“…furtinà chi cl’ha samnà” Aprile, il mese delle semine e dopo un periodo abbastanza pesante nell’orto, finalmente sono riuscito a ritagliarmi il tempo per due giri in bici consecutivi, ieri alle soglie della Val Borbera e oggi puntando alla bassa valle dell’Orba. Giri fatti in fretta, corti, poco più di due ore, perché comunque, oltre all’orto ho un sacco di altri lavori da fare. Vento moderato all’andata, una corta salita, quella di strada Lercaro che da sotto il ponte autostradale porta su a Tagliolo, da dove ho proseguito verso Belforte e Ovada. Il vento nella schiena sempre più forte ha creato un rientro a casa veloce e divertente. Se Mars l’he sic, e Avrì bagnà, furtinà chi cl’ha samnà. È la versione dialettale di un proverbio che in italiano recita “Marzo asciutto ed aprile bagnato, beato il villano che ha seminato”. E di acqua quest’anno ne è venuta giù parecchia anche a marzo, che sommata a quella caduta in precedenza ha reso i nostri terreni, -piuttosto argillosi- molto simili alla gomma, difficili da dissodare per renderli seminabili. Grosso problema per chi come me lavora nel piccolo, con vanga e fresa, meno problematico è il lavoro su campi di grandi dimensioni dove è possibile intervenire con trattori e le varie attrezzature oggi a disposizione, quest’anno per dare respiro al terreno e cercare di bonificarlo dall’invasione del Sorgo selvatico, comunemente detto Cannetta, una specie estremamente infestante, nella parte di campo adiacente all’orto, ieri abbiamo fatto seminare i ceci. Ora sto aspettando che mi arrivino i semi delle “cotiche”, da seminare più avanti, verso il mese di maggio, e per quest’autunno , zuppa di ceci e cotiche per tutti. SEMPRENELLORTO!