16/08/2018 • Distanza 122.40 km • Tempo 5:28:50 • Dislivello 2039 metri “A San Lurens, l’iua la tens” “A Feravùst, l’iua la fa iŗ must” Per i non nativi, traduco: “A San Lorenzo l’uva si tinge”, Cambia colore “A Ferragosto, l’uva si fa mosto”, Diventa dolce E’ Meraviglioso! E’ stupendo Che potresti prenderti cura di me! E’ davvero bello! E’ il paradiso! E’ ciò che amo vedere! I primi versi di un bellissimo brano di George e Ira Gershwin, per descrivere quello che ho veduto e provato questa mattina, in un giro nell’Alto Monferrato. Pochi chilometri ma pieni di fascino. I vigneti, i boschi, le colline, paesi, borgate, salite, strappi, discese, stradine, la gente, il silenzio, la quiete, il fresco, il vento, il sole. Si il sole che fino a ieri, era per me il nemico numero uno e oggi a metà dell’estate è tornato amico e mi ha accompagnato in un bellissimo giro nell’Acquese. Le vigne di Moscato e Dolcetto di Strevi, hanno qualcosa di magico. Quando mi sono fermato per fare una fotografia ai grappoli quasi maturi, non ho potuto fare a meno di assaggiarne qualche acino. Un sapore antico, che mi ha riportato indietro nel tempo, quando con mio padre si andava a vendemmiare sulle colline di Sant’Andrea di Cassine. L’ho fatta Sant’Andrea, come prima salita e poi ho divagato per quelle colline, snelle e tortuose, raggiungendo Strevi e poi Acqui Terme. Qui mi addentro nel cuore del bosco, niente più vigne, solo alberi di castagno e prati. Le strade si stringono, si increspano a tratti, all’ombra degli alberi, che all’improvviso scompaiono, lasciando spazio al sole, ai prati, alla luce piena del giorno. Strade in ordine, dove non passa quasi nessuno. Tranquillità assoluta. Alberghino, Ovrano, Grognardo, Ciglione. Sfioro Ponzone, terra dei miei nonni. Le Pille, dure e meravigliose. Poi esco dal bosco e percorro un tratto della SP210 Acqui-Palo. A Cimaferle, arrivo fino al salumificio Cima, vorrei comprare un Filetto Baciato ma ci ripenso. Non ho con me il borsino al manubrio e portarlo a casa in tasca, corrisponderebbe a cuocerlo. Torno indietro e mi butto nuovamente nel bosco. Verzella, Caldasio, Morbello Piazza, Prasco. E poi la Luvia. Nell’impeto, ne supero il bivio ma recupero subito. Attacco. Non è dura come al solito, forse perché le salite fatte prima, avevano pendenze ben superiori. Morsasco, evito Cremolino, allungherei troppo ed è quasi mezzogiorno. Orsara Bormida, ultima discesa. Da Rivalta in poi è solo pianura. 'S wonderful! 'S marvelous! That you should care for me! 'S awful nice! 'S paradise!