“nel mio caso… che pedala” Ieri, l’ultimo attardato giorno dell’Estate di San Martino ha fatto sentire il suo tepore, 19°C, il giorno giusto per un giro in bici, e tanti ciclisti lo hanno fatto, ma io purtroppo non ne ho avuto il tempo. Oggi, 48 chilometri giro bianco, il secondo più corto di quest’anno bisestile, che da tradizione popolare sarebbe foriero di sventure, “An Bisèst, an funèst”, ed a confermarlo c’è il 1956 anno della mia nascita. A parte gli scherzi e le credenze popolari, oggi ho assaporato il primo freddo preludio dell’Inverno, e salito in sella alle 9:17 ora solare, la temperatura segnata da Garmin era di 0°C, tant’è che dopo una decina di chilometri, sono tornato a casa per indossare indumenti più appropriati alla temperatura odierna, ma il problema vero è stato quel sottile velo di nubi nel cielo che lascia vedere il sole ma ne trattiene il calore, e a terra, fa un freddo cane. Ogni tanto quel velo si spezzava e si sentiva il tepore del sole sulle spalle, ma quando le nuvole si richiudevano, era solo il freddo, e anche lo spingere sui pedali per scaldarmi aumentando la velocità, il risultato ottenuto era di sentire ancora più freddo. Col sole di ieri, sicuramente avrei proseguito il giro rendendolo un po’ meno insulso, ma senza il sole non mi diverto, ed il freddo e l’età mi hanno costretto ad un ritiro precipitoso verso casa. 48 km giro bianco, 48 numero che nella “Smorfia Napoletana” significa “'O muorto che pparla”, e non è un caso che io oggi in bici, a zero gradi, mi sentissi come un cadavere nel frigorifero di un obitorio. Ad ogni caso, sono uscito in bicicletta e devo dire che anche se ho fatto meno di due ore, pochi km, e soltanto pianura, ritengo che un giro su strada sia sempre più soddisfacente di una pedalata sui rulli SEMPREINSELLA!