“Ma con questo caldo è meglio una granita” L’ultimo giro, quello del 10 agosto, San Lorenzo, era obbligatorio, poi c’è stata la Festa del paese, è scoppiato il gran caldo, e per andare in bici non c’era il tempo e nemmeno la voglia. La Festa Patronale, si è consumata in una settimana di avvenimenti interessanti, terminati ieri sera e questa mattina, ho preso un po’ di coraggio e gonfiate le gomme, sono salito in bici con l’intenzione di andare a vedere lo stato di sviluppo del “Cardo di Nizza”, che per il momento non è ancora gobbo ma nella fase vegetativa di crescita. Sono interessato a questo ortaggio tipicamente invernale, perché quest’anno l’ho seminato per la prima volta, ed ho voluto fare il raffronto dello sviluppo vegetativo tra i miei e quelli coltivati in quel di Nizza Monferrato. Mentre la mia prima tornata di coltivazione, è già pronta per essere legata, quindi troppo avanti con lo sviluppo, la seconda semina è nello standard vegetativo del paese del Cardo Gobbo. L’anno prossimo saprò regolarmi meglio. Dopo 10 giorni di fermo bici, ho scelto un giro privo di difficoltà, unica salita quella di Loazzolo da Quartino, strada bella e tranquilla con pendenze abbordabili anche dalle mie gambe, prima e dopo la salita, solo falsopiano, pianure e qualche corto strappo. Da bravo tiratardi, sono riuscito a dare la prima pedalata solo alle 7:25, temperatura ancora gradevole che dopo le ore 9:30 ha iniziato a gradatamente ad alzarsi fino a raggiungere i 36 °C dell’arrivo a Casal Cermelli, che ho raggiunto svuotandomi in testa il contenuto di due borracce d’acqua quasi bollente. Le previsioni meteo dei prossimi giorni annunciano un aumento esponenziale del calore e penso che la bici, vista l’esperienza di oggi, potrà restarsene al fresco del garage, non ho più la grinta di una volta, quando per andare in bici, bastava averne il tempo senza tener conto delle condizioni climatiche. Quindi, quasi SEMPREINSELLA! P.S. Un Ramazzotti fa sempre bene, pubblicità antica anni ’60, e mi sono soffermato in una piccola rotatoria di Canelli per fotografare l’icone di quest’azienda famosa nel mondo, fotografia inquadrata male, per il repentino arrivo di un auto articolato che mi ha consigliato a suon di clacson di sgombrare la strada.