“Cravanzana, Feisoglio, Niella Belbo, San Benedetto Belbo, Sale San Giovanni, Montezemolo, Luoghi fenogliani, Napoleone, tre grandi panchine, la caccia al bar aperto” 11/09/2025 • Distanza 208.59 km • Tempo 9:21:23 • Dislivello 1812 metri • Bicicletta Blue Sky • Colore Rosso Per chi ha fretta: Il colore rosso è arrivato sulla strada dello scorso giro, percorsa al contrario e dovutamente allungata allo scopo. Tre Big Bench incontrate sulla strada: La Gialla di San Benedetto Belbo, L’Arancio di Paroldo e la Azzurra di Roccavignale. Tra le salite: La lunghissima e leggera Santo Stefano Belbo - Niella Belbo, poi Monastero vs Murazzano e infine lo strappo dei Torelli, che francamente non mi aspettavo così duro. Lo sterrato di strada Val Cumini, non segnalato sulle mappe di Google, che avevo già fatto nel giro “Il sesto Castelnuovo” del giugno del 2021, non ne avevo più memoria, ma permette di arrivare a Cairo Montenotte senza percorrere le strade provinciali, e l’ho percorso con piacere . Sulla strada del ritorno, un gelato, una birra e poi… un forte vento da Sud mi ha dato una mano a concludere questi 200 chilometri interessanti tra l’Alta Langa e l’Alta val Bormida. Nel dettaglio: Parto qualche minuto dopo l’alba, asfalto bagnato, umidità alle stelle, temperatura sui 13 °C ancora ampiamente accettabile, e lo smanicato leggero sulla divisa estiva è più che sufficiente. Vado verso ovest con poca convinzione e l’assoluta certezza che arrivato al bivio per Castino, svolterò a sinistra chiudendo subito il giro. Non va così, le gambe girano bene, la catena la sento, ma non in modo eccessivo. Oviglio, Bergamasco, e dopo lo strappo di Bazzana, arriva Nizza Monferrato. Evito il traffico della provinciale passando per la via vecchia di Calamandrana; qui i cardi sono rigogliosi, non come i miei, sofferenti come tutto il resto dell’orto, che quest’anno è stato un vero disastro. A Santo Stefano raggiungo tre ciclisti e mi accodo nella speranza di avere un passaggio a ruota gratuito e prolungato. Non va così, al bivio per Marchesini, svoltano a destra, ciao, ciao, grazie, e sono nuovamente solo. Attacco la lunga ma blanda salita di Cravanzana, Feisoglio e Niella Belbo e mi stupisco da solo quando arrivo in cima; non pensavo proprio di arrivare fino a qui. La discesa veloce verso San Benedetto Belbo, mette qualche brivido freddo alla schiena e la successiva salita la interrompo alla Grande Panchina Gialla per fare due fotografie e mangiare qualcosa, poi conclusa l’ascesa, mi aspettano una dozzina di chilometri quasi pianeggianti a 700 metri di altitudine; panorami stupendi, la Grande panchina di Paroldo, la sagoma di Napoleone a ricordo della battaglia del 16 aprile 1796, quando le truppe piemontesi al comando del Col. Colli respinsero l'attacco francese volto a conquistare Ceva. Ancora una discesa veloce verso Sale San Giovanni e i campi di lavanda ormai sfioriti, la risalita corta, durissima e soprattutto inaspettata della SP343 verso la località Torelli, 2 chilometri al 9.5% con punte al 15%. A Montezemolo, la deviazione per via Carlo Secco e via Nazionale, permette di arrivare a Roccavignale evitando la superstrada, poi sempre su strade secondarie raggiungo Millesimo, a seguire lo sterrato in discesa di Strada Val Cummi, che porta direttamente a Cairo Montenotte. 130 km, non ho più viveri ne acqua, tra poco dovrei fermarmi ad un bar per un rifornimento adeguato alla distanza percorsa, so che a Rocchetta Cairo ce n’è uno, e punto dritto li, ma è chiuso. Il prossimo paese è Dego, dove nella piazza c’è il Bar Sport, chiuso anche quello e ripiego sull’acqua della fontana. Continuo verso Piana Crixia, tutto chiuso, perfino gli alimentari, a Merana non entro in paese, convinto che sia inutile e proseguo per Spigno Monferrato. Passo in centro, al bar sull’angolo della passerella, due anziani signori seduti mi danno speranza, ma appena mi fermo mi dicono che oggi per il bar Gandolfo è giorno di chiusura, ma se vado sulla provinciale EWA Caffè è sicuramente aperto. Percorro la stretta passerella e attraversata la provinciale sono al bar, nemmeno il tempo di sganciare i pedali che altri signori, li seduti, mi dicono che oggi è giorno di chiusura. Bene, a Spigno Monferrato il giovedì lo sport principale è quello di stare seduti davanti ai bar, per informare i ciclisti affamati e assetati, che oggi è tutto chiuso. Rimane Montechiaro Piana, forse li ho fortuna. Skube Bar, aperto finalmente, sotto alla veranda tanti stranieri e un vecchio ex collega dell’Amag, ci facciamo una bella chiacchierata. È un cercatore di funghi, un gran camminatore e aveva progettato di compiere il Cammino di Santiago di Compostela, che purtroppo ha dovuto interrompere a metà per la frattura di un ginocchio. Guarito, è pronto a ripartire e non è più un giovincello. Dopo un gelato e una birra rossa, riparto bello carico, vento forte alla schiena, 45 km per arrivare a casa, velocità sostenuta dal vento, almeno fino a che il fondo stradale lo permette, ma dopo Rivalta Bormida, inizia il delirio della SP195 seguita dalla SP184 e per finire la SP185, ma quando le asfaltano queste maledette strade qui da noi. 208 km, molti dei quali percorsi in Alta Langa in una splendida mattina di Settembre. SEMPREINSELLA!