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“Va bene, va bene, va bene, va bene così.”
Dopo circa sei ore dalla partenza, ho scollinato il Faiallo dal versante di vara, 115 i km percorsi sul tracciato della Randonnée di Ovada, fino ad ora non ho fatto fatica e sono intenzionato a completare questo giro fantastico studiato dalla ASD Uà Cycling Team, che prevede come ultima salita importante, quella delle Capanne di Marcarolo da Campo Ligure e al momento sono deciso a farla.
Inizia la discesa verso il passo del Turchino e il vento, qui sul Faiallo è veramente esagerato, in alcuni tratti scoperto al Nord, ho difficoltà a tenere la bicicletta in traiettoria, alcune curve sono veramente difficili da effettuare. Il cielo è parzialmente nuvoloso e questo vento da Nord è freddo, e io non ho pensato di portarmi appresso una mantellina, 12°C la temperatura e con la velocità di discesa la temperatura percepita si abbassa ulteriormente.
11 km la discesa del Faiallo, interrotta dallo strappo del Bric del Dente e più sotto, poco prima del forte Geremia, da un corto falsopiano, poi discesa veloce. C’è vento ed ho freddo.
Tutto il bello del panorama che offre il Faiallo è scalfito dal vento, dal freddo e dalla mancanza di sole.
Sono in fondo alla discesa, ma non è finita, ore devo scendere la SP 456 del Turchino, almeno fino a Campo Ligure.
Le mie gambe dicono che ce la posso fare, ma appena imbocco la Nuova Galleria del Turchino, trovo un vero e proprio muro di vento, le gambe spingono e lo superano, aspettando la salita per Capanne di Marcarolo che presto arriverà, ma la testa comincia a pensare che forse, sarebbe meglio dirigere la bicicletta verso casa. Esco dalla galleria e la situazione vento non migliora.
È bastardo questo vento da Nord che soffia a raffiche fortissime, lasciando solo un po’ di tregua tra l’una e l’altra.
Il vento lo avevo già trovato sulla strada provinciale di Olbicella, e in alcuni tratti era simile a questo del Faiallo, la strada ingombra di rami, sassi, vortici di foglie, poi improvvisamente la calma e quel vento che poco prime era d’impaccio, eccolo nella schiena a spingere.
Ma facciamo un passo indietro.
Quando sono partito da casa, questa mattina non c’era vento, ho raggiunto la strada della Rando a Predosa, ed ho percorso l’ultimo tratto del percorso dei 200 km, fino ad Ovada. Indicibile il passaggio sulla SP185 tra Casal Cermelli e Predosa ed anche alcuni tratti verso Ovada, presentano tratti di asfalto gravemente compromesso.
Appena uscito da Ovada, la prima e facile salita è quella di Grillano, teatro per tanti anni della classica cronoscalata, ora non so se la corrono ancora.
Grillano, 3.5 km quasi 5% la pendenza media, come dicevo facile, facile. A seguire, Villa Botteri, si evita il centro di Roccagrimalda e via in discesa verso Schierano, ma al bivio ecco la svolta a sinistra e lo strappo di San Giacomo, mi porta all’incrocio di Cascina Vecchia. Semaforo rosso, che rispetto e poi via a destra verso Mantovana, e la strada dei Boschi di Sezzadio, due strappi non duri, e al bivio con la SP195, circonvallazione di Rivalta B.da e al semaforo, ancora rosso, svolta a sinistra per Orsara, sempre B.da. Corta salita a Trisobbio e scesi a valle ecco una sorpresa.
Svolta a destra per il campo sportivo su strada Stanavasso, 2.5 km asfaltati di fresco, una strada che pare velluto. Strappo duro in prossimità di Via Rissa e invece di passare dal castello di Cremolino, si scende sulla SP456 del Turchino, dopo pochi metri sono a Cremolino, e la discesa velocissima fino a Molare lascia spazio al relax.
Periferia di Molare, auto che deve svoltare a sinistra che mi da la precedenza, altra auto che deve immettersi sulla mia strada, la precedenza non la da. Urlo, freno, sono quasi appiccicato alla targa, a quaranta all’ora, questo sente il mio disappunto e frena di botto, freno anch’io, scarto a sinistre e lui sposta l’auto a sinistra, per non lasciarmi passare. Lo passo comunque, nervosamente mi urla che noi ciclisti siamo sempre i mezzo alla strada. Me ne vado, se mi fermo mi arrestano per lesioni.
Svolta a sinistra e vado verso il Santuario delle Rocche, ed altra sorpresa.
A parte il primo tratto di strada abbastanza deteriorato, ecco che questa strada bistrattata da tanti anni a tratti, è asfaltata. Oddio, ogni tanto qualche buca la si trova ma non si può pretendere più di tanto.
La strada sale gradatamente fino al bivio per San Luca poi è leggera discesa, ancora uno strappo prima di Olbicella -dove non ho più trovato la sagoma e la filastrocca dell’omonima strega- e giù in discesa, sempre leggera e altra sorpresa -almeno per me che questa strada non la faccio dal 2021- hanno asfaltato quei fatidici 586 metri di sterrato a cavallo tra la provincia di Genova e quella di Alessandria. A dire il vero la strada ha perduto il suo fascino ma si percorre molto più agevolmente, soprattutto in direzione Piana di Badia.
Ecco, Piana di badia, con il suo ponte Romanico, la Badia Cistercense, ma quello che oggi interessa a me sono la fontana e la panchina a lato della provinciale.
La fontana è guasta, il rubinetto eroga acqua in continuazione, faccio il pieno alle borracce, mangio qualcosa ed ecco che arriva un ciclista della ASD Uà Cycling Team. Prova il percorso corto, e domenica percorrerà il medio, io sono arrivato fino a qui e non mi lascio di certo scappare il Faiallo, 12 km 500 metri in dislivello, 4% la pendenza media, facile, facile.
E come dicevo all’inizio i guai iniziano a causa del vento nella successiva discesa e continuano amplificati scendendo la 456 del Turchino.
Morale, le gambe probabilmente l’avrebbero sbrigata ma la testa ha detto no, e a Campo Ligure, fermo al semaforo rosso ho preso la decisione di tornarmene a casa.
Vento a raffiche potenti che cerco di dribblare tornando da Basaluzzo e Bosco marengo, ho allungato un po’ la strada e francamente non so quali e quanti vantaggi io abbia ricevuto, ma almeno ho fatto un giro circolare e quello che più conta ho evitato di calcare ancora una volta quella groviera della SP185.
SEMPREINSELLA e scusate la lungaggine ma si tratta della decima edizione del Rand’Ovada e una bella secrezione ci voleva.
P.S.
Tornando, sulla SP181, al limite tra i comuni di Casal Cermelli, Bosco Marengo e Frugarolo, ho trovato, riversa nel fosso al lato della banchina la carcassa di un capriolo femmina adulta, povera bestia, investita e chiaramente uccisa, ho avvisato le autorità competenti che vedranno il da farsi.
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Comune di Casal Cermelli, Piemonte, IT |
Distance: | 178.0 km |
Selected: | 178.0 km |
Elevation: | + 2345 / - 2345 m |
Moving Time: | 08:18:39 |
Gear: | Blue Sky |
Page Views: | 26 |
Departed: | Sep 13, 2024, 8:17 am |
Starts in: | Comune di Casal Cermelli, Piemonte, IT |
Distance: | 178.0 km |
Selected distance: | 178.0 km |
Elevation: | + 2345 / - 2345 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 08:43:56 |
Selection Duration: | 31436 |
Moving Time: | 08:18:39 |
Selection Moving Time: | 08:18:39 |
Stopped Time: | 00:25:17 |
Calories: | 6738 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 225 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 60.5 kph |
Avg Speed: | 21.4 kph |
Pace: | 00:02:56 |
Moving Pace: | 00:02:48 |
Max Cadence: | 109 rpm |
Min Cadence: | 19 rpm |
Avg Cadence: | 66 rpm |
Max HR: | 153 bpm |
Min HR: | 89 bpm |
Avg HR: | 130 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 22 minutes |
Zone 2: | 1 hour 5 minutes |
Zone 3: | 2 hours 25 minutes |
Zone 4: | 2 hours 57 minutes |
Zone 5: | 1 hour 10 minutes |
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Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
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