“Schiena 2 - Bici 0.” 11/10/2024 • Distanza 105.04 km • Tempo 4:09:22 • Dislivello 460metri Nell’ultima e recente visita cardiologica, al mio cuore non sono state riscontrate anomalie, ma sta di fatto che oggi il mio motore non girava troppo bene, frequenza abbastanza alta e ogni tanto, -come succedeva al grande Bitossi-, senza alcun apparente motivo, andava fuori giri, per poi tornare ad un battito quasi normale. Questo, secondo i dati forniti al momento da Garmin, io non ho accusato disturbi o cattive sensazioni. Vedremo in seguito e veniamo al giro. Dopo due settimane di riposo dalla bici, ecco che riprovo a fare un giretto tutto in pianura, ma la schiena purtroppo è ancora sofferente e anche se leggermente affievolito, procura lo stesso disagio che ho provato nell’ultimo giro del 24 settembre. Nei primi km tengo duro, la condizione stradale non aiuta ma appena riesco a scaldare un po’ i muscoli, riesco a pedalare quasi normalmente. Il giro è tirato a caso, senza un obiettivo particolare se non quello di pedalare cercando strade in pianura, di poco traffico e soprattutto praticabili. Castellazzo Bormida mi pare una buona direzione e le 7 Vie a tratti malridotte, per la loro calma rendono possibile una pedalata tranquilla ed in sicurezza, che mi avvicina a Sezzadio, dove all’ingresso del paese, quando io ero bambino, sfoggiava un cartello con su scritto “ZONA DEPRESSA”ed oggi col cambiare dei tempi, ne mostra uno dove vanta i natali di Aleramo ed un altro, molto recente con la scritta “PAESE DEL CARNEVALE”, a sottolineare una tradizione ventennale nella costruzione di carri da sfilata. Grande successo per il 'Carnevale al Cristo' di quest’anno, dove con oltre 50 ballerine, con costumi e coreografie, presentando il carro allegorico ispirato al film di animazione “Coco”, si è classificato al primo posto. Ma Sezzadio, non è nuovo a queste performance. Molti anni fa, quando da ragazzino a Sezzadio ci suonavo nella banda, eravamo affiancati da una trentina di Majorette, che con casacca rossa, gonnellino color panna e bastone, eseguivano interessanti coreografie. Nei fine settimana estivi, con banda e Majorette ci esibivano, richiestissimi in quasi tutto il Piemonte. Ogni volta che passo per Sezzadio, non posso fare a meno di ricordare quei bei tempi degli anni ’70. Torno al giro. Questa mattina indosso pantaloncini corti, e sulla maglia e manicotti porto il giubbino antivento, non sento freddo, nonostante un cielo con tanti cumuli a pecorella mantenga la temperatura attorno ai 10 °C. Da Sezzadio passando per la SP201 di Pontechino, raggiungo Acqui Terme, e le nuvole scompaiono, facendo si che il sole riscaldi la mia pellaccia dura e ruvida di vecchio ciclista, che insiste a voler pedalare a tutti i costi. Percorro un tratto della cara, vecchia e malandata SP334, ed a Melazzo, svolto a destra e superato il torrente Erro imbocco la tranquilla strada del Rocchino e all’altezza di Bistagno, prima di immettermi sulla SP30 di Valle Bormida, alleggerisco l’abbigliamento spogliandomi del giubbino. Pochi metri su questa strada trafficata e svolto subito in direzione di Cortemila e Monastero Bormida, entrando così nelle provincia di Asti. Come sempre succede, la situazione strade, migliora nettamente ed attraversato il bel ponte romanico sul Bormida, entro a Monastero. Proseguo per Bistagno e sono nuovamente nel traffico della Ex SS30, dove grazie al passaggio del Tour de France l’asfalto è bello anche in provincia di Alessandria. Svicolo quasi subito sulla strada di Terzo Stazione ed attraversata la città della Bollente, mi dirigo verso casa. A Strevi, dirigo su Cassine e sono ancora sulla SP30, ma poco più avanti di Gavonata, mi sposto sulla vecchia e malandata via Acqui, per farlo devo superare la ferrovia e il passaggio a livello è chiuso. Ne approfitto per mangiare qualcosa. Proseguo verso il prossimo passaggio a livello, chiuso anch’esso, oggi c’è un importante via vai di treni. Riparto convinto che oramai il più è fatto, al bivio per Gamalero, svolto verso Sezzadio e come succedeva qualche anno fa, trovo la sgradita sorpresa, un avviso di strada chiusa per lavori a 1000 metri. Penso, sono in bici, figurati se non riesco a passare. Più avanti, altra transenna che occupa metà strada ed altro avviso, sono meno convinto di poter passare ma sono curioso di vedere cosa stiano facendo. Percorsi i 1000 metri, ecco l’avviso risolutivo, una serie di transenne laterali saldamente legate a quelle che sbarrano la strada, impossibile passare. Sono stanco e contrariato, inverto la marcia e torno al bivio per Gamalero, dove incrocio due ciclisti di Strevi diretti a Mombaruzzo. Percorriamo assieme i pochi metri di salita che portano al paese, discutiamo sull’interruzione e nemmeno loro sanno di osa si tratti, uno azzarda la costruzione di un circonvallazione, ma non è sicuro. Ci lasciamo al bivio di Mombaruzzo e proseguo verso casa. Da una ricerca in rete, vedo che la chiusura dal 12 ottobre a fine lavori, è dovuta alla messa in sicurezza delle rampe di accesso al ponte sul fiume Bormida, non ci sono previsioni certe sulla fine degli stessi. SEMPREINSELLA!