“Dagli tutto ciò che puoi, perché tu potrai averne altri, lui avrà solamente te!”
Ogni volta che succede di dover “lasciare andare via” una bestiola che mi ha tenuto compagnia per tanti anni, per me è un dramma ed ogni volta dico che, non avrò mai e mai più un cane o un gatto, poi passato un po’ di tempo, ci ripenso e la storia si ripete. Tante gioie, per tanti anni e poi, quando tutto finisce, rimane il ricordo ed un grande dolore.
Oggi ho dovuto forzatamente uscire in bicicletta, perché rimanere in casa, senza avere il vecchio Pinky tra i piedi mi dava fastidio. Avevo preparato un giro tra Acquese ed Astigiano, circa 130 km e 2000 metri di dislivello ma quando sono salito in bici, al semaforo sulla SP185, un grosso gruppo di ciclisti, si stava muovendo in direzione di Ovada. Ho dato loro uno sguardo, tante maglie differenti: Familiare, Mania Bike, La Bicicletteria e altre anonime. La prima reazione che ho avuto è stata di proseguire sulla mia strada verso Castellazzo B.da ma poi, arrivato all’incrocio di via Cavour, ho svoltato a sinistra con la seria intenzione di raggiungerli e fare un po’ di strada con loro.
Svoltato in via Ovada, li vedo già abbastanza lontani, segno che davanti c’è qualcuno con la gamba buona. Spingo più che posso e dopo un paio di km ecco che li ho presi. Mi accodo e cerco di capire se tra loro, ci sia qualcuno che conosco. È talmente tanto tempo che esco in bici da solo, che sono uscito dal giro e tante facce sono nuove e quelle conosciute, sono state cambiate dagli anni trascorsi. Entrando in Predosa, sento una voce familiare. È quella di Roberto Putzu. Mi affianco, gli do un piccola spinta. Due chiacchiere ed entro nella pancia del gruppo. Poco più avanti ecco Vladimiro e poi ancora Malvicini. Altri non ne conosco. Proseguiamo ad andatura abbastanza allegra. Chiedo dove sono diretti ma pare che nessuno lo sappia. Non mi piace. Mentre parlo con Vladimiro, una vespa si infila tra il viso e l’occhiale. Mi era già successo tempo fa ed avevo rimediato tre o quattro punture attorno all’occhio. Questa volta è andata un po’ meglio, dopo la prima iniezione di veleno, riesco a liberarmi dell’insetto ma il dolore è forte. Stringo i denti e finisco in fondo al gruppo. La testa del gruppo svolta verso Lerma, penso che non vogliano fare salite lunghe. Come inizia lo strappo di Mascatagliata, la velocità crolla. Due ragazzi vanno avanti e li raggiungo, gli altri tutti dietro, si staccano. Poco più di 1000 metri al 7% medio. Tengo bene fino al tornante, poi la pendenza sale al 10% e preso nota che i miei battiti cardiaci sono 190 al minuto, decido di mollare un poco e mi stacco di qualche metro. Si arriva in cima. I due si fermano ad aspettare gli altri, io proseguo verso Mornese e poi l’Alpino. Rientro da Voltaggio con passaggio sulla strada Lomellina e allungo a Spinetta.
Potevo restare con loro, non mi sarei trovato male ma il mio istinto “asociale” ha preso il sopravvento ed ho concluso da solo il giro. Sono incorreggibile. SEMPREINSELLA!