“...ma la bici, a volte lo resuscita”
19/06/2023
• Distanza 101.95 km
• Tempo 4:28:53
• Dislivello 1121 metri
Dopo una settimana di fermo, non sapevo proprio dove andare a portare le ruote della bicicletta, cercare un giro che fosse più lungo dei soliti 100 km, mi metteva timore ma prima o poi dovrò farlo. Ho pensato a Crea ma oggi il vento di mare avrebbe ostacolato il ritorno, il monte Turchino e Giutte mi sembrava troppo impegnativo, ho dato un’occhiata ai giri del passato ma non ne è venuto fuori niente e allora, senza idee, sono salito in sella, uscendo dal paese per l’unica strada -la SP181- con poco traffico e ancora percorribile con una bicicletta e dopo Castellazzo Bormida, il giro è arrivato alla chetichella, anche con qualche bella sorpresa.
Tra i 1000 impegni di questa settimana, l’orto è quello più importante, l’estate arriva e dopo le - poche -piogge, è il trionfo delle erbe cattive, che combatto a suon di zappa senza l’uso di mezzi chimici. È stata una bella lotta anche con la Dorifora della patata ma a forza di raccogliere e schiacciare uova e larve, per il momento, sono sparite.
Per Fave, Piselli, Fragole e Asparagi, la stagione è terminata, siamo nell’era della zucchina, Genovesi e trombette di Albenga dilagano, le zucche si fanno strada, così pure i fagioli ed i fagiolini, l’aglio è pronto, aspetto solo la luna favorevole per la raccolta. La cipolla e scalogno piantati in bulbo, sono un disastro e quelle che non si sono montate la testa tra poco saranno da raccogliere. Quest’anno ho voluto sperimentare anche la semina diretta di Cipolla, Porri e Cardi e per ora sono soddisfatto, ho anche seminato gli asparagi in vaso e sono pronti per il trapianto in pieno campo, ma per assaggiarli ci vorranno circa tre anni.
Insalate non ne metto, ho le galline libere e se le mangerebbero loro, niente meloni ed angurie, che da me non vengono bene.
Tra tutti gli ortaggi, i Peperoni quadri di Cuneo, con i tondi piccanti da riempire con l’acciuga, fanno da Alfieri al Re Pomodoro, che cresce rigoglioso al fianco della Regina Melanzana, tonda bianca e viola.
Un esperimento con una fila di sedano verde, piantine che mi ha regalato Piero, il mio vicino di casa, ultimo ortolano alla vecchia maniera di Casal Cermelli, che io osservo con attenzione cercando di imparare più cose possibili.
Tra poco sarà tempo per il Cavolo di San Giovanni, tipico di Casal Cermelli, varietà precoce, tenera e dolce oltre che bianchissima, abbandonata perché di difficile gestione - esplode con facilità - ma riscoperta proprio grazie all’esperienza di Piero.
“L’orto fa l’Uomo Morto” mi ha detto un giorno un amico, quel che è certo è che impegna molto ma ultimamente riesce a darmi più soddisfazioni che la bicicletta, anche se oggi, qualche piacevolezza me la sono cercata e presa .
1. Strada Zoppi-Scoviglio, con i suoi tre strappi duri, nel primo il Garmin ha segnalato il 20% di pendenza, ma come al solito esagera.
2. Strada Baglio, anche qui un 20% ma la salita è molto corta.
3. Strada Vallevento, meno dura della parallela Coste del Sole, che era il mio obiettivo ma quando sei nel dedalo di stradine attorno a Nizza Monferrato non riesco ad orientarmi. Per aggiustare la situazione invece di scendere direttamente a Castel Boglione ci ho attaccato lo strappo di Strada San Martino.
4. Strada Gallasia, interrotta da due telefonate alle quali non potevo esimermi dal rispondere.
5. Dopo Montabone, mi era venuta voglia di salire a Castelrocchero da strada Tagliata ma oltre ad essere veramente dura, mi avrebbe accorciato troppo il percorso, quindi dopo il passaggi in Acqui Terme e l’avvicinamento a Cremolino ho optato per la Strada Luvia, purtroppo molto umida, cosa che ha portato a qualche slittamento alla ruota posteriore.
Tutto qui. Ora scappo nell’orto che c’ho da fare.
SEMPREINSELLA!