17/09/2020 • Distanza 160.47 km • Tempo 7:27:29 • Dislivello 1932 metri “Ai confini della realtà” Che l’Alta Langa sia un territorio stupendo, è fuori discussione, se poi si ha la fortuna di poterla percorrere in bicicletta, allora se ne può apprezzare tutte le sfumature. Il giro in Langa programmato per lo scorso martedì, lo abbiamo fatto oggi, con qualche piccola modifica sul percorso ma mantenendo gli obiettivi che ci eravamo imposti e cioè Arguello e la Donna di Langa. Studiato per ottenere il massimo risultato col minor numero di chilometri possibile, ne è venuto fuori un impegnativo nella prima parte e abbastanza rilassante nei chilometri finali. Tre le salite principali, tutte corte ma di un certo impegno. Raggiungiamo la prima dopo il passaggio per Acqui Terme, sfiorando Bistagno ed a Monastero Bormida, la strada inizia gradatamente a salire, fino all’imbocco della Valle Tatorba. Qualche centinaia di metri in falsopiano e lasciata la strada per Cessole e la Madonna della Neve, ecco che inizia la corta ma impegnativa ascesa alla Madonna del Rosario. • Pendenza Media: 10.39% • Pendenza massima: 17.27% • Dislivello: 187 m. • Lunghezza: 1.8 km. Come dicevo corta, anzi cortissima, più che una salita è un muro paragonabile a quelli del Giro delle Fiandre. Per scaldare le gambe va più che bene. Siamo in cima, al nostro arrivo troviamo una coppia (marito e moglie) di ciclisti cuneesi “di stanza” a Cessole che esplorano il territorio in BDC. Ci raccontano di aver provato a scendere verso Vesime, (proprio dove dobbiamo andare noi) ma la strada è interrotta per un lungo tratto da una frana. Mi assale il panico, perché la deviazione da fare per aggirare la frana rischia di compromettere lo svolgimento del giro. Chiacchieriamo, spiegando loro le condizioni della strada appena fatta in salita, dove loro invece vorrebbero scendere. Sara continua la conversazione, io studio che percorso effettuare senza dover allungare troppo. Ci salutiamo, loro scendono verso la valle Tatorba, noi si discute su cosa fare. Sara propone un sopraluogo, che da un esito positivo per una discesa a piedi e bici in spalla attuando la massima attenzione a dove si mettono gli scarpini da corsa. Via si scende, in totale solo 100 metri di rottami, asfalto spaccato, erbacce, sentiero ripido al quale prestare la massima attenzione. Attirano l’attenzione alcune grandi pietre di tufo a forma ovale che farebbero un bellissima figura in un giardino. Scendiamo questi interminabili 100 metri e si può risalire in bici, scendendo piano, perché la strada presenta ancora grosse crepe e fessurazioni. Vesime, finalmente e via verso Cortemilia. Siamo senza acqua, non si trovano fontane e Sara propone di cercare il cimitero. Li l’acqua c’è sempre. Vero, facciamo rifornimento si mangia e si riparte verso la seconda salita del giorno, strada Sulite. • Pendenza Media: 11.84% • Pendenza massima: 17.50% • Dislivello: 335 m. • Lunghezza: 2.83 km. E si prosegue sullo spartiacque tra le valli Bormida e Belbo, poi la bellissima discesa fino al ponte del Belbo e subito dopo ecco la meta del nostro giro, la salita ad Arguello, anche questa cortissima ma che fa male anche ai ciclisti più preparati. • Pendenza Media: 10.39% • Pendenza massima: 21.43% • Dislivello: 241 m. • Lunghezza: 2.320 km. E finalmente siamo alla Big Bench Verde evidenziato, seduti all’ombra, con siepi di rosmarino, e verde tutt’attorno. Non si sente il richiamo del Cuculo, che ha reso famoso Arguello ma non si può avere tutto. Manca la Donna di Langa, alla quale Sara tiene in particolar modo. La raggiungiamo con poca strada e fatica e poi via verso casa, una piccola modifica al percorso stabilito atto a limare un po’ di salita e ci lasciamo al bivio tra Predosa e Fontanasse. Una Sara pimpante, irriconoscibile, se paragonata a ieri l’altro. Io un po’ scoppiato, certe salite dovrei togliermele dalla testa ma la bici è bella solo in salita e allora SEMPREINSELLA, SEMPREINSALITA.