“Por favor vai embora.” IN CASA OVERALL APPRENSIONE PER DANIEL GIANELLO. “Daniel oggi, durante una seduta di allenamento a Livigno con il compagno di squadra Nicolo' Ponti (illeso), ha avuto un frontale con un motociclista che ha invaso la sua corsia mentre sorpassava una macchina senza accorgersi dei ciclisti. È stato trasportato in elisoccorso a Lugano ed è arrivato in condizioni critiche. Gli hanno fatto diverse trasfusioni e poi è stato operato d'urgenza per un edema cerebrale. L'operazione è andata bene. Adesso stanno facendo la risonanza magnetica alla schiena per 3 fratture. Oltre a questo ha una frattura ad una gamba ed un edema polmonare. La situazione è molto critica e non ci resta che attendere l'evoluzione. Situazione in aggiornamento.” Questa la News Letter inviata ieri dal Team della Overall Tre Colli, dove informa dell’incidente di allenamento di Daniel Gianello. Non conosco personalmente Daniel, ma lo seguo in quanto curatore del sito www.teamoverall.it e la notizia mi ha turbato. Quando succedono incidenti del genere si ha sempre la tentazione di attribuirne la colpa al destino. Il trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma per me non è così, troppe volte assistiamo ad incidenti del genere. Purtroppo siamo sempre i più vulnerabili. Non ci sono difese contro la distrazione, la fretta, l’imprudenza di molti che con superficialità, conducono un mezzo a motore, un arma spesso letale, per noi ciclisti, dal professionista al semplice cicloamatore o al ciclista da passeggio. Linda SUBBRERO, D.S. della Overal Tre Colli ha scritto un bell’articolo che metto qui di seguito. “Quel minuto di ritardo, quella strada percorsa di fretta a velocità sostenuta per arrivare in orario , il cartellino da timbrare, l’orario dell’appuntamento da rispettare, il carico da consegnare, troppe cose da incastrare tutte insieme in una giornata, lo spazientirsi immediato dell’attesa e il bisogno che spesso auto giustifichiamo a noi stessi come necessario di manovre e sorpassi azzardati. In tanti siamo stufi di vedere telai di biciclette accartocciati, basta un minuto in più. Un minuto in più, è così poco tempo e può essere così tanto da evitare tutto questo; eppure un minuto in più sembra che in questa società di tutto express, tutto veloce, tutto subito, tutto con l’agitazione e la premura non sia neanche considerabile. Dovremmo rallentare un po’ tutti, arrivare dove si può senza inseguire il tempo che non si può fermare . In più, quel minuto, possiamo usarlo per riflettere, per essere più sinceri quando arriviamo in ritardo e imparare che la prossima volta forse partiremo prima. La strada è di tutti e in molti sono stanchi di dover continuare a ribadirlo e a richiedere misure serie e urgenti per permettere a chi pedala di sentirsi sicuro e tutelato da chi su quella stessa strada guida. Spesso erroneamente tendiamo a definire come la causa di questi incidenti “una macchina/una moto” dimenticando quasi che alla guida dei mezzi ci siano persone le quali hanno la capacità di scegliere se aspettare un minuto in più valutando la situazione di sicurezza o non farlo. Ne abbiamo abbastanza dei telai accartocciati come palline di carta per dover inseguire quel maledetto minuto.” Purtroppo ho provato di persona questa situazione, e fortunatamente ne sono uscito vivo, ma i danni restano soprattutto quelli morali. Forza Daniel, ti siamo vicini, auguri per una pronta guarigione. https://www.teamoverall.it/.../ann.../atleti/gianello-daniel