“e quella testa un po’ così …” 03/10/2025 • Distanza 101.73 km • Tempo 3:55:48 • Dislivello 568 metri • Bicicletta Blue Sky Colore Giallo 8°C, non si sta male, ma non riesco a trovare il ritmo giusto della pedalata. Ho in mente di rifare un giro del 2016, mese di maggio, “Minigiro della Provincia di Alessandria” 197 km, Acqui Terme, Cremolino, Ovada, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Tortona, Valenza, Casale Monferrato, Alessandria e Casal Cermelli. Uno di quei giri con tanta pianura, che passando troppe volte vicino a casa, distrae e per portarlo a termine, oltre alle gambe serve soprattutto la testa. Alla partenza dispongo di una buona motivazione e le gambe arrivano strada facendo, poco prima di Acqui Terme. La salita a Cremolino non la sento per nulla, a metà salita squilla il telefono, sul display del Garmin compare un numero sconosciuto, rispondo senza fermarmi, e appena comprendo che si tratta di un centro chiamate commerciali, chiudo subito la comunicazione e abbastanza scocciato, proseguo. Dopo circa due ore dalla partenza sono ad Ovada all’unione di Stura ed Orba, un quarto della strada fatta, ben deciso a portare a casa questo lungo da 200 km e pochissima salita. Nei pressi di Silvano d’Orba, squilla ancora il telefono, il Garmin non rivela il numero, sempre senza fermarmi frugo nella borsa al manubrio, il cellulare squilla ma è scivolato sotto ai panini e non riesco a prenderlo; smette di squillare. Proseguo col dubbio che non fosse una chiamata indesiderata e dopo qualche centinaio di metri mi fermo per controllare. Si tratta di Davide, un ex collega della ricerca dispersioni idriche. A volte chiama per avere informazioni sulla rete idrica e fognaria di Casal Cermelli, altre solo per sentire se sono ancora in forma e che non mi abbia colpito il morbo di Alzheimer. Richiamo, non gli servono informazioni e chiacchieriamo qualche minuto. Mi informa che presto faranno un lavoro al collettore principale della fognatura di Casal Cermelli e la SP185 resterà chiusa al traffico per almeno una dozzina di giorni. Gli racconto del giro che sto affrontando e lui mi risponde se sono matto. Ecco, la riflessione sul fatto che forse io non ci stia più con la testa, è sufficiente ad insinuare il dubbio sulla riuscita del giro. Ho un leggero vento alla schiena che mantiene una decente velocità di crociera, ma che nel pomeriggio dovrebbe voltare di 180°, cosa che volgerebbe a mio favore perché il rientro sarà rivolto a Sud, ma se poi non cambia?! E me lo ritrovo in faccia al ritorno?! Le gambe giravano bene e questo pensiero le fa rallentare, sento la catena più dura di quanto l’abbia sentita fino ad ora, la testa comincia rimuginare. Chi te lo fa fare? 200 km, ma sei matto? E se poi il vento non cambia? A Basaluzzo esco dal traffico inserendomi sulla pista ciclabile; non è molto in ordine, piena di buche, ripristini di scavi e avvallamenti, ma sempre meglio della strada provinciale, al bivio per Bosco Marengo ho la tentazione di puntare direttamente a casa ma proseguo sulla strada programmata. A Novi Ligure, dovrei proseguire verso Serravalle Scrivia, ma una mano invisibile mi afferra il manubrio e mi guida dalla parte opposta e mi ritrovo a Pozzolo Formigaro, poi Cabannoni, Frugarolo. Il 200 è saltato assieme alle gambe ed alla testa, ma allungo quel tanto che basta per portare a casa 100 km, la metà del giro. Per fare un lungo Rosso per me, è indispensabile non passare nei pressi di casa, lo terrò presente, e ci riproverò su un altro percorso, confidando ancora in qualche bella giornata, e possibilmente sull’aiuto del vento. SEMPREINSELLA, gambe e testa permettendo.