"Ogni tanto in gruppo è bello" 07/05/2022 • Distanza 76.85 km • Tempo 3:12:53 • Dislivello 506 metri Randonnée, è un “brevetto” ciclistico dove si parte “alla francese”, ognuno prende il via quando vuole, nell’area di tempo stabilita dagli organizzatori, senza vinti ne vincitori, solo “arrivati” ma, entro il tempo stabilito, con la classifica stilata rigorosamente in ordine alfabetico e non per tempo impiegato o di arrivo. Si può viaggiare in gruppo o in solitaria a strade aperte, rispettando il codice della strada e in autosufficienza, seguendo le indicazioni ed i passaggi obbligati, riportate su un libretto detto “Roadbook “, ma oggigiorno ci si avvale della tecnologia e si può seguire una traccia GPS caricata in precedenza su uno strumento di navigazione. Le velocità del viaggio sono stabilite tra i 15 ed i 30 km/h, quindi se si arriva in anticipo sulla tabella di marcia ad un punto di controllo, si dovrà attendere lo scadere del tempo minimo prima di poter ripartire Il tragitto più corto per una Randonnée è prossimo ai 200 km e procedendo per passi, 300, 400, 600 km. Il brevetto più famoso e forse più longevo si corre in Francia ed è La Parigi-Brest-Parigi di 1200 km, che si corre ogni 4 anni, mentre la più lunga ed estrema randonnée ciclistica d'Europa è italiana, con i 1610,953 km della 1001 Miglia. Mentre scrivo, organizzata dalla ASD Ciclisti Corsichesi, si sta svolgendo la 12^ edizione della Rando Galletti, ne parlo perché ha una particolarità, passa ormai da anni proprio davanti a casa mia ed è tracciata a terra con frecce gialle affiancate da un punto sempre giallo, per non confonderle con altre frecce dello stesso colore. Le ho seguite le frecce qualche anno fa e in due tappe con partenza da casa ero arrivato a Corsico, comune della Città Metropolitana di Milano. impiegando 2 giorni per fare tutto il viaggio, percorrendo circa 500 km. La Randonnée è intitolata ad un pioniere del ciclismo, tal Carlo Galletti nato a Corsico nel 1882, che in carriera, tra il 1091 ed il 1921 nelle tante gare disputate, vinse anche tre Giri d’Italia, quando le strade non erano asfaltate e il ciclismo non era una professione. Oggi ho voluto incontrarli, questi ragazzi di tutte le età, un centinaio di iscritti, uomini e donne che partendo da Milano attraversando le pianure coltivate a riso, passando da Casal Cermelli dove dopo poco il panorama cambia dalla pianura alle colline Ovadesi con Carpeneto, Cremolino, poi l’Alto Monferrato e la Valle Erro. Sassello e il colle del Giovo li precipita in riviera, proseguono in riva al mare e dopo il Passo dei Giovi e quello della Castagnola, superato Voltaggio ed Arquata, tornano alla pianura facendo ritorno a Milano dopo 400 km di corsa. Li ho incontrati a Spinetta Marengo i primi, andavano come il vento e li ho lasciati andare, al secondo gruppo mi sono aggregato nella vana speranza che la velocità fosse meno significativa ma anche questi nel tentativo di raggiungere il gruppo che li precedeva, pedalavano a velocità prossime ai 40 km/h. Ho sofferto, fino a Casal Cermelli dove cambiando direzione, ci siamo portati il vento nella schiena. Li sego fino alla grande rotatoria di Predosa e giocato d’anticipo, mentre loro svoltano a destra in tangenziale, sul percorso stabilito, io attraversata Predosa, accorciando la strada di circa un chilometro, riesco a precederli all’altra grande rotatoria, trovando il tempo di fotografare e filmare i diversi gruppi che passano in sequenza. Riparto cercando di inseguire gli ultimi passati ma è un’impresa impossibile, vanno forte e in poco tempo spariscono dalla mia vista. Svolto su per la Piria salita alternativa alla Rocca Vecchia sul percorso degli anni precedenti, riesco a raggiungerne due, anziani entrambi, non hanno seguito l’impeto dei giovani in salita. Quello leggermente più arretrato è Salvatore, porta i colori dei Ciclisti Corsichesi, iniziamo a chiacchierare. Mi chiede se sono della zona e se conosco la corsa, rispondo che l’avevo scoperta per caso qualche anno fa seguendo per caso le frecce gialle e viene fuori che ha letto il mio racconto e si ricorda anche il titolo “Il Mistero delle Frecce Gialle”, ne sono lusingato. Parliamo e scopriamo che per entrambi, il 2021 non è stato un buon anno, io per il mio incidente e lui, Salvatore per un problema al cuore che per fortuna ha risolto e la prova è che sta prendendo parte al brevetto della Rando Galletti. Ci lasciamo al punto di controllo di Carpeneto, io torno per la stessa strada, per incontrare altri eventuali partecipati al brevetto. Ne incontro ancora molti, in maggior parte donne e tutti salutano ad alta voce, come se ci conoscessimo, gli ultimi li trovo a Retorto, è mezzogiorno passato, devono ancora percorre quasi 300 km per arrivare. SEMPREINSELLA ragazzi, buon viaggio e che la forza sia con voi. P.S. due incontri speciali, il primo con Luca, frugarolese della Uà, pedalava nel gruppo che seguivo tra Frugarolo e Predosa, l’altro con Fabrizio ex Presidente del gruppo ciclistico Roccagrimalda, oggi ne portavo addosso i colori. Immenso piacere rivederli.