"La danza della pioggia"
23/05/2022
• Distanza 118.79 km
• Tempo 5:00:00
• Dislivello 1082 metri
Se ne sta seduto all’ombra di un capanno, davanti a lui un fazzoletto di terreno composto, lavorato con cura, patate, cipolla, fave, piselli, le solite cose che si possono vedere in questa stagione in tutti i nostri orti. Il terreno non è secco come da noi in pianura ma è chiaro che necessita di acqua. Acqua che quest’anno non si decide ad arrivare.
Sono a Ponti, dove di solito prima, quando le gambe mi portavano lontano, io non passavo mai, tirando dritto sulla ex SS30 di valle Bormida correndo verso la Liguria. Ma oggi la Liguria ed il savonese non son nelle mie intenzioni, mi accontento di poco, solo un giro nell’Alto Monferrato, senza pretese.
Ci sono arrivato a Ponti, passando per piccole strade, San Rocco, Mombaruzzo Stazione, Gianola e poi giù a Nizza Monferrato e ancora la vecchia strada per Calamandrana ed ecco Canelli.
Seguendo le direttive della rubrica inserita nella diretta del Giro d’Italia “Pillole di sicurezza della Polizia Stradale”, decido di salire sulla ciclo pedonale. Che sia adibita a cicli e pedoni è abbastanza fastidioso ma così è concepita e quindi rallento la velocità. Pedoni per mia fortuna non ne trovo ma qualche bici che procede in senso inverso al mio si e dato che è abbastanza stretta, garantisco che per schivarsi ci vuole la massima attenzione. Poi, in alcuni tratti la vegetazione privata la invade restringendola ancora di più. In prossimità di un passaggio di mezzi pesanti addirittura sono stati posizionate due sbarramenti trasversali al percorso a ostruire il passaggio.
Per la serie meglio schiantarsi contro la transenna che contro un camion.
Comunque procedo, aspettando di trovare la solita auto parcheggiata sulla ciclabile, oggi al posto suo vedo un’ambulanza che dovendo effettuare un soccorso ha trovato posto solo qui.
Schivo l’ostacolo e più avanti ecco un bidoncino della spazzatura messo apposta sulla ciclabile, fuori dal cancello, oggi è giorno di ritiro, schivo anche questo e poi per fortuna la ciclo pedonale termina e posso nuovamente correre i miei rischi sulla strada normale.
E attacco con la solita flemma la salita a Cassinasco, poi la discesa verso Bubbio con la strada spazzata dal vento che sposta la bici ad ogni curva, Monastero scorta d’acqua e sono a Ponti.
Lo sguardo del vecchio seduto nell’orto incrocia il mio, alzo il braccio in segno di saluto, lo fa anche lui, ma mentre mi guarda fisso negli occhi, la mano aperta e muove l’avambraccio ritmicamente dall’alto al basso come per dirmi, prendila piano che altrimenti in cima non ci arrivi.
Non conosco questa strada, l’ho raggiunta per caso seguendo l’istinto, non è mia intenzione attaccarla a tutta per rubare il Kom a Francesco, non ci riuscirei nemmeno in moto, ma appena mi lascio il vecchio e l’orto alle spalle comprendo che sarà una scalata difficile. Salgo con calma, 36x32, di meglio non ho. Nel primo tratto duro a ridosso di un tornante, ecco un’auto che scende, la strada è stretta, spero che abbia giudizio e si fermi. Lo fa, in uno slargo lasciandomi tanto posto per passare, ringrazio ad alta voce. Per fortuna qualche automobilista gentile lo si trova ancora.
È dura, questa salita della Regione Chiesa vecchia. La vedo mentre salgo la Chiesa dell’Assunta Alta, cerco nella borsa al manubrio la macchina fotografica ma è rimasta a casa, col telefono non sono n grado di scattare sono con una sola mano e desisto cercando di concentrarmi sulla salita che diventa sempre più dura. Insisto nei tratti dove la pendenza raggiunge il 14-15% e rifiato dove scende al 10 e curva dopo curva finalmente termina. D’istinto svolto a sinistra e poi ancora destra in discesa e come capita di solito quando mi avventuro alla cieca per strade sconosciute ecco l’indomabile sterrato. Su consiglio di un indigeno, torno indietro e proseguo in discesa verso Bistagno.
Vento a favore ora, Acqui Terme, Visone, ho in mente la Luvia ma lascio perdere e svolto su Rivalta. A Sezzadio la mia avversione per il tratto della SP186 mi fa svoltare sui Boschi controvento, da Mantovana in poi sono rose e fiori 40 km/h verso casa.
Dicono che presto pioverà, forse già domani sera. Dicono e forse è vero, ma per esserne sicuro, ho preso le mie precauzioni, lavando la macchina e per sicurezza anche la bicicletta.
SEMPREINSSELLA!
P.S. non so come ma questa mattina Garmin ha avviato il percorso da Alessandria.