“Punto a capo” Ci vuole un sacco di tempo per raggiungere condizioni discrete e poi in pochi giorni si ricade nel baratro delle limitazioni. L’ultimo giro e nemmeno troppo serio, risale al 20 di Gennaio e dopo 20 giorni senza bici dovuto al classico e immancabile malanno invernale, ecco che ti salta su anche un vento dannatamente forte che soffia a raffiche dal quadrante di O-N-O, sono andato a curiosare in rete per saperne il nome e mi dicono che dovrebbe essere il “Traversone”. Quello che è certo, oltre alla sua potenza, è che è un residuo della tempesta Ciara, che ha già causato vittime e danni nel nord Europa ed ha colpito pesantemente anche la zona del Torinese e Cuneese, con raffiche che hanno superato i 200 km/h. Per fortuna da noi si è contenuto ma in certi tratti scoperti, questa mattina ho temuto che la bicicletta si ribaltasse, per fortuna sono bello pesante e la bici pure. Il guaio grosso è che quando salgo in bici dopo un lungo stop, non riesco a frenare l’istinto di andare oltre misura cercando strappi duri e poi ne pago le conseguenze sotto forma di crampi alle gambe, che arrivano puntuali e dilanianti. Ne ho appena avuto un assaggio poco fa. Tutto sommato bel giro, temperatura primaverile, cielo terso, strade belle e asciutte nell’Astigiano, ho girato un po’ a casaccio, cercando di evitare il controvento ma oggi non era proprio possibile. La parte bella e divertente è stata quando al ritorno, il vento me lo sono trovato quasi sempre dritto nella schiena e tornare a casa non è stato un problema. Le previsioni per domani, replicano ma con un vento leggermente diverso, se salgo in bici, cambierò direzione. SEMPREINSELLA!