“Il Capriolo, Cipollina, Porale, Tana d’Orso, Big Bench di Ronco Scrivia, Castagnola, Fraconalto, Valico Eremiti, L’Alpino” 01/08/2025 • Distanza 117.61 km • Tempo 5:40:42 • Dislivello 1601 metri • Bicicletta Blue Sky • Colore Giallo Strada facendo, sono le sette del mattino, di questo primo giorno d’agosto. Strada facendo, senza sapere ne dove e quanto, lascio tutto al caso. Strada facendo, su strade conosciute, già fatte tante volte. Strada facendo, nel giorno giusto e nel momento sbagliato. Strada facendo, sperando di poter tornare, con qualcosa di buono. Strada facendo, e appena fuori dal paese, sulla banchina della SP181, adagiato sull’erba, un cucciolo di capriolo pare che dorma; ma non è così. Avviso subito le autorità competenti per la sua rimozione. Cielo nuvoloso, temperatura gradevole, ma ho il solito problema della rinite e della costrizione alla trachea che a volte mi impedisce di respirare come dovrei. Strada facendo, e l’idea iniziale è il Passo della Castagnola da Borgo Fornari, seguita dal Valico degli Eremiti e nel caso le gambe ci fossero ancora, la salita a Capanne di Marcarolo e ritorno da Ovada, ma il bello del Giringiro è che puoi cambiare la meta in qualsiasi momento; “Strada facendo”. E va così, che dopo il passaggio da Novi Ligure, per evitare il traffico del mattino mi arrampico per l’ennesima volta sulla strada alta, quella che passa per i campi da golf, in questo modo si evita la SS35 bis dei Giovi, le cinque rotatorie dell’Outlet e si può godere di un panorama molto più avvincente, unica nota negativa, i lavori in corso sulla SP162 di Monterotondo, che a Serravalle obbligano a deviare dal mio percorso. Strada facendo, 19 °C la temperatura e mi immergo nel traffico della SS35, devio appena per Cà Bianca, ma torno subito sulla strada dei Giovi, il vento da Sud in faccia, Rigoroso, Pietrabissara, Isola del Cantone, Creverina, mi avvicino a Ronco Scrivia e penso che la strada da Borgofornari al Passo della Castagnola a quest’ora, di solito è allagata dalle autobotti che cercano di limitare le polveri del cantiere del Terzo Valico. Cambio idea, non mi va di bagnare bici e schiena ed al bivio per Cipollina, Banchetta, Porale,Tana d’Orso, svolto a destra e inizio la prima, dura, e fuori programma, salita del giorno. Cipollina: 3 km, sale a strappi, dapprima in mezzo alle abitazioni, poi nel verde del bosco, pendenze di riguardo che sfiorano il 14%, ma prima di Cipollina la strada si calma e si riesce a salire senza affanno, almeno fino a Banchetta, al bivio tra Vallecalda e Porale si svolta a destra, e ancora un tratto duro di soli 500 metri porta alla Cappelletta del Monte Porale dove spicca il cippo con l’Aquila degli alpini. Arrivati fin qui, tanti invertono la marcia e tornano indietro ma il bello arriva adesso; Discesa ripida, su strada stretta ma con fondo decente e si arriva a Tana d’ Orso, dove la strada termina nel cortile dell’omonima cascina. L’irrinunciabile fotografia alla fioriera ricavata da un unico tronco di legno e popolata di edere e petunie. Strada facendo, inverto la marcia e sono ancora in salita dura, fino a raggiungere il piazzale con l’Aquila degli Alpini, poi svolto a sinistra sullo sterrato che porta alla Grande Panchina Viola di Ronco Scrivia. Il primo tratto è praticabile anche con un bici da corsa, ma più in su devo forzatamente scendere dalla bicicletta e proseguire a piedi. C’è bruma questa mattina, ma lo spettacolo che si presenta da quassù, lascia senza fiato. Strada facendo, e sempre a piedi torno verso l’Aquila degli Alpini, e proseguo verso Porale, il passo della Castagnola e superato il Pian dei Grilli, alla vista del semaforo sulla strada di Fraconalto, svolto a sinistra; in previsione dell’ormai giro d’obbligo ai Piani di San Lorenzo, voglio abituare le gambe a salite impegnative. Arrivo al paese quasi senza rendermene conto, la strada è bella di fondo, e il panorama mi distrae dalla fatica di questi quasi 2 kn all’8.8% medio. La discesa fino al passo della castagnola è veloce e dopo il tratto in falsopiano -già percorso prima- fino al pian dei Grilli, si scende ancora fino a Voltaggio. Strada facendo, attraverso il paese. Giunto davanti alla chiesa Santa Maria Assunta e Santi Nazzario e Celso -che si presume risalga tra il V e il VII secolo- la strada è invasa da una moltitudine di persone, tanto che per guadagnare la strada, devo scendere dalla bicicletta. Strada facendo, sono al bivio tra Gavi -11 km- e Capanne di Marcarolo -13 km-, scelgo la seconda e mi avvio sulla bella strada che porta al Valico degli Eremiti, ma ho già deciso che data l’ora e le gambe stanche, proseguirò sulla salita del Monte Lanzone, che tutti chiamano il Brisco o L’Alpino e qualcuno, nomina come il Pian della Castagna. Strada Facendo, scollino l’Alpino, scendo verso valle e al bivio svolto a sinistra verso Mornese, seguito da Montaldeo, Castelletto d’Orba, Silvano d’Orba e mi metto il vento alle spalle, che mi spinge verso casa. Strada facendo, poco prima di Predosa decido di percorrere la tangenziale, in questo modo la strada si allunga di un paio di km ma non si attraversa il paese. Alla grande rotatoria a Nord di Predosa, mancano una decina di km a Casal Cermelli e il vento, improvvisamente mi si rivolta contro e soffiando imponente da Nord, rovina quello che poteva essere un bel rientro. Strada facendo, oggi tanti ciclisti incrociati sul percorso, ma nessuno nella mia direzione. SEMPREINSELLA! Strada facendo, vedrai Che non sei più da solo Strada facendo troverai Un gancio in mezzo al cielo E sentirai la strada far battere il tuo cuore Strada facendo