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25/07/2020
• Distanza 123.54 km
• Tempo 5:58:22
• Dislivello 1737 metri
“Sull’ali del falco”
il coro nella terza parte dell’opera Nabucco di Verdi, chi non la conosce, la ascoltavo ieri mentre mio figlio Marco provava la sua partitura e mi è rimasta in testa, è entrata dentro di me in modo prepotente e ci è rimasta fino a che sono andato a dormire. Questa mattina è ricomparsa ed è uscita fuori, aggressiva, quasi prepotente, ho dovuto fischiettarla ed ho continuato per quasi tutta la strada, salendo e scendendo la strada del Turchino, in questo giro corto e innaturale per me, che di solito non vado in bici nel fine settimana e di solito faccio giri circolari.
Ma oggi è andata così, il coro del Nabucco nella testa e un tratto della “Asti Mare”, fatta prima verso Sud e poi a ritroso, divagando su due salite che si diramano dalla SS456 del Turchino, quella del Monte Pavaglione, attaccata dal versante Nord e Prato Rondanino. Due strade dure e senza via d’uscita se si fanno con una bicicletta da strada.
Su a Pratorondanino, mi è venuta la voglia di salire lo sterrato che conduce ai Piani di Praglia ma dopo i primi metri, la voglia mi è passata. Troppo rischioso, la strada in ciottoli è troppo ripida per non fare danni e sono tornato indietro.
Ma cominciamo dalla prima salita, il Monte Pavaglione. Io l’ho sempre scalato dal versante Sud, la strada è sempre la stessa, via Mongrosso ma presa dalla periferia di Campo Ligure verso il Turchino, oggi invece sono salito dal centro del paese, dove ci sono gli impianti sportivi. Anche questo versante è impegnativo ma arriva al bivio che conduce al tratto finale che sale in vetta al Pavaglione, con un riposante falsopiano, quindi si attacca le ultime rampe più rilassati. Oggi, la catena posizionata a pochi metri dopo il bivio era abbassata, ed ho evitato lo stress di doverla aggirare. Per contro e novità assoluta, dopo qualche centinaio di metri, ecco lo sbarramento elettrico, che non avevo mai incontrato.
Cosa faccio?!? Torno indietro!?! No, ci penso solo un attimo, scendo dalla bici, sgancio la molla dello sbarramento afferrando l’isolatore e passo dall’altra parte, riaggancio la molla e risalgo in bici, sperando che tra le innumerevoli vacche, non ci sia anche un toro.
Salgo, quasi senza fatica, mettere i piedi a terra ogni tanto da un piccolo aiuto. Dopo qualche metro, ecco le padrone del territorio, mentre salgo, una di loro decide di attraversare la strada, lasciando andare a terra una grossa quantità di sostanza organica. Poi si arresta, a mezza strada e mi guarda dritta negli occhi. Mi sposto di lato, la strada è stretta e lei è grossa, grossa è anche la zavorra che ha appena lasciato a terra e cerco di schivare. Lancio un “Ciao bionda” e questa ha uno scarto improvviso e salta nel campo per fortuna dalla parte opposta alla mia.
Salgo, questa stretta e durissima strada, le radici dei pini, sollevano l’asfalto e il sobbalzo delle ruote crea disagio. Salgo questi ultimi 2 chilometri con una pendenza media del 9% e finalmente è finita. Non rimane che tornare a valle, ma lo faccio dal versante Sud ed ecco un’altra sorpresa.
Che la strada se ne stesse andando giù verso la valle dello Stura, lo avevo già capito lo scorso anno salendo il Pavaglione, ora che mi trovo davanti alla frana, non sono poi tanto stupito. Un lungo tratto di asfalto si è abbassato di un metro rispetto al piano viabile. Si riesce a passare scendendo dalla bici. Fa impressione camminare su una frana, si ha sempre il timore che da un momento all’altro, anche quel poco che rimane di calpestabile, se ne debba andare via improvvisamente. Scaccio la paura e passo, continuando la discesa a freni tirati con la preoccupazione di trovami di fronte a qualche altro cedimento.
SS456 del Turchino, e via verso Sud, destinazione Masone.
Svolto a sinistra, all’indicazione “Piani di Praglia”, l’idea di arrivarci mi sfiora ma come ho già anticipato, la paura di fare danni mi ha dissuaso. Pratorondanino è una di quelle salite che reputo anomale. I primi 1500 metri sono un semplice falsopiano, dopo il ponte sul Vezzula, prosegue per altri 1500 metri in modo costante ed impegnativo, poi al bivio per Pratorondanino, ecco la discesa di quasi un chilometro e dopo il ponte lo strappo micidiale che riporta in quota. Ora sale abbastanza regolare e buche permettendo,si arriva su ai 700 e spingi metri dove termina l’asfalto. Come già detto, sono tornato indietro. Dopo il ponte, lo strappo di risalita è molto più duro di quello opposto fatto prima, 16% contro il 14%.
SS456 del Turchino, ancora. E andiamoci su questo Monte Turchino, che poi è molto più basso delle due vette fatte fino a ora. Salgo e svolto per le Giutte ma mi fermo alla tabella di vetta, proseguire mi allungherebbe troppo il giro ed ho promesso di rientrare presto.
Torno sulla SS456, attraverso la galleria per un fuori programma, i primi chilometri del Faiallo e la Cappelletta di Masone. Ripida la discesa, quasi più fastidiosa che fatta in salita e sono a nuovamente a Masone. Giro finito, via verso casa, una bava di vento da Nord, tanto per fare un po’ di fatica in più.
Ovada, questa la devo raccontare. Rotatoria gigante Via Voltri, Via Gramsci. Macchina parcheggiata, dalla porta posteriore rivolta alla strada scende una bella ragazza bionda. Vestitino blu, smanicato, corto il giusto, gambe perfette. Il vortice d’aria improvviso ha un effetto paracadute tipo quello di Merilin Monroe in Quando la moglie è in vacanza, solo che la diva le mutandine le indossava, la bionda in questione no.
Proseguo, sono a Casal Cermelli, in banchina dal mio lato vedo un falchetto. Mi fermo, lo raccolgo, voglio toglierlo dalla strada e lo lancio in aria in direzione di un prato. Questo allarga le ali e compie un largo giro, evita il prato ed atterra nuovamente al bordo della strada. Lo raccolgo ancora, lo osservo meglio. L’ala destra è priva delle piume primarie, non può governare il volo, non può mangiare eccetera. A casa, mio figlio telefona alla LIPU, la sede più vicina è Asti, ci danno due opzioni: Portalo oggi in sede o attendere lunedì e telefonare al numero 0131-304771 Provincia di Alessandria. Ho provato a nutrirlo, non ne vuole sapere. Mi farò un viaggetto ad Asti. SEMPREINSELLA!
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 122.0 km |
Selected: | 122.0 km |
Elevation: | + 1793 / - 1792 m |
Moving Time: | 05:51:48 |
Gear: | Costanza |
Page Views: | 12 |
Departed: | Jul 25, 2020, 6:16 am |
Starts in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 122.0 km |
Selected distance: | 122.0 km |
Elevation: | + 1793 / - 1792 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 06:31:27 |
Selection Duration: | 23487 |
Moving Time: | 05:51:48 |
Selection Moving Time: | 05:51:48 |
Stopped Time: | 00:39:39 |
Calories: | 4521 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 203 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 48.7 kph |
Avg Speed: | 20.8 kph |
Pace: | 00:03:12 |
Moving Pace: | 00:02:53 |
Max Cadence: | 116 rpm |
Min Cadence: | 18 rpm |
Avg Cadence: | 65 rpm |
Max HR: | 160 bpm |
Min HR: | 83 bpm |
Avg HR: | 125 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 22 minutes |
Zone 2: | 1 hour 2 minutes |
Zone 3: | 1 hour 46 minutes |
Zone 4: | 1 hour 2 minutes |
Zone 5: | 54 minutes |
Best format for turn-by-turn directions on modern Garmin Edge Devices
Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
Useful for uploading your activity to another service, keeping records on your own computer etc.
Useful for any GPS unit. Contains no cuesheet entries, only track information (breadcrumb trail). Will provide turn by turn directions (true navigation) on the Edge 705/800/810/1000/Touring, but will not have any custom cues. Works great for Mio Cyclo. Find GPS specific help in our help system.
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