“Cosa non si fa per riempire la pancia” 02/06/2019 • Distanza 100.28 km • Tempo 4:28:03 • Dislivello 1676 metri Cinque volte Crea da cinque versanti differenti, non è la prima volta che lo faccio ma oggi è stato più piacevole del solito, perché dopo la quinta ascesa mi sono fiondato sullo spiazzo erboso a poca distanza dal santuario ed ho gozzovigliato per diverse ore, e non ho dovuto rientrare in bici, risparmiandomi una cinquantina di km e favore della buona digestione. Solito percorso di avvicinamento da casa, con Castellazzo B.da, Oviglio, Felizzano, Fubine, sfiorata Altavilla e Vignale. A Casorzo un incontro ravvicinato con una truppa di ciclisti di Casale Monferrato mescolati con altri con accento bergamasco o giù di lì. Salita a Grazzano Badoglio fatta a manetta per tenere testa ai primi del gruppone e poi nuovamente in solitaria verso la prima salita di per raggiungere il Sacro Monte di Crea 1. Crea da Perno, subito dura con pendenze a due cifre poi su e giù fino a Ponzano e strappo finale al Santuario. Passando davanti allo spiazzo dove si sta allestendo la grigliata, lancio un fischio di saluto all’amico Gennaro. La griglia è già accesa, buon auspicio. Discesa per la stessa strada perché la traccia caricata presenta parecchi sormonti e Garmin da bravo GPS poco intelligente, non riesce a capire quale strada ho già fatto e quale ancora devo fare. Avanzo a memoria. 2. Crea da Cascine Bertana, strada Santa Maria, Moncalvo. Ancora pendenze a due cifre, forse ancora più dura del versante precedente e che sbocca ancora sulla strada per Ponzano. Stesso passaggio davanti al teatro della grigliata, continuano i preparativi. Discesa verso Forneglio e Serralunga. 3. Crea a da Forneglio, il versante classico, quello che tutti fanno snobbando gli altri. Duro quanto basta e la temperatura aumenta. Discesa verso Castagnone sulla SP19, velocità massima, 72 km/h. Quando passo al punto grigliata, ormai è tutto pronto, si sente profumo di carne arrostita, spero di arrivare in tempo. 4. Crea da Castagnone, prima parte tranquilla, poi la pendenza aumenta ma niente di eccezionale, quando passo davanti allo spiazzo, sono tutti seduti a tavola. Mia moglie vedendomi passare mi grida: – Noi si inizia a magiare, ne hai ancora per molto? Rispondo che ne faccio ancora una, quella da Salabue e poi ci sono. Discesa verso Salabue, strada non perfetta, tanti tornanti, una contro pendenza e freni tirati. 5. Crea da Salabue, la mia preferita, pendenze lievi, bei tornanti e in poco tempo sono su ancora al Santuario. Rifornimento d’acqua per una piccola doccia all’arrivo e ultima foto della vetta. Ed ora dritto alla tavola imbandita. Antipasti vari, vino a volontà, poi la griglia, eccezionale come solo Gennaro e F.lli sanno fare. Una trentina di persone, tavolo al riparo dal sole con tende tipo mercato. Due griglie che fumano e cuociono in continuazione. Temperatura ideale, niente vento, panorama infinito e tanti ciclisti che salgono e scendono annusando il profumo di arrosto. Tutto qui, un centinaio di chilometri e quasi 1700 metri di dislivello, cinque salite a Crea. Il venditore di ombrelli su al Santuario ha sicuramente pensato: - Questo è pazzo! Si, pazzo per la carne alla griglia. SEMPREINSELLA!