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11/07/2020
• Distanza 169.88 km
• Tempo 7:59:40
• Dislivello 2152 metri
“Ma forse è colpa del Garmin”
Giro insolito di sabato ma questa settimana ho avuto diversi impegni importanti che hanno inibito la bicicletta ed eccomi qui che salgo il passo della Bocchetta, come direbbe il Doc, “dalla parte sbagliata”, che sarebbe quella del versante di Voltaggio. Sono più o meno le 7:30 e salgo questa salita che ha tutto il mio rispetto, sotto un cielo carico di nuvole. Un forte vento contro, la temperatura a 19°C è piacevole, meno piacevoli sono le micro gocce che scendono sulla strada, noi la chiamiamo scarnebbia. Bagna e non bagna, a tratti l’asfalto si fa scuro ma non scivoloso e salgo, con l’idea di scendere a Campomorone, risalire Piccarello e Pino Soprano, discendere a Struppa e finalmente arrivare alla salita che mi sono data come obiettivo, Capenardo.
Semplice come bere un bicchier d’acqua, ma di mezzo c’è Zêna, e io non ci vado d’accordo, proprio non ci sono mai riuscito, non memorizzo le strade, i passaggi, i luoghi e mi incasino sempre. Se fossi salito a Creto da Trefontane, non avrei sbagliato strada ma cercavo il giro circolare e facendo la Bocchetta ecco che ho creato un giro incasinato. Oddio, una mano me l’ha data anche il Garmin, che in quei 30 km di percorso caricato tra Campomorone e Capenardo mi ha fatto andare dappertutto meno che dalla parte giusta. Quando ho deciso di procedere ad istinto, finalmente ho trovata la strada ed ho risolto l’enigma Zêna
Beh veramente ho sbagliato strada ancora una volta al bivio tra Marsiglia e Capenardo ma il fatto è che arrivando in quel punto, il tornante secco, che svolta a destra per Capenardo, proprio non si vede e puntualmente finisco a Marsiglia, dove termina la strada. Si, mi era già capitato, ma ho poca memoria e allora……
Torno n momento sulla Bocchetta, coperta di nuvole, la temperatura bassa e scollino. Ogni volta che salgo alla stele di Coppi e Ghiglione, non posso fare a meno di scattare una foto, ormai è una operazione automatica. Sgancio i pedali, scendo dalla bici, la appoggio alla colonnina di ghisa a destra, ma, dove è finita la colonnina che con la sua sorella di sinistra sorregge una pesante catena di acciaio imbrunito. È a terra, spezzata, il metallo lucido sulla frattura indica che è un danno recente. Spero si tratti di un incidente, una manovra fatta male, l’urto di un’auto ma è improbabile. Molto più verosimile è, che qualche coglione, annoiato, si sia presa la briga di prendere a calci la colonnina fino a spezzarla. Penso sia andata in questo modo.
Riprendo il racconto.
Salgo la parte dura per Capenardo con la voglia di tornare a casa (Zêna mi ha scioccato) e l’unica strada è quella, se ce ne fosse un’altra più corta e che non passa per Zêna, l’avrei fatta sicuramente. A causa del casino che ho creato in città, non sono riuscito a mangiare, in oltre da qualche chilometro, ho un brontolio intestinale che mi ricorda la mia ultima ascesa al Beigua. Allora mi ero dovuto fermare a mezza salita per dar sfogo ai bollori intestinali ma oggi, non trovo un angolo adatto.
In cima ai 746 metri sul mare di Capenardo, appoggio la bici ad un tavolo della zona picnic, due ragazze col cane si preparano per un escursione a piedi sui sentieri li attorno. Pare che l’uragano che mi ha tormentato in salita, si sia calmato. Mi siedo, cerco di mangiare qualcosa, non ne ho una gran voglia e la cosa non mi piace. Dopo un paio di bocconi buttati giù con lunghi sorsi dell’acqua presa a metà salita, ecco che riprende il brontolio. Questa volta è insopportabile, le ragazze, si sono allontanate, io mi allontano dalla parte opposta e sistemo la questione che fin troppo era rimasta in sospeso.
Riparto, non ho mangiato, non ho voglia di pedalare, non ho voglia di salire a Scoffera ma è l’unico modo per tornare a casa senza prendere un treno a Genova. No a Genova non ci torno e prosegue verso Davagna sbagliando strada ancora una volta finendo a Sottana, recupero la strada e finalmente è Scoffera. Non mi fermo, mi butto in discesa, ed ecco Laccio. Sul giro era previsto il passaggio per Torriglia ma ho già perduto troppo tempo a Zêna e tiro dritto.
Ho appena superato Fascia di Carlo, quando tre ciclisti mi superano, io mi accodo. Due giovani, indossano i colori della US Pontedecimo. Il modo di pedalare di chi tira il gruppetto, mi fa pensare ad un ex dilettante o comunque uno che ha studiato per andare in bici. Innanzitutto impugna il manubrio nella parte bassa, poi usa la muscolatura di gambe e piedi, quando spinge con la destra, con la sinistra tira, i piedi si muovono alla caviglia per dare una maggiore spinta alla pedalata. Quello dietro a lui, non è più un ragazzo, siede su una HBM SLEEK in versione originale, differisce dalla mia per la forma dei tubi, ovali e del tubo orizzontale che è piegato ad arco. Il terzo ciclista è molto giovane, resta in coda, ogni tanto mi segnala la strada, e si volta per vedere se ci sono ancora. Si pedala a 40 km/h, non faccio fatica, il vantaggio di uscire il sabato è che prima o poi qualcuno a cui agganciarti si trova sempre e oggi sono contento di spezzare la monotonia dei miei pensieri con un po’ di adrenalina a ruota di questi ragazzi. Non mi oso dare cambi, non li chiedono, la regola principale quando ti accodi a qualcuno è non rompere le scatole e io lo sto facendo. Ma la bici quasi come la mia del secondo corridore mi mette curiosità e scatto in avanti, mi affianco e inizio a fare domande. Questa che monta ora ha circa due anni, come la mia, prima ne aveva un’altra che gli è stata rubata dopo una gara, presa direttamente dalla bagagliera dell’auto in un momento di sosta. È contento della bici, si trova bene, del resto è su misura come la mia ed anch’io mi trovo a meraviglia. Ci avviciniamo a Busalla e loro svolteranno a sinistra per il passo dei Giovi, non ci siamo nemmeno presentati, io svolto a destra, verso casa, il vento sempre nella schiena.
Sto rimuginando, su quanto è successo oggi, i ragazzi mi hanno regalato un po’ del brio che avevo perduto attraversando Genova. Alle spalle il rumore amico di un trattore di ultima generazione, lo vedo con la coda dell’occhio, aumento quel poco che basta per avvicinarmi alla sua velocità di crociera. Ci mette un po’ a superarmi, traina un rimorchio vuoto, lungo, senza sponde laterali ma dietro ha due pianali alzati, un ottimo paravento. Sono a ruota. Il guidatore dell’auto che segue è infastidito che io, sia li a portare via spazio per un possibile azzardato sorpasso. Usa il clacson, io il dito medio, sperando che non decida di speronarmi. Andiamo avanti cosi per diversi chilometri fino a che il trattore svolta in una strada secondaria e io sono nuovamente a pedali.
Arquata, Serravalle, Novi, sempre vento a favore, svoltando per Bosco Marengo è di fianco e infastidisce ma è questione di poco, ormai sono a casa.
Capenardo è fatto anche quest’anno. SEMPREINSELLA!
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 187,6 km |
Selected: | 187,6 km |
Elevation: | + 2311 / - 2308 m |
Moving Time: | 08:04:14 |
Gear: | Steel Heart |
Page Views: | 64 |
Departed: | 11 lug 2020 06:16 |
Starts in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 187,6 km |
Selected distance: | 187,6 km |
Elevation: | + 2311 / - 2308 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 08:57:28 |
Selection Duration: | 32248 |
Moving Time: | 08:04:14 |
Selection Moving Time: | 08:04:14 |
Stopped Time: | 00:53:14 |
Calories: | 6588 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 212 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 50,0 kph |
Avg Speed: | 23,2 kph |
Pace: | 00:02:51 |
Moving Pace: | 00:02:34 |
Max Cadence: | 109 rpm |
Min Cadence: | 20 rpm |
Avg Cadence: | 66 rpm |
Max HR: | 164 bpm |
Min HR: | 84 bpm |
Avg HR: | 130 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 32 minuti |
Zone 2: | 45 minuti |
Zone 3: | 2 ore 3 minuti |
Zone 4: | 2 ore 26 minuti |
Zone 5: | 1 ora 35 minuti |
Best format for turn-by-turn directions on modern Garmin Edge Devices
Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
Useful for uploading your activity to another service, keeping records on your own computer etc.
Useful for any GPS unit. Contains no cuesheet entries, only track information (breadcrumb trail). Will provide turn by turn directions (true navigation) on the Edge 705/800/810/1000/Touring, but will not have any custom cues. Works great for Mio Cyclo. Find GPS specific help in our help system.
Estimated Time shows a prediction of how long it would take you to ride a given route. This number is based on your recent riding history, and represents an estimate of moving time. Each time you upload a new ride, your Estimated Time profile will adjust to reflect your most recent riding. Only rides exceeding 10 miles (16 km) will affect these estimates.
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