Due anni con Trip “Pitost che nent, l’he mei pitost”. 27/11/2025 • Distanza 55.12 km • Tempo 1:58:36 • Dislivello 194 metri • Bicicletta Blue Sky • Colore Verde Trip il trovatello, gatto Soriano, affettuoso e indifferente, scorbutico e socievole, cordiale e scontroso, simpatico e attaccabrighe e soprattutto cacciatore infallibile e crudele. I gatti Tabby (altro nome dei Soriani), possono essere di colore grigio, nero, rosso, bianco, marrone e varie tonalità di questi colori mescolati, ma quello che li distingue, è la classica emme maiuscola stampata in fronte. Su questa EMME che la natura ha voluto imprimere indelebilmente sulla fronte dei Soriani, ci sono diverse leggende, ma le due versioni principali sono dovute alla religione. Nella versione cristiana, la Vergine Maria accarezzò la fronte di un gatto che scaldava Gesù nella mangiatoia, lasciandogli un segno di gratitudine. Nell'Islam, si racconta che il profeta Maometto lasciò la "M" sulla fronte del suo gatto, Muezza, dopo che questi lo salvò da un serpente. Esiste però una spiegazione scientifica: La "M" non è un vero segno, ma il risultato della “pareidolia”, fenomeno psicologico che induce il nostro cervello a riconoscere forme familiari, come volti e figure, e nel caso del soriano noi vediamo una EMME. In alcuni gatti, queste tigrature sono più evidenti, mentre in altri sono più delicate e solo con la giusta angolazione di luce, si nota la figura della "M". Trip è di un Grigio scuro tigrato, e la M risalta in modo particolare senza l’intervento di Maria e/o di Maometto. Trip due anni in casa nostra, che con la Foxy anche lei soriana e tricolore fanno compagnia a mia moglie ed a me, mitigando dolcemente l’assenza dei figli che ormai grandi, se ne sono andati a vivere per conto loro. Trip, detto Tripoli, che quando lo chiami con questo nome arriva subito, neanche fosse un cagnolino, ma man mano che cresce si allontana sempre di più e a volte devo urlare più e più volte, per farlo rientrare. Trip, al momento distributore gratuito di coccole e fusa a profusione, indispensabile ed insostituibile come un bel giro in bicicletta, anche se corto come quello di oggi. A proposito del giro, che essendo piatto, veloce e con poco da raccontare, se non che la maggior parte delle strade disastrate sono state riparate, con un particolare riguardo per la strada trinità da Lungi, detta Settevie, asfaltata quasi completamente, ma solo nel tratto di competenza del Comune di Castellazzo Bormida. Giro desiderato dopo 22 giorni di fermo bici, giro odiato per un dolore al ginocchio destro e per qualche buca presa per strada, giro accorciato la troppa fatica, giro ansioso a causa del cuore, che pur senza forzare non è quasi mai sceso al di sotto della zona 5, ma è sempre così dopo una lunga pausa, poi so che andrà meglio.. Pitost che nent, l’hè mei pitost, e io qualcosa ho fatto, e anche se poco è sempre meglio del non far niente. Tra un mesetto inizierà l’inverno, le giornate poco a poco si allungheranno, e finalmente sarà primavera, nel frattempo mi rilasso con i gatti che mi scaldano le gambe. SEMPREINSELLA! P.S. Due parole per ricordare Luigino Crocco, ciclista ottantenne di Ovada, che nel pomeriggio di lunedì 17 novembre pedalando sulla SP155, poco prima di Capriata d’Orba, è stato investito da un furgone. Come spesso capita in questi assurdi incidenti, il ciclista non è sopravvissuto. Alcuni articoli di testate web puntano il dito sul manto stradale malandato. Oggi ho voluto passare su quella strada e penso che anche se il manto stradale non è perfetto, anche se il ciclista potrebbe aver avuto un cambio di direzione improvvisa a causa di una buca, in quel punto la strada è un rettilineo infinito e se il conducente del furgone avesse tenuto gli occhi sulla strada, probabilmente il signor Luigino, ciclista ottantenne di Ovada sarebbe ancora in questo mondo.