13/05/2020 • Distanza 83.38 km • Tempo 3:22:16 • Dislivello 571 metri “e anche un po’ d’Alzheimer” Preparata la HBM Sleek, spostando tutto il necessario dalla Colnago, sensori, pacco ferri, attacco Garmin, gonfiatina alle ruote, dovrei sostituire la catena ma sono sicuro che qualche chilometro lo fa ancora, così pure i freni. Oggi voglio provare uno dei giri che mi piacciono di più e che ho fatto tante volte senza mai concluderlo, perché 400 km non sono alla portata delle mie gambe, ma tagliuzzandolo in pezzetti, dovrei riuscire a farlo. Si tratta del Giro della Provincia di Alessandria e consiste nel passare il più vicino possibile al confine provinciale, senza sconfinare in altre regioni o provincie, compiendo un giro in senso antiorario. Questo se fatto tutto in un giorno ma come dicevo prima, ormai non ho più le capacità per farlo, considerati anche i 5600 metri di dislivello totali. Quindi l’ho tagliato a tocchetti, prima in tre parti e se non ci fosse arrivata addosso la pandemia con la relativa quarantena e chiusura di tutte le attività sportive, si poteva fare ma dopo lo stop di due mesi, ho deciso di sminuzzare ancora il giro aumentando le tappe a sei. Oggi, ero partito deciso per fare la prima tappa 130 km e 1600 metri di dislivello ma se le gambe avessero risposto bene, ero deciso ad unire prima e seconda tappa aumentando di poco la distanza e l’altimetria. Le salite da fare oltre allo strappo di Gamalero sarebbero state Ricaldone e Alice Belcolle da Cassine, Montechiaro Alto da Piana, i muri di Turpino e discendendo in valle d’Erro, avrei deciso se affrontare la salita a Cimaferle. Bene oggi le gambe giravano bene, forse è solo merito della bicicletta ma le gambe giravano e quando hai la sensazione di non sentire la catena, si preannuncia una buona giornata. Prima di partire ho fatto un salto al pollaio, per controllare la schiusa di una covata e sono partito contento perché i pulcini stavano nascendo. Quando qualche anno fa avevo tentato il giro completo, la partenza era per le ore 02:30, notte fonda, vedendo le prime luci dell’alba già sui muri del Turpino, un percorso molto bello e suggestivo da fare con la luna piena. Oggi il giro, è molto meno impegnativo e parto alle sette, il cielo è di un grigio chiaro, le previsioni meteo che ho controllato ieri, davano scarse probabilità di pioggia e dirigo su Castellazzo B.da. Dopo qualche chilometro, ecco le prime gocce di pioggia, rade, sottili, che spariscono dopo un po’. Proseguo e inizio a salire verso Ricaldone, la salita all’inizio è leggera solo negli ultimi 2 chilometri si fa leggermente più dura. Mentre salgo, abbasso gli occhi verso i pedali e mi accorgo con disappunto che le borracce sono rimaste a casa. Poco male, penso, il clima è fresco e per i pochi km che devo fare sono sicuro che non soffrirò la sete. Salgo, scollino, Ricaldone e anche Alice Belcolle e via verso Acqui Terme, un bel tratto di pianura mi separa da Montechiaro Piana. Attraverso Acqui, e a Terzo, ecco che ricomincia a gocciolare. Non da fastidio, non si bagna nemmeno la strada, quasi non si vedono, solo il loro ticchettio aritmico sul casco lascia pensare che sia pioggia. Proseguo e le gocce aumentano di misura e di intensità e desisto, rinuncio, lascio la strada stabilita e svolto per quella del Rocchino rientrando a d Acqui. Ora piove, mentre salgo la curva del freddo. Mi lascio i bagni alle spalle e continuo sulla strada per Visone. Ora piove fitto e un vento noioso da Est rallenta la corsa della bicicletta. Piove, fin quasi a Rivalta Bormida dove la strada asfaltata di fresco, trattiene l’acqua caduta in grandi pozze che cerco di evitare. Smette la pioggia ma il vento insiste a folate leggere ma fastidiose, pedalo annoiato e un po’ abbattuto verso casa, ma è la cosa più saggia da fare. SEMPREINSELLA!