Toccata e Fuga, in Langa! “La latitanza dei satelliti GPS” 17/10/2019 • Distanza 146.89 km • Tempo 5:42:31 • Dislivello 1223 metri Anche questa mattina nella zona tra Casal Cermelli e Predosa, c’è stato il black out dei satelliti preposti al sistema di posizionamento globale (GPS), me ne sono accorto una decina di km dopo la partenza, notando l’assenza del segnale di direzione (N-E-S-O). Chiedo a Sara, anche lei ha lo stesso problema. Avvio la visualizzazione dei satelliti e non compare nulla, poi man mano che ci avviciniamo a Sezzadio, ecco che spuntano uno ad uno, fino a riempire lo schermo del Garmin. Vedo ora che lo strumento ha registrato con precisione i chilometri fatti ma manca tutta la traccia da casa mia a Sezzadio. Non credo che sia un difetto dello strumento che uso, questa è la seconda volta che succede in pochi giorni. Quale sarà il problema? Boh! Peccato che su proposta del mio dentista abbia accettato di spostare l’appuntamento di martedì scorso ad oggi alle 15:30. Chi poteva immaginare che si organizzava una spedizione in Langa, con obiettivo, le vigne tra La Morra e Barolo, un’esplosione dei colori dell’Autunno, da non perdere assolutamente. Ma io con l’impegno di oggi a La Morra non ci posso arrivare, mi limito ad accompagnare Marco e Sara per un pezzetto e poi rientro. Si parte verso la Valle Belbo, passando per Gianola e Calamandrana. A Canelli io e Marco agganciamo un grosso camion carico, Sara la possiamo sentire mentre ci invia a quel paese. Il camion è carico di catrame, si capisce dall’odore che emana, procede senza strappi ma appena esce dal centro abitato, da gas e la velocità aumenta. Siamo sulla SP592, l’asfalto è un biliardo. Attaccati al vortice creato dal camion si fa poca fatica ma quando si arriva a superare i 50 km/h, subentra un po’ di timore. Siamo a 56 km/h, il pelo sullo stomaco non manca ma quando arriviamo in un tratto di strada mitragliato dai buchi, le biciclette sembra che vogliano saltare in aria, freni tirati e il camion se ne va. A Santo Stefano Belbo, dovremmo incontrare Francesco, che essendo della zona, ci guiderà sul percorso. E si comincia con Castiglione Tinella da Boglietto e Strada san Carlo. Salendo, si chiacchiera, io tengo d’occhio orologio e chilometri per sapere quando devo abbandonare il percorso e tornarmene a casa. Sara mugugna ma è normale, in primo luogo è Genovese e si sa che sono sempre li a borbottare, poi non è sicura di poter affrontare i quasi 200 km del giro. Ma come dicevo, mugugna, borbotta ma poi li fa tutti quanti ugualmente. Da mango a San Donato. Da san Donato alla Donna di Langa. Questa strada l’ho fatta tante volte ma è sempre entusiasmante e oggi che sono in compagnia lo è ancora di più. Manera, 81 km all’attivo, ore 11:30 circa, saluto e a malincuore lascio la compagnia deviando per Borgomale, loro dopo aver preso un caffè, probabilmente proseguiranno per Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra e Barolo, ancora una trentina di chilometri e sono arrivati al capolinea. Che strada faranno per il rientro non lo so ma è probabile che raggiungano Cravanzana passando per Monforte d’Alba, Roddino e Pedaggera. Lo vedo quando tornano. La strada che percorro in discesa per arrivare in valle Belbo è molto veloce, un cartello dimenticato della gran fondo Alta Langa, la indica come “discesa pericolosa”, lascio andare la bici a se stessa, senza rilanci. Valle Belbo, supero il ponte e al bivio con Castino svolto a sinistra per Cossano Belbo. A circa 300 metri davanti a me, vedo un rimorchio rosso, sembra vada forte, non vedo cosa lo traina. Spingo più che posso, guadagno terreno, merito della strada in leggera pendenza. Lo inseguo a tutta, per circa 6 km, mancano una decina di metri ed ecco lo strappo di Cossano Belbo, quello prima del bivio per Scorrone. Non è lungo ma ho le gambe a pezzi, mollo di botto e lui si allontana. Scollino e spingo ancora, eccolo è la in fondo. Sfrutto la scia delle auto che mi superano e a forza di parolacce, lo prendo, è mio, sono a ruota finalmente. Va a 40 km orari, perfetto ma dopo pochi metri, mette la freccia a desta e si infila in una cascina ed il traino è finito. Dopo tanta fatica, nulla di fatto. Mi riprendo un po’ e poi via verso casa e poi dal dentista. SEMPREINSELLA!