24/06/2021 • Distanza 150.61 km • Tempo 5:48:38 • Dislivello 1375 m • Costanza “I‘m a bear” Ieri un caro amico mi aveva offerto un pass per il villaggio di partenza del Giro dell’Appennino, che oggi, come lo scorso hanno ha preso il via da Pasturana. Ho ringraziato del pensiero ed ho rifiutato il pass, curiosare tra i pullman delle squadre non è la mia massima aspirazione, come non lo è vedere la corsa, non mi piace la confusione, l’attesa, troppa gente attorno mi infastidisce. In queste occasioni si, c’è il lato positivo, si vedono amici ciclisti dispersi dal tempo, si chiacchiera, si discute ma a me piace pedalare e star fermo per ore ad aspettare che la corsa parta oppure passi al GPM o al TV, per me è una perdita di tempo. Poi, passata la corsa, c’è il rischio che si formino gruppi battaglieri e quindi di venire coinvolti in una corsa dietro alla corsa, che alla mia età fa solo male. Quindi, rifiutato il pass e questa mattina, mi sono avviato, solo, sul percorso del Giro dell’Appennino. L’ho intercettato al km 25, Bosco Marengo e da li l’ho seguito fino al bivio per Crocetta d’Orero, dove la corsa svolta a sinistra e prosegue scendendo a Genova, salire alla Guardia mi pareva troppo impegnativo e mi sono diretto verso casa affidandomi all’amico vento, che a forza di spintoni mi ha riportato a Casal Cermelli. Novi, Pasturana, Francavilla, solo, al fresco del mattino col vento ancora dormiente. A Gavi aggancio, restandogli a debita distanza un ciclista della Uà, saliamo tutta la castagnola assieme, forse lui si è accorto di me ma non lo ha dato a vedere. Su alla Castagnola, ha proseguito dritto per Borgofornari. Io seguendo il percorso sono salito al 1° GPM, Fraconalto. Nella discesa, chiusa una curva a destra, metto le ruote su un vasto tratto invaso da sabbia e ghiaietto, rischiando di cadere, avviso immediatamente l’amico del pass che muove i passi necessari per evitare il problema ai corridori in gara. A Borgofornari, inizia a sentirsi il vento, lo tengo a favore fino a Isola del Cantone e ci litigo per diversi chilometri in val Vobbia. La salita a Crocefieschi, secondo GPM è una novità per il Giro dell’Appennino, sul percorso usuale si faceva due volte la Castagnola e una la Bocchetta, che a causa di lavori stradali ora è intransitabile. Da Crocefieschi passo alla Valbrevenna, Nenno e Avosso e come dicevo prima, al bivio per Crocetta d’Orero abbandono il percorso, vento alla schiena sembra di volare. Confusione a Busalla, una lunga coda di automezzi creatasi per i lavori di asfaltatura della SP35 dei Giovi, ma con la bici riesco a superarla facilmente, ripercorro un buon tratto di strada già fatta prima e continuo vento a favore, leggendo sul viso dei tanti ciclisti incrociati e diretti più o meno sul percorso di gara, il disappunto nel lottare a denti stretti contro la forza della natura che oggi era veramente scatenata. A Ronco Scrivia, litigo a gesti con un automobilista che uscendo dal parcheggio senza segnalazioni, mi taglia la strada. Nello slancio lo supero e gli mando un vaffa alla Grillo. A sua volta mi supera, inchioda in mezzo alla strada, spalanca la portiera, dice qualcosa che non capisco, si prende un altro vaffa, filo via non voglio contatti fisici oggi. Mi supera ancora, la signora (per modo di dire) che lo accompagna, mi manda qualsiasi maledizione verbale e a gesti mi fa capire che probabilmente ho le corna. Gente irritabile da quelle parti. Sono a casa per pranzo, passo da Basaluzzo e Predosa, 150 km quasi tondi, facili da concludere con l’aiuto del vento. Che sono un orso lo sapevo da parecchio tempo, il fatto è che la cosa inizia a piacermi. SEMPREINSELLA! P.S. Ben Hermans ha vinto la corsa staccando tutti nelle ultime rampe della salita alla madonna della Guardia e mantenendo il distacco fino al traguardo.