“Non è stata una buona idea.” 24/09/2024 • Distanza 113.57 km • Tempo 5:01:44 • Dislivello 967 metri 1. Muri di Bergamasco 2. Muro di strada Costa 3. Cortiglione-Vaglio Serra 4. Muro di Moasca 5. Piana del Salto-San Bovo-Calosso 6. Strappo di Bazzana da Nizza Male alla schiena localizzato nella parte lombare destra, ormai da più di un mese, e si sta aggravando. Non è una novità, ho sempre sofferto di questi dolori ma questo è diverso dal solito, se mi corico il male scompare, quando mi alzo sto bene ma fatti 10 passi ecco la fitta che mi piega in due. Faccio qualche flessione, mi scaldo un po’ e pian piano il dolore passa. In bici, soprattutto nei primi chilometri, ogni buca o asperità della strada si fa sentire con dolori molto forti, che a volte compaiono improvvisi e si riacutizzano dopo una sosta anche breve. Solo verso la fine del giro ho sentito meno disagio e sono riuscito a pedalare senza sentire dolore. Cielo grigio su tutta la corsa, come da previsioni meteo, vento assente, temperatura nei primi 50 km compresa tra i 13 ed i 15 °C, clima gradevole ma in discesa si è reso necessario il giubbino anti vento. Quasi 1000 metri di dislivello su poco più di 100 km, salite corte, qualche muretto, ed ho scoperto che anche l’astigiano a tratti, presenta strade un po’ sfasciate, quasi come quelle dell’alessandrino. Partire alle 8 del mattino in un giorno feriale, significa doversi scontrare col traffico a motore di chi si muove per andare al lavoro, e tutti hanno fretta e tu sei li in bici, che per non ingombrare corri sulla linea bianca che delimita la banchina ma non basta, dai fastidio, disturbi e chi ti vede e ti fa il pelo al manubrio con lo specchietto dell’auto, pensa:”Ma questo che cazzo ci fa in mezzo alla strada a quest’ora?”. Poi ci sono quelli che accecati dalla premura, non danno la precedenza e ti si parano innanzi e se li mandi a stendere si arrabbiano pure. Questo il disagio nei primi 10 km del percorso, che sommato al fastidio alla schiena fa venire una gran voglia di tornare a casa. A Borgoratto, risolvo momentaneamente abbandonando la provinciale percorrendo un tratto di via Pietro Baldi, ma sulla strada per Nizza M.to la storia si ripete. Svolto per Bergamasco, la strada è un disastro, dopo la posa della fibra ottica stanno preparando le asfaltature e ci sono fresature dappertutto, in centro la strada è chiusa al traffico, svicolo ancora e finalmente un po’ di quiete sulla strada dei muri che porta a Castelnuovo Belbo, dove il lavori sul ponte non sono ancora terminati e la deviazione impone che il transito per Incisa Scapaccino, passi per il muro della Costa, corto ma di un certo impegno. Proseguo tra tanti su e giù, verso Cortiglione, Vinchio, Castelnuovo Calcea, e superato il traffico soprattutto pesante di un breve tratto della SP456 del Turchino, ecco che arriva il Muro di Moasca, sempre arrabbiato, non cambia mai. Piana del Salto, un breve giro turistico a Calosso e le salite sono finite. Scendo verso la valle del Belbo, Santo Stefano, Canelli e la solita pista ciclabile ingombra di auto in sosta, Via vecchia per Calamandrana, Nizza Monferrato e superato lo strappo di Bazzana, alla rotatoria di Bergamasco, mi balena l’idea di salire il muro che porta in località Chinella, ma c’è un problema, sulla traccia di posa della fibra ottica, la strada -già stretta- è stata fresata per una successiva asfaltatura, tra foglie, sabbia, carreggiata scivolosa, finisce che più o meno a metà strada sono costretto a mettere il piede a terra e con una pendenza del 16%, non sono riuscito a ripartire. Scendo alla rotatoria e dirigo su Bergamasco, sempre per quella la strada che è sempre un disastro. Oviglio e svoltando verso Casal Bagliano ecco che incontro Fabrizio che sta effettuando il suo allenamento nella pausa pranzo. Proseguo verso Alessandria, in poche parole oggi la mia corsa nell’astigiano è stata un vero tormento ed ora che sono a casa pare che la situazione della schiena sia peggiorata, andare in bici non è stata una buona idea, ma in alcuni casi precedenti questa cura ha funzionato, aspettiamo la notte e domani si vedrà, non dispero e chi l’ha dura la vince, per ora è in vantaggio la schiena… SEMPREINSELLA!