“La festa Patronale” 21/09/2025 • Distanza 102.21 km • Tempo 4:16:45 • Dislivello 870 metri • Bicicletta Blue Sky • Colore Giallo Ultimo giorno d’Estate, domani 22 settembre inizia ufficialmente l’Autunno, si prevedono piogge nella notte e abbassamento delle temperature; questo il motivo che mi ha spinto ad anticipare di un giorno la scalata a Ponzone. Da quando sono in congedo lavorativo (il termine pensione non mi piace), difficilmente esco in bici nel fine settimana o nei giorni festivi, e non sono più abituato al traffico automobilistico, motociclistico e nemmeno ai tanti ciclisti che si trovano per strada, alla domenica mattina; oggi ne ho incontrato veramente tanto, soprattutto auto, e non tutti disciplinati e osservanti del codice della strada. Dopo l’avvicinamento ad Acqui Terme, devo scegliere da quale versate salire a Ponzone, scarto Bagni-Montagnola-Valle Zani, neppure Valle Orecchie mi attira e la strada Rachela, peggio ancora; strade troppo impegnative per me oggi; decido per la classica della SP220, fatta tante volte e mai deludente. 11 km, un lungo rifiato al 5° chilometro e gli ultimi 2,5 km al 6-7% medio. Attacco la salita con calma, non voglio arrivare su stravolto. Una E bike da montagna mi supera, il conducente saluta calorosamente, rispondo con garbo, in pochi metri mi distanzia e non lo vedo più. Continuo la salita, auto che scendono, auto che salgono e suonano il clacson alla schiena, anche se sono alla destra della carreggiata. Quasi 47 minuti per arrivare in piazza Italia, accosto alla ringhiera del belvedere, mangio qualcosa, faccio due fotografie e mi riprendo dalla fatica. Ho in programma un giro di visite alle zie e non voglio sembrare sfinito. Su a Ponzone, oggi si celebra la fasta Patronale di San Giustino, con tanto di processione e Confraternita dei Battuti, ma non ho tempo di fermarmi e procedo, subito con la visita alle zie nell’ordine: zia Giovanna, Zia Pia e Zia Mariuccia, poi un salto al camposanto dove sono gli zii e poi scendo sulla strada della Pieve, ma devio per Campora, dove il nonno aveva la vigna e proseguo per il Monte Uccellino e Cartosio. SP334 del Sassello in parte asfaltata di nuovo, ma dove è rovinata è un vero problema. Le Bancarelle, Acqui Terme e continuo sulla strada fatta all’andata, ho fretta di tornare. Visone, Pontechino, Rivalta Bormida e passo in centro, e ancora Sezzadio con la strada distrutta, come quella per Castelspina, idem per la SP184 delle 7 vie, e ancora la disfatta SP185 e sono a casa con 97.3 km. Proseguo per il camposanto di Casal Cermelli, accendo un cero ai Miei e allungo verso Alessandria, voglio superare i 101 km, voglio il giro giallo, sono capriccioso. E nell’allungo di andata, che un’auto dell’altra carreggiata, sorpassa quella che la precede, e me la vedo sfilare a una cinquantina di centimetri; alzo il pollice e quasi glielo sbatto sul finestrino. Nell’allungo di ritorno, stessa scena con un’altra auto e questa volta alzo il medio, anche perché questo, andava veramente molto forte. Sono a casa, in tempo per pranzo. Penso che alla domenica sia preferibile non salire in bici; devo tenerlo a mente. SEMPREINSELLA!