14/09//2022 • Distanza 82.16 km • Tempo 3:18:44 • Dislivello 624 metri “Ci voleva la pioggia per tenermi sotto ai 100 km!” L’obiettivo di oggi doveva essere una visita alle zie e cugini a Ponzone, preso alla larga con Bosco Marengo, Basaluzzo, Capriata d’Orba, Ovada, poi Cassinelle e pausa Filetto baciato a Cimaferle che tanto col clima fresco non avrebbe sofferto il rientro a casa. Messe le ruote in strada appare subito chiaro che i nuvoloni neri sull’acquese non promettono nulla di buono e dirigo verso la valle Scrivia, pensando ingenuamente ad un San Fermo via Cerendero ma anche li a quanto pare c’è un movimento di nuvole che non mi piace. Ho la tentazione di svoltare verso Garbagna, in quella direzione il cielo è quasi terso e si intravvede qualche raggio di sole, ma il tortonese non mi piace e azzardo, continuando sulla val Borbera. Esce il sole finalmente, poco ma c’è e continuo sulla mia strada e superato Torre ratti ecco che appare un cartello indicatore che sempre mi ha incuriosito, la dicitura è “RONCOLI CADISI FONTANA”, la strada che punta al sereno e bella e cedo alla tentazione di seguirla. Sale a strappi a volte molto duri, al primo bivio svolto a destra per Roncoli, strappo durissimo 300 metri al 9.2% una punta al 15%. Entro nel piccolissimo borgo che supponevo disabitato e ci trovo una decina di persone, uomini e donne del posto che con attrezzi vari tra i quali anche motoseghe elettriche stanno sistemando un punto del bosco che si era espanso troppo. Salgo fino alla fine dell’asfalto, altre persone indaffarate a ripulire il posto. Chiacchiero con un signore, chiedo informazioni, vorrei fare una fotografia ma c’è troppa gente, scendo al bivio e riparto in salita verso Fontana, strada con le stesse caratteristiche a strappi. 1100 metri di salita e in cima quattro case, diverse auto della Gestione Acque, anche qui salgo fino allo sterrato e lontano dalle persone mi permetto qualche fotografia. Scendo con cautela, la strada è bella ma salendo ho potuto notare diverse buche isolate. Sosto per una foto ad una fontana creata probabilmente dal troppo pieno di qualche serbatoio d’acqua. Scarica a spruzzo attraverso un lungo tubo di polietilene che esce dal bosco. Scendo ancora fino alla strada principale e svolto verso Pertuso. Faccio poca strada in quella direzione, grosse gocce d’acqua cadono dal cielo, sono quasi piacevoli ma mettono timore, ho ancora il ricordo di qualche giorno fa e del diluvio che si è scatenato in pochi minuti. Ripiego, inverto la marcia, spingo al massimo. La strada si bagna, anche la bici, io per il momento non sento disagio. Proseguo e la situazione peggiora, ma non è insostenibile. Sono preoccupato per il Garmin che da molto tempo ha subito danni al pulsante di accensione dove è presente un foro, non voglio bagnarlo troppo, mi fermo e lo avvolgo in una pellicola trasparente che conteneva un panino. Via verso casa sperando che spiova ma non succede, l’acqua me la porto dietro, sempre di meno, sempre più rada ma piove fino a Casal Cermelli. Bagnato, la bici da lavare, le scarpe da asciugare, ma non mi dispiace, spero continui a piovere, la terra chiede acqua.