“Alla ricerca della mia ombra” 16/10/2020 • Distanza 135.26 km • Tempo 5:43:09 • Dislivello 1.395 metri Non è un giro corrispondente alle mie caratteristiche, cerco sempre di fare dei giri circolari e doveva esserlo anche questo secondo la traccia buttata giù al PC con www.ridewithgps.com. Tre errori abbastanza gravi: 1. L’ho buttato giù in fretta, questa mattina, senza controllare i vari passaggi per vedere se effettivamente Google Maps da il via libera a una bicicletta. 2. Sono partito senza niente da mangiare, una sola borraccia da 750 ml di chinotto. 3. Sapevo di dover caricare il percorso a Felizzano e l’ho fatto a Fubine, quando ormai ero completamente fuori strada, anzi mi trovavo già sulla strada del rientro. Garmin in queste occasioni si incazza di brutto. Comincia a sbraitare sotto forma di messaggi: Sei fuori pista. Devo eseguire il ricalcolo? A Felizzano dovevo puntare su Quattordio, Pieopasso, Calcini, Castagnole M.to, Calliano e via, via arrivare alla Tarufina, la Grande panchina Gialla e Grigia di Odalengo Grande. Ma come dicevo ho caricato il giro a Fubine. Potevo tornare indietro a Felizzano oppure fare la deviazione tra Altavilla e Castagnole M.to ma la strada si sarebbe allungata. Visto che Garmin presenta comunque la traccia, ho deciso di seguirla a vista ma con lo schermo ridotto a 2/3, perché 1/3 lo occupa la scritta “Eseguire il ricalcolo?” e non c’è verso di dirgli di no, lui, lo stronzo elettronico, lo ripropone ad ogni volta che lo nego. Continuo a vista sullo schermo ridotto, non va male, riesco a vedere una parte della traccia, e ad eseguirla senza problemi. Quindi proseguo a ritroso, si insomma seguo la traccia al contrario. Vigale, Casorzo, qui abbandono la traccia, Garmin proseguirebbe su per Casorzo alto arrivando a Grazzano Badoglio senza passare per la SP30, questo è l’errore al punto 1, ma lo vediamo dopo. Mi butto giù in discesa da Casorzo e risalgo verso Grazzano Badoglio. Passo vicino alla sua Big Bench Arancione ma non mi fermo, sfioro Moncalvo, e proseguo su una strada mai fatta. Trafangato, frazione di Castelletto Merli, quattro case e inizia la salita verso Piancerreto, corta ma con dei punti abbastanza impegnativi, molto bella e la discesa successiva interessante. E mi viene la voglia di farla al ritorno, ma non sono ancora sicuro. Ci penserò. Giù in discesa ed è Val Cerrina, poi svolta a destra e su per Vallestura e Odalengo Grande. Ricordo che negli anni ’70 ci venivo a suonare da ballo in questo paese. Dai, la Big Bench è vicina. Proseguo su di una strada perfetta, con tratti di asfalto nuovo che si alternano ad altri meno recenti ma belli per davvero. Poi all’improvviso, l’indicazione per la “Tarufina”. Svolto a destra su per una strada di campagna, la terra bianca, tipica delle vigne è ancora bagnata per le recenti piogge, la ruota posteriore ogni tanto slitta ma vado su, almeno fino a che la pendenza rimane sotto il 10%, poi devo scendere dalla bici e proseguire a piedi. Risalgo in bici appena la strada spiana e la panchina si vede già, laggiù, sotto un quercia. Veramente bella ed entusiasmante. La terra bianca è sempre bagnata e si attacca alle tacchette delle scarpe. Faccio le solite cose, fotografo in tutte le angolazioni la Big Bench, poi ripulisco le ruote dal fango ed isso la bici sulla panchina. È un rito che eseguo su ogni nuova panchina che trovo. Ancora foto e poi risalgo in bici ma non si agganciano i pedali, ripulisco le sacrpe e poi riparto, questa volta seguendo la traccia del Garmin, ho deciso di rifare al contrario la salita dalla Val Cerrina a Trafangato, alla malora il giro circolare. Bella anche dal versante opposto, sono soddisfatto. Proseguo a ritroso sulla traccia del rientro fino a Grazzano Badoglio e li decido di seguirla per quella strada che non ho fatto all’andata. La strada va verso la Big Bench Rossa di Grazzano Badoglio e mi viene quasi voglia di andarci, ma non voglio perdere tempo, sono incuriosito da questa strada che porta a Casorzo senza passare per la SP30. Un disastro. Dopo qualche centinaia di metri l’asfalto finisce, la strada è sterrata ma compatta, fino a che non arrivo nelle vicinanze di una sontuosa villa e il fondo della strada è in ghiaia. Avanzo come posso in alcuni punti ne hanno messa talmente tanta che le ruote affondano e quasi non riesco ad andare avanti. Finisce la ghiaia ed ecco la terra bianca come quella della panchina, sono il leggera salita e vado avanti a fatica. Ora è discesa e scendo in un vallone. Casorzo è la, a poca distanza ma la strada è scavata dal’acqua delle piogge, impossibile avanzare. Ritorno da dove sono venuto e risalgo a Casorzo, questa volta per la SP30. Evito Vignale M.to passando per Altavilla, litigo in discesa con un vecchio col cappello alla guida di una Jeep che scende a 30 km/h. Fubine, Quargnento e Alessandria, poi casa. Oggi mi sono perso l’arrivo di tappa del Giro ma partendo alle 11:30 non c’era speranza. Domani cronometro del Prosecco, ne metterò una bottiglia in frigo da gustare mentre guarderò la pappa. SEMPREINSELLA! P.S. Cosa c’entra Peter Pan?, Ho cercato la mia ombra per tutto il giro, sono riuscito a vederla sbiadita a Fubine e poi su alla panchina di Odalengo Grande, bella, molto scura, c’era il sole.