“L’unico modo per vedere in volto i partecipanti, altrimenti avrei veduto solo le loro schiene.” Di solito alla domenica non esco in bici, ma oggi è un’occasione speciale, quella di mettere le ruote sul percorso della Ovada in Randonnée. Parto alle otto circa, un po’ tardi, e dirigo verso Sezzadio, dove incrocio il percorso tra le SP 195 e 192. Il tempo di spogliarmi della mantellina -questa mattina con 8°C era necessaria- ed ecco che arrivano a piccoli gruppetti, i partecipanti a questa manifestazione sportiva senza vincitori, ne vinti che è giunta alla sua decima edizione. Io avevo aderito alla prima edizione, quella del 2014 -allora non registravo ancora su Strava- era il 19 ottobre, e si sviluppava su un percorso di circa 160 km e 3000 metri di dislivello -eccola qua https://ridewithgps.com/trips/62701317 -. Naturalmente ero partito da casa in bici e terminata la rando per portare a casa il pacco gara, ricordo che avevo tribolato non poco, ma torniamo ad oggi. Nel tratto dei Boschi di Sezzadio, ecco che arrivano i corridori, a piccoli e grandi gruppi, a coppie o da soli alla spicciolata, chi è in gara ha ben visibile sul manubrio il numero, altri che si sono aggregati e vogliono provare la loro abilità ciclistica, non lo hanno. Come già ho detto sono partito tardi da casa e molti corridori, quelli partiti alle sette da Ovada, probabilmente non li ho incontrati. Saluto col pollice alzato ogni volta che incontro qualcuno e quasi tutti contraccambiano, ma dopo il tratto dei Boschi, Cascina Vecchia e Rocca Grimalda, sono ormai passati tutti i partenti. Continuo a ritroso sul percorso fino a raggiungere Ovada e dopo Molare, ecco che nuovamente incontro i partecipanti alla 10^ Ovada in Randonnèe. Salgo il Cremolino e sullo strappo di via Rissa -corto e durissimo- incrocio Claudio con altri due ragazzi, io ho l’abbrivio della discesa da Cremolino, loro sono in discesa netta, la strada purtroppo in quel tratto è malandata, ognuno cerca di evitare le buche e per un attimo ci troviamo tutti a centro strada. Con un po’ di destrezza ci evitiamo, io e Claudio riusciamo anche a scambiarci un rapido saluto, e si continua ognuno per la propria strada. Questo percorso che già avevo fatto nel giusto senso l’altro ieri, è molto bello anche al contrario. Proseguo e incontro ancora qualche ciclista attardato e sono nuovamente a Sezzadio all’incrocio tra le SP 195 e 192, ho percorso fino ad ora quasi 70 km, pochi a mio giudizio e quindi, svolto ancora su per la strada dei Boschi di Sezzadio, arrivo a Mantovana e dirigo su Castelferro, poi per allungare ancora un poco scendo a Predosa, percorro la circonvallazione e poi un tratto delle Settevie fino a Fontanasse, questo per evitare un bruttissimo tratto della SP185. Portanova e Casal Cermelli, totale chilometrico 97.2, un salto al camposanto a trovare chi dei miei non c’è più, un rapido passaggio a liberare le galline chiuse nel pollaio e allargo sulla Strà Sérba, in italiano la Via Gerbida e arrivo a casa con 101 km, superando i 100 km per la ventunesima volta consecutiva, vediamo se prima dell’inverno riesco ad arrivare a 30. Sarà difficile. SEMPREINSELLA.