08/04/2021
• Distanza 106.54 km
• Tempo 4:08:52
• Dislivello 1007 m
• Costanza
Questa mattina prima di partire ho fatto un giro nell’orto e ho constatato che la temperatura sotto zero di questa notte ha fatto qualche danno. Due piante di fico con le gemme bruciate addio fioroni, l’albicocco anch’esso con le punte fogliari gelate, stracarico di frutti minuscoli che quasi sicuramente lascerà cadere a terra, una fila di patate seminate precocemente (colpa mia) che nonostante fossero coperte dal tessuto non tessuto, hanno preso una bella strinata, ma la patata si ripiglia sempre. Asparagi, quelli col turrione fuori anche di pochi centimetri, sono gelati. Spero che meli peri e peschi non abbiano sofferto ma è presto per dirlo.
Ecco il giro.
Meglio, molto meglio di ieri sul piano fisico, per non fare fatica in bici bisogna andarci tutti i giorni, con costanza ma non sempre è possibile e basta qualche giorno di fermo per dover ricominciare quasi tutto da capo. Ero indeciso se uscire o no, ma domani ho da fare, sabato sarà nuvoloso al mattino e nel pomeriggio inizierà a piovere, domenica e lunedì ancora pioggia e forse anche martedì. Quindi ho deciso per il giro in bici, cercando qualche corta salita ed i soliti 100 km.
Mattina fredda che però si scalda rapidamente a dispetto delle previsioni che davano massime di 11 °C. Inizio il giro con sola pianura, direzione obbligatoria Sud, visto che si prevede vento da quella direzione, quando esco, il vento spira leggero dal quadrante Est e me lo porto appresso per diversi chilometri, tanto che comincio a pensare che come al solito le previsioni siano sbagliate ma arrivato in valle Scrivia, appena fuori di Serravalle eccolo il Marino, dritto in faccia a spazzolarmi i ricci. Salgo alla galleria della Crenna e poi a quella del Monte Croce dei Rossi e svolto a sinistra verso Voltaggio. La mia intenzione primaria era di salire alla Bocchetta facendo un giro a specchio come quello di ieri ma il vento è troppo forte e ripiego sulla Pineta di Carrosio. Proseguo sulle colline Ovadesi e dopo un ampio giro attacco la salita di strada San Bernardo. Da evitare assolutamente in discesa e tra poco anche a salire, pensare che è una strada meravigliosa come alternativa alle Cappellette ma è lasciata andare a se stessa con tratti di asfalto nuovissimo sulle riparazione delle frane e altri tratti veramente disastrosi come fondo stradale che danno fastidio anche a salire. Salgo gli ultimi metri delle Cappellete ed eseguo la variante Regione Baretti per tornare sulla SP200. La discesa verso Ovada è bellissima ma col vento di oggi in certi punti dove le raffiche erano particolarmente forti, ho pensato di volare via io e la bicicletta. Fortuna che sono bello pesante.
A Ovada ecco che volto le spalle al vento e dimenticate tutte le tribolazioni che fino a poco prima mi ha fatto passare ecco che spinge e spinge anche forte, se solo avessi avuto le gambe un po’ meno grippate, forse sarei riuscito a fare un tempo leggermente migliore sul rientro.
Come dicevo prima, arriva la pioggia e con essa la Primavera, quella vera senza più sorprese e colpi di coda d’inverno, come quello di questa notte.
Dai che tra un po’ si piantano i pomodori. SEMPREINSELLA!