“La giornata perfetta.” https://www.unrandagioinbici.it Dice, “Ma sei proprio scemo, per una volta che la Grand Boucle, passa da Alessandria, tu non ti fermi a vederlo?” No, non mi interessa vedere i corridori, che di solito passano velocissimi, quello che mi piace è precorrere la strada della corsa, prima che la corsa passi. Il programma di oggi prevedeva di percorrere la strada della 3^ tappa del Tour nel tratto tra Alessandria e Barbaresco, circa 70 km e tornare dalla valle Bormida, ma il vento mi ha fatto cambiare idea e dopo la veloce visita a Barbaresco, raggiunto il bivio di Tre Stelle, sono tornato a Neive e rimesse le ruote sulla strada del Tour, l’ho percorsa quasi per intero e col vento a favore, fino ad Alessandria. Tanta pianura e una sola corta salita, mi hanno fatto pensare ad un giro noioso, ma non è stato così. Il percorso già tutto segnalato, gli operatori incontrati intenti a posizionare le transenne, ed i vari traguardi, l’allegoria dei paesi con i loro striscioni di benvenuto al Tour, la bellezza delle colline tra Langhe e Roero, il verde acceso dei vigneti, messo in risalto dal poco sole di questa giornata estiva, anche il vento è stato piacevole, soprattutto nella fase del rientro. Insomma, mi sono divertito molto, soprattutto quando ho agganciato le ruote di due ragazzi che già, avevo incontrato su a Barbaresco. Nel mio viaggio di ritorno mi avevano superato quasi a doppia velocità e li avevo lasciati andare. Proseguendo la mia corsa li ho incontrati, fermi nei pressi di un bar, poco dopo eccoli ancora più veloci della prima volta e dopo qualche esitazione, li ho inseguiti, e mi sono messo alle loro ruote. Ripreso fiato, mi sono affiancato ed ho chiesto se potevo restare con loro a ruota, mi rispondono che non c’è nessun problema e di restarci quanto voglio. Li seguo, vanno forte ma stranamente non faccio fatica, mi portano leggermente fuori dal percorso seguendo la strada per Santo Stefano Belbo. Chiedo dove siano diretti, e mi rispondono che saliranno a Camo, e Mango, per tornare su a Barbaresco ad attendere il passaggio della corsa. Al semaforo di Santo Stefano Belbo li saluto ringrazio e proseguo per la mia strada. Strada che è già chiusa al traffico a motore, è uno spasso, vento nella schiena e strada sgombra. A Canelli decido di percorre la via Vecchia per Calamandrana, ho il timore che mi fermino e non mi va. Alla grande rotatoria di Nizza Monferrato, un agente di polizia devia le auto fuori dal percorso del Tour, chiedo se posso passare ed acconsente. Alla rotatoria di Bergamasco, mi fermano e devio verso il paese, raggiungerò Alessandria passando per Oviglio, Villa del Foro, Casalbagliano e via vecchia dei Bagliani, unica strada alternativa, dove si sta riversando tutto il traffico automobilistico tra Oviglio ed Alessandria. Ad Alessandria per vie minori, raggiungo la rotatoria di Via San Giovanni Bosco, quella dell’Amag. È pausa pranzo e molti ex colleghi sono sullo spalto ad attendere i corridori. Un momento piacevole, non li vedevo da molto tempo, chiacchiero qualche minuto, poi decido di rientrare verso casa, non mi va di stare troppo fermo ad aspettare il vortice velocissimo dei Professionisti del Tour, me li vedrò comodamente in TV. Vento contro da Sud e anche bello forte, ma sono solo 10 km e sono a casa. Tra andata e ritorno, quasi 100 km sulla strada della corsa, 157 km in totale Giro Arancio, 26.6 la media, non male per me che solitamente sono una lumaca. Merito del vento e di quei due ragazzi che mi hanno dato una strappo. SEMPREINSELLA!