08/03/2018
• Distanza 150.70 km
• Tempo 06:25:36
• Dislivello 1556 metri
Casal Cermelli, qui nasce la nebbia della val Padana. L’ipotesi sta diventando una certezza, tanto è vero che basta allontanarsi di qualche chilometro dal centro abitato, per vedere il sole. Questa mattina sono avviato in ritardo, proprio per aspettare che la nebbia se ne andasse ma vista la sua testarda persistenza mi sono deciso a partire ugualmente. SP185, grigio l’asfalto bagnato, grigio il cielo nebbioso, brulla la campagna fradicia per la recente nevicata e la nebbia che si alza dalle zolle umide, creando uno scenario affascinante e scomodo, per chi come me va in bicicletta. Supero Portanova ed un raggio di sole si fa strada e rompe la bruma, la dissolve, facendo spazio e rendendo visibile tutte le cose prima nascoste.
Destinazione, San Massimo, provincia di Savona, nel comune di Piana Crixia.
Traccia fatta a tavolino e caricata su Garmin. La strada la conosco a grandi linee, l’ho percorsa più di una volta ma oggi, voglio fare una variante e mi serve Garmin. Tutto bene, il sole splende, la temperatura è gradevole, se non fosse per questo vento da Sud-Ovest, sarebbe una corsa tranquilla. Raggiungo Acqui Terme, per andare verso Savona, potrei passare nel sottopasso ma so che c’è sempre acqua e allora salgo la rampa verso il ponte. Quasi alla rotatoria, un furgone dell’AMAG attorniato da segnaletica di cantiere. È la mia vecchia squadra, Davide, Andrea con il furgone delle video ispezioni. Mi fermo a chiacchierare, con loro, l’assistente Menegazzi e un collega di Acqui. Due parole ricordando i giorni passati e riparto sulla ex SS30.
Proseguo, vento in faccia, fino al bivio per Serole ed inizia la prima salita della giornata. La strada è perfetta, asciutta, senza il solito sporco che si trova nei mesi invernali, soprattutto dopo la neve. Salgo con un po’ di fatica, sono fermo dal 28 di febbraio, le gambe non girano come dovrebbero ma riesco comunque ad arrivare in cima. Proseguo sempre al sole, piacevole sensazione dopo tanti giorni di freddo. Attraverso in parte il Parco Regionale di Piana Crixia e sul confine Regionale, al bivio per il Santuatio del Todocco, quando la strada dà inizio alla discesa verso San Massimo, ecco che il sole se ne va ed il vento è in piena faccia. Nulla, è più sconveniente di una discesa all’ombra d’inverno.
Arrivo in fondo, sono al bivio con la SS30. Ora dovrei iniziare il tratto di strada per me inedito e Garmin continua a darmi fuori rotta, qualsiasi strada o direzione io prenda. Faccio diversi tentativi, nulla da fare, desisto. Cancello la traccia e mi dirigo verso Acqui Terme col vento nella schiena. Ricordo che devo passare per Pareto, troverò una strada più avanti. A Merana, svolto a destra in direzione di Montaldo e da li raggiungo Pareto. Sono nuovamente sulla strada giusta. Ora la neve è molto più presente di prima, le strade interne dei paesi sembrano ruscelli ed ogni volta che ne attraverso uno, ne esco con la schiena e le gambe bagnate. Due strappi e sono a Malvicino altro ruscello e altra discesa all’ombra. Sulla strada del Sassello, il vento è a favore e se non avessi le gambe di legno potrei spingere di più ma mi accontento di avere questo vento di mare che soffia in mio favore, da tanto non succedeva, negli ultimi mesi, il vento da Noed –Est l’ha sempre fatta da padrone. La corsa verso casa è semplice, con il vento a favore, il percorso prevede il passaggio da Ricciotti ma non ho voglia di fare fatica e non abbandono l’amico “Marino”, per una salita che seppur corta mi farebbe male. Sono a casa in poco tempo. 150 chilometri abbastanza divertenti a parte la parentesi Garmin. Mi rimane la curiosità per la strada che non sono riuscito a fare. Ma lei è sempre li, e prima o poi la trovo e la faccio. SEMPREINSELLA