“Capolinea Mombaldone” 26/09//2022 • Distanza 114.56 km • Tempo 5:00:23 • Dislivello 1106 metri Per venerdì scorso avevo in programma di fare un salto a Torriglia ma impegni improvvisi me lo hanno impedito, quindi dopo il giro del Todocco di martedì, sono rimasto fermo sei giorni e ciò non va bene. Questa mattina la nebbia di primo autunno bella fitta e bagnata, mi ha fatto intendere che sarebbe stato meglio restare a casa, non ho più voglia di rischiare e prendere freddo. Ma, come dal nulla è arrivata, verso le 9:30 nel nulla è svanita e salgo in bici, per dove non lo so ancora ma parto verso Castellazzo B. strada facendo mi verrà qualche idea. Cerco stradine senza traffico ma non sempre è possibile, dopo il passaggio a San Rocco e la leggera salita a Gianola, decido per Rocchetta Palafea. La mattinata è fresca, il cielo leggermente coperto, al bivio per Roncogennaro svolto a destra per Sassame, non fa freddo ma in discesa sono a disagio, in fondo valle evito Monastero Bormida e percorrendo la circonvallazione dirigo sulla strada che sale a Roccaverano ma alla mia sinistra intravvedo una stradina stretta con l’aria cattiva, il cartello che la indica ha su scritto “Reg. Santa Libera”. È un nome abbastanza comune, ne conosco una a Canelli, un’altra a Loazzolo e sono entrambe abbastanza ripide. Freno, torno indietro e vado a vedere questa Santa Libera di Monastero Bormida. Dura dall’inizio, lascia un breve fiato quando si incrocia il bivio con la strada parallela che sale dalla SP46, ma riparte subito più arrabbiata di prima. Lunga poco più di tre chilometri e con una pendenza del 10.0 %, ha sulla rampa finale un picco superiore 24%, almeno così dice quell’esagerato del Garmin, ma temo che questa volta abbia ragione. Finalmente arrivo in cima, dopo la chiesetta ed il rifugio, la strada è quasi in piano, sul lato destro un lungo muretto di pietre posate a secco, scendo su una strada secondaria e raggiungo Montechiaro Piana. Raggiunto il paese, trovo il passaggio a livello chiuso, non ho voglia di star fermo e affianco i binari della ferrovia pedalando su una stradina stretta ma affascinante, è via Sant’Anna e la seguo fino ad arrivare a Mombaldone. Qui si apre una serie di interessanti varianti quali Piantivello, Roccaverano, Vengore e la durissima strada che percorre la val d’Ovrano, ma è tardi, oggi mi bastano un centinaio di chilometri facendo capolinea a Mombaldone proseguo verso la ex SS30 e verso casa, con il solito venticello dell’Est a rompere le scatole e moscerini a sciami al bordo strada, appiccicosi, molesti, si infilano dappertutto, succede spesso in primavera e in autunno. SEMPREINSELLA!