11/06/2021 • Distanza 106.21 km • Tempo 4:32:54 • Dislivello 854 m • Costanza “un giro in rima” Parlano in versi i cartelli sistemati in una piccolissima vigna quasi in cima allo strappo di Mogliotti. Scendendo è meno facile notarli ma chi sale, soprattutto piano come me, li può vedere bene, e questa mattina mi sono fermato per fotografarli. Si inizia con uno piccino attaccato ad un albero dedicato: A MARCO CARATTERE VOLONTA’ LEALTA’ ALTRUISMO CORAGGIO L’albero di nonno Bepi E poco più in su VIANDANTE CHE PER QUESTA STRADA PASSI NON FAR RUMOR STA MATURANDO L’UVA PER UN VINO COI BAFFI E io silenziosamente ho continuato a leggere gli altri cartelli ed a far fotografie: GUARDA IL CALOR DEL SOL CHE SI FA VINO GIUNTO DALL’UMOR CHE DALLA VITE COLA Che con un piccolo errore UMOR al posto di OMOR, citano Dante e la Divina Commedia, Purgatorio, XXV, 78. E poco dietro: PER UN VINO COI BAFFI, L’UVA MATURA AL RITMO MUSICALE DI “I CONTROCORRENTE”. FROLA, LAUZI, TOMALINO. Dedicata ad un gruppo musicale della zona di Rocchetta Tanaro, al dottor Paolo Frola medico e cantautore a Paolo Tomalino cantante, sempre di Rocchetta T. Ed a Bruno Lauzi, Rocchetta il paese che lo aveva “adottato” e di cui era cittadino onorario. Cose che si notano solo in bici e soprattutto andando piano e guardandosi attorno. Il giro di oggi, nato per caso e diretto alla grande panchina di Vinchio, è cambiato, quando Sara mi ha ricordato che ci eravamo già stati l’anno scorso. Ma io sto perdendo la memoria, e nemmeno scrivere tutto quello che faccio in bici, purtroppo mi aiuta. Quindi, dopo Crotiglione, il giro diventa un “Giringiro” svoltando a caso un ad ogni incrocio. Strade strette e solitarie, Beoveglio, Bricco, Parco Naturale di Rocchetta T. dove finalmente riusciamo a trova acqua fresca e ancora Sant’Emiliano, Rocchetta Tanaro. Appena fuori di Masio, passando davanti ad un trattoria, Sara riconoscendo il posto, ad alta voce dice: “Ah, ecco dove siamo” Vuole il caso che il proprietari del locale sentendola, sbotta con accento spiccatamente Sardo: “In Svizzera”. LO SANNA il nome del ristorante dove pare si mangi molto bene. Dopo il passaggio ad Oviglio (dove la strada asfaltata si sta trasferendo in altro loco) e la svolta sulla SP181 in direzione Castellazzo B.da, appena superato il ponte sul fiume Bormida, sulla destra ecco un campo incolto che, libero da Glifosate da chissà quanto tempo, ha dato vita ad un miscuglio di erbe dove predominano i Papaveri e soprattutto i Fiordalisi che ormai non si vedono più da nessuna parte. Una sosta per qualche fotografia è d’obbligo e Sara si immerge letteralmente in quel mare d’erbe fiorite, creando una possibile copertina per il brano musicale degli anni ’50 “Papaveri e Papere”. Abbiamo scherzato, su un giro divertente e di poco impegno che ha visto Sara tornare finalmente in bici. SEMPREINSELLA! È l’unico modo per non fare troppa fatica