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“La Zingarata, no la randagiata, no la randellata, no...”
Parto per il solito gioco della Tappa del Giro d’Italia, solo che, invece di anticipare i corridori, oggi li inseguo. Un inseguimento un po’ insolito, perché loro, sono partiti ieri per la 4^ tappa del Giro, Acqui Terme - Andora, ma ieri pioveva e io la tappa me la sono vista in TV.
Oggi ero indeciso se raggiungere Genova e vederli partire alla volta di Lucca, oppure rincorrerli virtualmente sul percorso della tappa di ieri.
Non mi piace la confusione di Genova e scelgo la seconda opzione.
Strade bagnate, temperatura fresca, niente vento e dirigo su Castellazzo B.da, alla volta di Acqui Terme, cerco un giro circolare, dopo aver calcato un tratto del percorso della tappa, che si è svolto quasi esclusivamente su grandi strade, rientrerò attraverso un bel percorso tra i boschi dell’Appennino Ligure-Piemontese.
Parto e dopo circa 15 km, sono già lungo per terra.
Per evitare un tratto di strada provinciale ho deciso di passare per la parallela e desueta via Acqui, che al suo imbocco ha un passaggio a livello. Appena prima dei binari, un avvallamento della strada c’e una enorme pozza d’acqua, che attraverso malvolentieri, a bassissima velocità, e in piedi sui pedali per evitare di essere bagnato da eventuali spruzzi d’acqua. Supero il primo binario, raggiunto il secondo, la ruota della bici, zuppa d’acqua, scivola sul tappeto di gomma posto tra un binario e l’altro, la ruota si incastra nel binario e io volo a terra sul fianco sinistro, rotolando nell’erba al ciglio della strada. Nessun danno, solo la maglietta sporca d’erba all’altezza della spalla.
Mi sento un po’ cretino, rialzo la bici e riparto su via Acqui che oltre ad essere desueta è anche semi distrutta.
Noioso il tragitto tra Acqui Terme e Cairo Montenotte.
Strada grande la Ex SS30, solo a tratti asfaltata di fresco, oggi non porta molto traffico, si pedala bene, sulle strade dove transita il Giro, la bicicletta scorre che è un piacere.
Terzo, Bistagno, Montechiaro Piana, Spigno, Merana, un lungo falsopiano con qualche corto strappo.
Passo il confine con la Liguria e la SP30 di Valle Bormida termina e passo alla SS29 di Cadibona.
Seguendo il percorso del Giro, percorro un po’ avventatamente, la lunga galleria Lambrè, 861 metri ben illuminati, a Rocchetta Cairo, come da percorso, entro in paese, ancora ornato con bandiere e palloncini rosa. Pochi chilometri e sono a Cairo Montenotte, do l’avvio al percorso di ritorno.
Pasticcio n po’ per trovare la strada giusta, ma in un paio di tentativi ci riesco e sono fuori dal traffico in regione Curagnata, proseguo in leggera salita su questa bella strada stretta ma con un buon asfalto, fino ad incrociare la SP12 Savona-Altare, mi fermo ad ammirare l’impianto eolico "Surite del Cuculo", 2 generatori con potenza complessiva di 5 MW. Poco più avanti un’altra coppia di Aero generatori, più in su il parco eolico di Naso di Gatto. La zona è ventosa e le pale lavorano di continuo.
Questo tratto della Sp12 è caratterizzato da una serie interminabile di dossi, alcuni con pendenze che arrivano all’11%, 5 km e mezzo di sofferenza assoluta. Finalmente scollino l’ultimo dosso, forse il tredicesimo e scendo a Montenotte Superiore, do uno sguardo alla mia destra, al bivio per Naso Di Gatto, e lo lascio a se stesso proseguendo in discesa verso Ferriere di Montenotte, dove nasce il torrente Erro.
A questo punto, potrei rendermi le cose semplici puntando su Pontinvrea, Pianbottello, Mioglia, Miogliola, e la ex SS664 del Sasselo, ma non va così.
Il percorso studiato, passa per Pratipoia, Giusvalla, Squaneto. E vado per quello che chiamano “Il Giro delle Fiandre in salsa savonese”, su e giù continui fin quasi a Giusvalla, strada stretta ma molto caratteristica e con un fondo discreto.
Al bivio per Dego, svolto a destra, in direzione Squaneto.
Un grande cartello avvisa che la strada per Squaneto è interrotta, lo snobbo, conscio che con la bici, si passa dappertutto. Non è il caso giusto, il cartello ha ragione, stanno ricostruendo il ponte sul Torrente Valla, il cantiere è fermo ma del ponte esistono solo le sponde di appoggio. Cerco un varco possibile ma non lo trovo, l’alternativa è guadare il Valla e le sponde sono fangose e troppo ripide. Torno indietro a cercare una strada alternativa.
A forza di consultare la mappa, trovo che facendo tre svolte a destra, dovrei ritrovarmi oltre il Valla e raggiungere Squaneto.
Mi avvio e dopo la prima svolta, ecco 1.100 metri di muro al 10% medio, seguito da una breve discesa. Dopo la seconda svolta a destra per sicurezza chiedo informazioni a due signori che passeggiano per i boschi, mi danno conferma e proseguo.
Ad un tratto, senza sapere che esiste e quindi senza averla cercata, ecco che appare la Big Bench Lilla di Dego, la n° 273, davanti ad essa la cappella votiva del 1927 dedicata a San Giuseppe. Bici alla mano, mi arrampico su per la scalinata di tufo che conduce alla panchina, faccio due foto e riparto, terza svolta a destra ed arrivo a Squaneto.
Salita e sono al bivio di Pareto, altra salita ed è Roboaro, ancora salita e arriva Malvicino, ne ho abbastanza, ora si scende verso la ex SS334 dal Sassello, vento contrario per arrivare ad Acqui Terme. Poco prima di arrivare alla salita delle Bncarelle, con un sonoro ciao, mi supera un ciclista.
Lo lascio andare, non ne ho proprio più e la colpa è mia che da questa mattina ho mangiato solo un pezzetto di crostata e 4 quadretti di cioccolata.
Bevo acqua mista a chinotto, l’unica cosa che mi va giù e proseguo.
Acqui Terme, Visone, Pontechino, Rivalta B.da, Sezzadio, sempre il vento da Est che rompe le scatole, poi finalmente è Fontanasse e Portanova, casa, doccia, insalata verde e pomodori, 2 cotolette impanate e birra, sono sicuro che non mi faranno male.
Male invece lo fa la scapola sinistra, che questa mattina ha attutito la botta in terra.
Tirate le somme, un giro che doveva essere di 170 km si è allungato quasi ai 200, la prossima volta imparo a rispettare le segnalazioni di interruzione, un nuova panchina, vista un po’ in premura, qualche bella strada nuova tra i boschi dell’Appennino, altri 50 km sulla strada del Giro d’Italia, ma fatta il giorno dopo, perde senso e fascino.
Proprio una bella Zingarata, no Randagiata, no Randellata, no...comunque sia, mi sono divertito anche questa volta.
SEMPREINSELLA!
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Comune di Casal Cermelli, Piemonte, IT |
Distance: | 193.4 km |
Selected: | 193.4 km |
Elevation: | + 2384 / - 2384 m |
Moving Time: | 08:47:33 |
Gear: | Blue Sky |
Page Views: | 29 |
Departed: | May 8, 2024, 8:13 am |
Starts in: | Comune di Casal Cermelli, Piemonte, IT |
Distance: | 193.4 km |
Selected distance: | 193.4 km |
Elevation: | + 2384 / - 2384 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 09:40:03 |
Selection Duration: | 34803 |
Moving Time: | 08:47:33 |
Selection Moving Time: | 08:47:33 |
Stopped Time: | 00:52:30 |
Calories: | 6969 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 220 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 52.0 kph |
Avg Speed: | 22.0 kph |
Pace: | 00:02:59 |
Moving Pace: | 00:02:43 |
Max Cadence: | 108 rpm |
Min Cadence: | 19 rpm |
Avg Cadence: | 67 rpm |
Max HR: | 158 bpm |
Min HR: | 90 bpm |
Avg HR: | 128 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 33 minutes |
Zone 2: | 1 hour 52 minutes |
Zone 3: | 3 hours 12 minutes |
Zone 4: | 2 hours 5 minutes |
Zone 5: | 43 minutes |
Best format for turn-by-turn directions on modern Garmin Edge Devices
Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
Useful for uploading your activity to another service, keeping records on your own computer etc.
Useful for any GPS unit. Contains no cuesheet entries, only track information (breadcrumb trail). Will provide turn by turn directions (true navigation) on the Edge 705/800/810/1000/Touring, but will not have any custom cues. Works great for Mio Cyclo. Find GPS specific help in our help system.
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