Big Bench Hunter: Un Cane in salita! 18/04/2019 • Distanza 169.83 km • Tempo 7:27:59 • Dislivello 1896 metri “Scusate, ma oggi c’era vento?” Sono all’ultimo tornante della discesa che da Borgomale porta al ponte sul torrente Belbo, al di la del ponte, un gruppo di ciclisti sta scendendo dalla strada di Castino e svolta verso Rocchetta Belbo. Sono a posto penso, se li raggiungo è fatta, sono una decina e posso stare con loro fin che non cambieranno strada. Seicento metri circa, la distanza tra me e loro, spingo. Spingo sugli ultimi metri di discesa, spingo sul ponte, li vedo appena, la sulla sinistra, svolto e un muro di vento in faccia mi fa pensare che non riuscirò a raggiungerli. Spingo, 40 km/h, ma loro sono tanti, li vedo sgranati, qualcuno si attarda, ho recuperato circa trecento metri e continuo a spingere ma il vento è forte e sono solo. Insisto, supero Rocchetta e li vedo ancora, ma ora, hanno guadagnato parecchio terreno, dopo lo strappo di Cossano, quello prima del bivio per Scorrone, perdo ogni speranza, non ce la faccio, sono solo, non c’è nulla da fare e loro vanno forte. Proseguo pensando al giro che ho fatto, vado indietro nel tempo di qualche ora. La mattina fredda ma non troppo, un po’ di indecisione sul da farsi. Le gambe oggi pare vadano meglio, le ginocchia non fanno male, e nemmeno la schiena, solo il bicipite destro è ancora indolenzito e quello che più conta è che sono seduto sulla HBM Sleek. Volevo uscire con la Carrera ma viste le salite che erano in programma ho deciso all’ultimo momento per “Costanza”. Si le salite, tre in tutto e anche corte ma molto arrabbiate. Quella del muro di Arguello la conosco, l’ho già fatta diverse volte e morde i polpacci come un cane arrabbiato, anche via Sulite, vedo ora da Strava che l’avevo già fatta ma non ne avevo ricordo, è parecchio rabbiosa, in ultimo la salita Borine, inedita per me ma con i suoi cartelli indicatori della pendenza al 12%, che tirano su il morale. Bene, le salite e gli strappi li ho fatti tutti per un totale di circa 1900 metri e nel titolo parlo di un “cane in salita”, dico subito che si tratta di un vero cane, che mi ha dato del filo da torcere per stragli dietro. Dopo l’attacco alla prima scalata, ho sentito ansimare e quando mi sono voltato per capire chi fosse, eccolo li che si avvicina e mi sfiora col naso il polpaccio. Penso, ci sono, adesso mi morde. E invece no sale al mio fianco, lanciandomi occhiate di sfida. Attacco bottone, lo chiamo, butto la dei nomi a caso ma non ne azzecco uno. Capisce quando dico andiamo se si attarda a marcare il territorio e balza vanti con uno scatto. Ha un collare verde, è di taglia medio grande, pelo corto, segni di infiammazione all’attacco della coda, ansima ed ha la lingua a penzoloni. Somiglia molto ad un pastore belga ma ha il pelo ed il muso molto più corti. Continua ad andare avanti ed indietro, mi supera sugli scollini e poi si attarda a fare pipì. Un paio di chilometri fatti assieme, scambiandoci opinioni unilaterali alternate al tentativo di scattargli qualche fotografia. Una compagnia per mitigare un po’ la fatica. Quando la salita termina, ci fermiamo e facciamo amicizia, vorrei fare una foto con lui, il mitico scalatore a 4 zampe ma non ne vuole sapere. Gli butto la un “Ora vai a casa” ma non mi da retta. Scendo a valle, mi segue ancora per qualche centinaio di metri poi desiste ed io sono pronto per la salita del muro di Arguello e l’ennesima visita alla panchina verde evidenziatore del paese del Cuculo. Quasi, quasi, torno a casa subito, mi pare di averne già abbastanza, se un cane riesce ad andare più forte di me in salita, vuol dire che sono proprio finito. Poi ci ripenso, l’obiettivo di oggi è Sinio ed il Bricco del Gallo dove hanno installato la Big Bench Gialla che verrà inaugurata il giorno di Pasquetta. Già me la immagino, tutta avvolta in un telo, come era successo per quella di Merana, invece quando arrivo sul posto, al Bricco del Gallo e la proprietaria dell’agriturismo me la indica, lassù sulla collina, è stupenda, tutta gialla con la base grigia a dominare le Langhe tutte attorno a lei. Nel cortile del cascinale, tutto dipinto di rosso mattone, oltre ai tre gestori, ci sono tanti cani, tutti simpaticissimi, uno ha gli occhi azzurro cielo, fa quasi impressione. Salgo in bici su per la collina ricoperta d’erba, salgo sino a quando le ruote slittano in un tratto bagnato e proseguo a piedi. Da lassù è bellissimo, non mi arrampico sulla panchina, non voglio sporcarla, non ci isso sopra nemmeno la bicicletta, perché ha le gomme infangate. Faccio le solite foto, vorrei fermarmi un po’ di più ma il tempo è sempre tiranno in questi giri. Scendo ancora a salutare persone e cani dell’Agriturismo al Bricco del Gallo e poi scendo a valle per attaccare l’ultima salita. Mentre salgo, rimpiango un po’ la compagnia del grosso cane nero, se ci fosse, farei sicuramente meno fatica. Il resto l’ho già raccontato, vento contro fino a casa, col suo soffio negli orecchi, mi pare di sentirlo ancora, sibilante e rompiballe. Prima di oggi pensavo di essere un cane in salita ma dopo avere visto come andava su il mio compagno di oggi, ora penso di essere una tartaruga. SEMPREISELLA! Ah scusate, ma oggi, c’era vento?