“ma quante volte ti rialzi” Questo giro è dedicato agli amici ciclisti che, in un particolare momento della loro vita, hanno incontrato un ostacolo che li ha fermati. A quelli che si sono rialzati, Marco, Valter e Giuliano e che ora sono più forti di prima. A quelli da poco caduti e pian piano che si stanno rialzando, Piero, Massimo, Ennio. A quelli che purtroppo non hanno potuto rialzarsi, Franco, Walter, Francesco, Pasquale, e ancora Francesco. Al momento mi tornano in mente solo loro, ma ce ne sono altri, invisibili come tutti noi su tutte le strade d’Italia. Oggi sono passati esattamente due anni da quando a Costigliole d’Asti, ho terminato il mio giro in bici, dando inizio ad un altro giro, il più lungo che io abbia mai fatto. Due anni difficili, cambio di abitudini, vita diversa, dolori che non vogliono andarsene ma la passione per la bici è rimasta. E proprio questa passione è riuscita a risollevare il morale e poco alla volta farmi ritrovare - quasi - la forma fisica che avevo prima dell’incidente. Sono passati due anni e oggi ho voluto rifare quel giro, interrotto bruscamente a Costigliole d’Asti, un giro semplice, di poco impegno, ma che ho riproposto esattamente come allora dalla partenza fino all’interruzione. Un giro con poca salita, percorrendo molte strade di traffico, fatto quasi esattamente come allora, tranne che per l’attraversamento di Asti, dove ho cambiato leggermente il percorso, purtroppo senza buoni risultati, perché sono riuscito a perdere la strada come sempre. Sosta alla Grande panchina di Olivola tra la polvere bianca che circonda l’uliveto, sosta alla grande panchina di San Martino Alfieri ai margini del bosco alla porte del paese, sosta al civico 30 di viale Corrado Bianco 30, dove allora era terminato il mio giro in bici ed iniziato quello in elicottero. Da Costigliole potevo tornarmene a casa direttamente ma ho volutamente allungato il percorso raggiungendo Canelli, e poi Nizza Monferrato passando sulla via Vecchia per Calamandrana per vedere lo sviluppo dei cardi gobbi, che purtroppo per me, sono molto indietro rispetto ai miei, segno che il mio raccolto probabilmente sarà da buttare. Primo giro arancio dell’anno, un medio-lungo che prima o poi doveva arrivare. Ora aspetto il lungo da 200, ma non faccio previsioni. Ora mi rivolgo a Piero, Massimo ed Ennio, tenete duro, le ossa guariscono in fretta ma poi è la testa che vince le paure e fa tornare in sella. Per me ci è voluto del tempo ma ci sono quasi riuscito. SEMPREINSELLA a tutti.