La Grande Fuga!
19/04/2021
• Distanza 105.75 km
• Tempo 4:48:17
• Dislivello 1349 m
• Costanza
“Colleghi in che ascoltano il suolo”
Vento assente da previsioni, tutte le direzioni vanno bene, scarto subito il Basso a favore dell’Alto Monferrato. Ho visto una salita che hanno fatto Marco e Sara lo scorso sabato, mi manca e decido di andarla a vedere, è la SP222 (AL) detta di San Martino, nel comune di Cartosio, si stacca dalla SP334 del Sassello, ha un bel fondo, non larghissima ma agevole, l’ho sempre vista svettare passano sulla SP225 (AL) Melazzo-Montechiaro e mi sono sempre chiesto come fosse salirla, ora lo so. 5 km al 7.2%, la pendenza massima arriva all’11%, va su a strappi e richiede cambi di ritmo, questo aiuta molto me che non tengo a lungo sui tratti duri. Bella e interessante direi.
Ho scopiazzato il giro di Sara e Marco per arrivare a questa salita ma non ho voluto fare integralmente il loro giro, oggi non avevo il tempo, i miei erano tutti via e avevo degli impegni improrogabili con le mie gallinelle (animali da cortile non pensate male), quindi dopo la salita che volevo fare, ho deviato verso Castelletto d’Erro, tagliando via buona parte della strada fatta da loro.
Mattina tranquilla, niente vento, cielo con nuvole alte e sottili che lasciano intravvedere il sole, poca foschia lontana soprattutto in collina. Parto verso Portanova ed ecco subito, una sorpresa, tre ex colleghi intenti ad effettuare una “ricerca dispersioni idriche” sulla tratta dell’acquedotto di Casal Cermelli posata ai lati della SP185. Mi fermo, due chiacchiere, e riparto verso il mio viaggio.
Sulla traccia di Marco e Sara, passando per Pontechino, raggiungo Visone e ne risalgo l’omonimo torrente fino a Grognardo, dove lascio il loro percorso per risalire a Morbello Piazza, poi Costa, Valle e Cherpione, sono innamorato di questa strada fatta tante volte, si snoda nel bosco con tratti durissimi e ripide discese, compiendo un largo giro si ricongiunge sul percorso che i miei due amici hanno fatto ieri l’altro.
E la Rachela è li a pochi metri, corta ma terribile come sempre con pendenze tra il 9 ed il 13% e prima di arrivare al cimitero ecco lo strappo più duro al 19%, poi preso un po’ di fiato, svolta a destra e si sale la rampa del castello. Qui la salita termina e qualche buontempone il segmento su Strava l’ha nominato Ponzone Extrême e dopo la ripida discesa di Sant’Anna che strettissima, passa dietro alla chiesa si arriva in piazza. Effettivamente è un tratto estremo da fare in bici ma i segmenti di solito terminano in salita e non in discesa.
Non mi sono fermato al cimitero, lo faccio sempre ma oggi ho premura, non passo nemmeno a salutare le zie ma in piazza c’è il mercato e incontro casualmente zia e cugina e anche un cugino. Ho a Ponzone le mie radici è normale trovare parenti. Due parole attutite dalle mascherine, l’impossibiltà di darsi un bacio ed un abbraccio, oggi al tempo del COVID la vita è così, un saluto con la mano e riparto verso la Valle dell’Erro, La strada della Pieve è ancora interrotta e per fortuna si riesce a passare da Campora e il Monte Uccellino, che fatto a salire è bello tosto. Sono sempre sulle tracce di Sara ed arriva la salita che cercavo e della quale ho già parlato.
Vado verso casa, percorro per un lungo tratto la strada già fatta all’andata, voglio passare da Portanova per vedere se i colleghi hanno trovato la Fuga, che in gergo del fontaniere sarebbe la dispersione d’acqua. Ho fatto tanti anni questo mestiere prima per il Comune e poi per l’AMAG, è un po’ come andar per funghi, li trovi se sai dove cercare, per le fughe è la stessa cosa, di solito sono recidive, su tubazioni quasi secolari che perdono come i mestoli colabrodo.
Nessun segno a terra e nessuna fuga trovata, come per i funghi, domani, forse, avranno più fortuna. SEMPREINSELLA!