cermelli, ma oggi c’è una ragione in più, il vento. Come dicevo soffia da Nord Ovest, e la regola non scritta del ciclismo consiglia di partire sempre controvento, e puntando verso Ovest, lo prendo quasi di petto. A Cantalupo, bolino cambiando direzione verso NE e ad Alessandria Cristo, me lo metto sul fianco destro e a Villa del Foro, leggermente dietro la schiena. Ad Oviglio, è ancora in faccia e svoltando verso Nord per Felizzano, la situazione non migliora. È solo al bivio di Fubine quando svolto a destra, che comincia il divertimento, è praticamente nella schiena. Finalmente, un vento amico e la velocità aumenta, anzi raddoppia, da 20 km all’ora, arrivo a toccare i 40 e continua così fino in Alessandria e ancora fino a casa, uno dei rientri più belli che io ricordi. SEMPREINSELLA!