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23/04/2018
• Distanza 100.73 km
• Tempo 04:19:30
• Dislivello 1211 metri
“Quando torno indietro, è perché ho perduto qualcosa”
Si a me piace il giro circolare, dover passare due volte sulla stessa strada mi infastidisce un pochino ed i miei giri che ricalcano parzialmente la stessa strada, sono dovuti a due ragioni: O la strada finisce oppure è successo qualcosa di imprevisto. Oggi, ho perduto i manicotti della Polisportiva Roccagrimalda, miei fedeli compagni da molti anni. Bianchi, con la scritta rossa, li indossavo questa mattina, in questo test della Colnago, un po’ più ardito di quello di ieri dove ho fatto solamente pianura. Oggi dirigo sulla Val Borbera, vado a Lemmi, salita arcigna anche se corta, e devo dire che è una bella sensazione, spingere nuovamente un 53-39x12-26. Pedivella da 175, basta frullino 34 della Carrera, con almeno 5 chili di ferro in più da spingere. Sono quasi sicuro, che salendo a Lemmi da Cerreto Ratti, oggi abbia meno fatica che con il 34x26 della Carrera. Allungo un po’ di più di ieri, un centinaio di km, possono bastare e la salita a Lemmi dovrebbe testare bene la saldatura fatta al forcellino destro.
Scendo alla passerella sul Borbera. Mi spoglio dello smanicato e dei manicotti, mangio qualcosa e poi parto, attraversando lo stretto e lungo ponte. La salita inizierà tra poco e sarà molto dura, con strappi pesanti e poco respiro per i muscoli delle gambe.
Salendo penso alla “mia prima volta”, su per Lemmi. Non conoscevo la salita a fare da guida il gruppo di Predosa e Rocca, con Sara, Marco, Fabrizio, Francesco, Luciano forse anche Alberto,ed Ettore, grande guerriero e gran carattere o caratteraccio. Marco va in avanscoperta, io lo seguo ma mi stacco di qualche metro, gli altri tutti dietro di me, alla spicciolata. La strada sale a strappi duri, alternati a pendenze che non danno respiro, perché restano sempre tra il 10 e l’11%. Marco guadagna terreno, non lo vedo più, dietro il vuoto. Mi rilasso un poco, ho un 39x23 come rapporto più agile e no forzo i muscoli più di tanto. Mentre salgo, tranquillo, sento ansimare da dietro. Qualcuno sta forzando l’andatura e senza voltarmi scatto in piedi. Per mia fortuna siamo nel tratto meno duro della salita, poco più avanti, dopo il bivio per Monteggio, la strada scende leggermente per qualche centinaia di metri, poi la rampa finale e si arriva a Lemmi.
Arrivo in vetta, Marco sta prendendo acqua dalla fontana accanto al cimitero. Mi fermo, il cuore a mille. Si chiacchiera di come sia dura la salita. Marco ha incontrato dei caprioli, io non li ho veduti. Dopo qualche minuto, ecco Ettore. Era lui che ansimava dietro di me. Subito, leggermente adirato, mi chiede perché ho fatto quello scatto. Rispondo, perché sapevo che mi eri dietro. E lui aggiunge:- Ma come hai fatto a vedermi se non ti sei nemmeno voltato. Rispondo che sembrava che mi seguisse una locomotiva da quanto sbuffasse. L’ira o l’irritazione, di Ettore sale alle stelle e alla mia domanda se il paesino appena scalato si chiamasse Lemmi o Lemmì, ricevo un attacco da parte di Ettore che asserisce che si chiami Lemmi, senza l’accento. Si effettivamente è così ma visto che ormai è bello caldo, lo contraddico dicendo che potrebbe anche chiamarsi Lemmì, cosi come Canicattì, l’accento sulla ì. Scoppia la baruffa, alimentata anche da Marco e qualcun altro. A calmare gli animi ci pensa Alberto, che scollinando per ultimo, alla domanda se avesse veduto i caprioli, risponde di no ma che tutti i Santi del Paradiso, gli facevano il coro per farlo arrivare in cima a Lemmi o Lemmì. Questo succedeva circa 10 o 12 anni fa quando le mi gambe non erano legnose come oggi e i rapporti, quelli ciclistici erano degni di un professionista.
Oggi, è un’altra storia, salgo pianissimo, anche se con la Colnago mi pare di essere meno legato che con la Carrera. Scollino, non mi accontento, salgo alla cima del paese, l’ultima rampa, fino dove termina l’asfalto e poi ritorno indietro dirigendo su Grondona. Soffia un forte vento contrario, scendo piano, la strada oltre ad essere stretta, non è bellissima. A Sasso, istintivamente, allungo la mano alla tasca posteriore. Antivento e Smanicato ci sono ma nella tasca destra non c’è nulla. Ho perduto i manicotti. Scendere a Grondona e rifare la Val Borbera fino a Torre Ratti non è ragionevole e allora inverto la marcia e risalgo a Lemmi per poi discendere verso Cerreto. Strada stretta, mal combinata, qualche tratto ben asfaltato, qualche altro quasi sterrato, in salita da poco fastidio ma in discesa crea pericolo. E scendendo, faccio attenzione ad ogni angolo della strada ad ogni curva ad ogni anfratto e recito la solita filastrocca “Sant’Antoni benedì, fem truvé cul ca io perdì”. La ripeto in un loop continuo ma nulla, dei manicotti nemmeno l’ombra.
Sono a valle, le prime case, la rampetta e la svolta a sinistra verso la lunga passerella, che imbocco ormai sicuro che i manicotti sono andati perduti. E invece a metà passerella, adagiati a terra, bianchi, quasi a confondersi con i buchi del pavimento anch’essi bianchi, eccoli i miei manicotti della Polisportiva Roccagrimalda. Bianchi, con la scritta rossa, a terra sullo stretto e lungo ponte che a Cerreto Ratti attraversa il Borberra. Scossi dal vento forte, in bilico. Pochi centimetri o una raffica più forte e sarebbero caduti nel torrente e invece sono li, forse ancorati tra il cemento sfatto del pavimento. Li raccolgo, li infilo saldamente nella tasca destra e riparto verso casa.
Vario un poco la strada ed a Gavi ingaggio una piccola scaramuccia con un ragazzo che lavora alla Tre Colli ed è uscito in bici nella pausa pranzo. Ci accompagniamo senza una parola, tra un tiro e l’altro fino a Basaluzzo, poi, finalmente si può parlare, gli lascio un biglietto con l’indirizzo del sito www.unrandagioinbici.it raccomandandogli di non mettersi a ridere, sai con l’avanzare dell’età, ci si attacca a qualunque cosa pur di rimanere vivi e attivi ed io mi attacco alla bicicletta in tutto e per tutto, anche facendo dei biglietti da visita. SEMPREINSELLA!
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 100,9 km |
Selected: | 100,9 km |
Elevation: | + 1286 / - 1280 m |
Moving Time: | 04:16:30 |
Gear: | Steel Heart |
Page Views: | 40 |
Departed: | 23 avr. 2018 à 08h03 |
Starts in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 100,9 km |
Selected distance: | 100,9 km |
Elevation: | + 1286 / - 1280 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 04:36:01 |
Selection Duration: | 16561 |
Moving Time: | 04:16:30 |
Selection Moving Time: | 04:16:30 |
Stopped Time: | 00:19:31 |
Calories: | 3412 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 208 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 56,3 kph |
Avg Speed: | 23,6 kph |
Pace: | 00:02:44 |
Moving Pace: | 00:02:32 |
Max Cadence: | 109 rpm |
Min Cadence: | 18 rpm |
Avg Cadence: | 65 rpm |
Max HR: | 185 bpm |
Min HR: | 79 bpm |
Avg HR: | 128 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 21 minutes |
Zone 2: | 48 minutes |
Zone 3: | 1 heure 5 minutes |
Zone 4: | 34 minutes |
Zone 5: | 27 minutes |
Best format for turn-by-turn directions on modern Garmin Edge Devices
Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
Useful for uploading your activity to another service, keeping records on your own computer etc.
Useful for any GPS unit. Contains no cuesheet entries, only track information (breadcrumb trail). Will provide turn by turn directions (true navigation) on the Edge 705/800/810/1000/Touring, but will not have any custom cues. Works great for Mio Cyclo. Find GPS specific help in our help system.
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