“Retrospettiva sul giro dello scorso lunedì.” • Montei, Montespineto Nord, Monteggio e Lemmi da Cerreto Ratti, San Cristoforo da Cammarella. • Nel resoconto del giro dello sorso lunedì per pudore, avevo omesso una parte riguardante un incidente che ho provocato e nella quale ho avuto la peggio. Dopo aver percorso la strada della terza tappa del Tour da Alessandria a Barbaresco, stavo tornando verso casa a strade chiuse, a Nizza Monferrato mi avevano lasciato il via libera, epoco prima di Bergamasco, praticamente in mezzo al nulla, volevano fermarmi, ma riesco a proseguire con l’intenzione di uscire dal percorso della tappa alla prossima rotatoria. Arrivato all’incrocio di Bergamasco, vedo un varco tra le transenne a sinistra, prendo la rotatoria contromano, puntando deciso a quella che da lontano sembra un’ apertura. A pochi metri dall’apertura larga circa 2 metri, mi accorgo di una grossa corda legata tra un paletto della segnaletica verticale e la transenna. Quella che sembrava un’apertura è una trappola. Freno, ma lo spazio non è sufficiente, colpisco la corda col manubrio, trascinando dietro di me tutte le transenne, cado, mi ritrovo seduto a terra appena davanti alla bicicletta, che si è incastrata con la ruota posteriore nell’appoggio della transenna più vicina. Urlo:-Ma cosa fate, legate assieme le transenne con la corda? Mi rispondono che è da disposizioni del Tour. Intanto si avvicina un Carabiniere che puntualizza il fatto che io abbia preso la rotatoria contromano. Gli do ragione ma ribadisco che la corda oltre ad essere pericolosa non era visibile. Con qualche difficoltà liberiamo la bicicletta dalla transenna, un piccolo sfregio alla nastratura del manubrio ed al mio gomito destro che sanguina leggermente. Uno dei cantonieri, sciacqua via il sangue con un po’ d’acqua. Altri danni pare non ce ne siano. Mi scuso con tutti i presenti e riparto verso Bergamasco. Tutto qui. Questa mattina di andare in bici non ne avevo molta voglia poche idee per il giro, pensavo ad un Cerendero e San Fermo e dirigo verso la Val Borbera. La poca voglia di pedalare che avevo alla partenza si perde per strada e cambio idea su San Fermo, inventando il giro poco alla volta. Novi Ligure, la strada del Golf e un inaspettato Montei mi danno un po’ di carica, nel corto tratto duro della salita il deragliatore posteriore fa rumore sul rapporto più agile. Alla chiesetta Blu di Montei provo a registrarlo. Arrivato a Stazzano, decido per il Versante Nord di Montespineto, e in salita si presenta lo stesso problema, mi fermo due volte, per ritoccare la registrazione, ma non c’è niente da fare, il borbottio della catena persiste e solo sul 32. Sono a poca distanza dalla HBM e decido ci passarci per un controllo. Andrea, cambia il cavetto del deragliatore, che è sfilacciato, registra il cambio, provo la bici e pare che tutto funzioni. Riparto. Una strada bellissima quella di Variano Superiore, Castel Ratti, Liveto, Cerreto Ratti. Strada appartata ed ombreggiata, che si snoda in sponda sinistra del torrente Borbera, ottima alternativa alla SP140. A Cerreto Ratti, decido per Monteggio e Lemmi, quasi 5 km ad una pendenza media del 9.2%, strada stretta a tratti malandata, quasi completamente avvolta dall’ombra del bosco. Salgo e già dai primi metri il deragliatore torna a fare rumore, mi fermo registro ancora, la situazione migliora ma per eliminare completamente il ticchettio del cambio devo tenere in tensione la leva del cambio, segno che il problema è nel meccanismo di comando. La salita anche se corta è durissima e il disagio del rumore non aiuta affatto. Dopo il passaggio a Monteggio discendo per affrontare l’ultimo tratto di salita e ad un tratto la strada sparisce in un enorme buca di circa tre metri di lunghezza, passo con cautela e risalgo fino al paese di Lemmi. Per la strada incontro un ciclista che scende, un gatto nero ed un capriolo che si dilegua immediatamente nel fitto intrigo dei rami del bosco, al lato desto della strada la solita recinzione blocca cinghiali, spezzata in più punti e con i cancelli aperti. Acqua, alla fresca fontana del cimitero di Lemmi, un paio di foto, una breve chiacchierata con un signore del posto e torno a valle per la ripida strada che scende a Grondona. Dopo Gavi, decido di testare ancora il cambio su per la Cammarella ma fa ancora rumore, dirigo verso casa, la temperatura si sta alzando, 30°C ancora accettabili per il mese di luglio. Non so se la caduta di lunedì scorso possa avere influito sul funzionamento del cambio, probabilmente no ma non sono d’accordo che per fermare i ciclisti, si debba tendere corde sulla loro strada. SEMPREINSELLA!