“Giringiro senza pretese” Sono appena tornato dal giro, quando suona il citofono, è Agnese la figlia di Sara, mentre passava per Casal Cermelli ha notato un cagnolino vagante sulla provinciale. Si è fermata, lo ha fatto salire in auto e pensando che, con tutta probabilità fosse scappato da una casa del paese, lo ha portato da me. Prima cosa, una bella foto, è diffidente con gli uomini, fatico un po’ a farne una decente. Seconda cosa, pubblico la foto sul gruppo FB “Sei d Casal Cermelli se……” e aspetto notizie. Qualcuno risponde di chiamare il 112 e attivare la procedura di riconoscimento cip, ma questo vuol dire mandarlo anche provvisoriamente al canile, preferisco aspettare. Passa una mezz’ora e il primo indizio salta fuori, poi più nulla a parte alcune condivisioni del post. Verso le 19 una telefonata, forse abbiamo rintracciato il padrone. Altro suono al citofono e sento il cagnolino che guaisce di gioia, sono venuti a prenderlo. Tutto risolto, questa volta è andata bene, speriamo che non scappi più. Ed ecco il giro! La destinazione di questa mattina, doveva essere Ponzone per una visita alle zie. L’ultima visita al mio paese di origine l’avevo fatta a dicembre dello scorso anno, pochi giorni dopo le numerose frane della SP210, poi il COVID e la chiusura totale, poi impegni su impegni e questa mattina ci volevo andare a Ponzone e sono partito deciso. Talmente deciso che nella fretta di partire ho dimenticato di indossare il casco. Me ne sono accorto dopo 5 chilometri e sono tornato indietro a prenderlo, poi la mogia “Ponzone” è svanita il tempo perduto per recuperare il casco mi avrebbe fatto arrivare in paese all’ora di pranzo , quindi ho rinunciato. Recuperato il casco, riparto verso l’astigiano, senza una meta precisa, vado a sensazioni, fino a sconfinare nel cuneese. Oggi si sta bene in bicicletta, la temperatura è quella ideale, non cerco salite mi limito a fare su e giù tra le belle colline coltivate a vigneti. La vendemmia è al culmine, si raccoglie il Dolcetto, è un continuo via vai di trattori e bigonce carichi di grappoli. In alcune curve, qualche autista distratto, ha perduto parte del carico d’uva, ora è a terra, pigiata dalle ruote delle auto, passandoci vicino si sente il profumo del mosto. Tentenno a trovare la strada di casa, in un’altra occasione e con una preparazione migliore sarei rimasto in bici tutto il giorno, oggi no, oggi torno a casa, 1200 metri di dislivello pochi ma mi hanno stancato, il ginocchio destro comincia a fare male. Anduma a cà! A Ponzone ci andrò un’altra volta, magari venerdì prossimo. SEMPREINSELLA!