"Un giro giallo chiaro" 30/04/2022 • Distanza 112.60 km • Tempo 4:45:24 • Dislivello 751 metri Provo ad allungare, evitando la salita lunga e dura, su terre per me attraenti come lo sono quelle della Langa e del Monferrato Astigiano, colline ordinate coltivate quasi completamente a vigneti o noccioleti, dolci o aggressive, con strade strette ben tenute oserei dire perfette. È incredibile come la gestione da una provincia all’altra, possa trasformare il modo di andare in bicicletta da fastidioso a piacevole e parlo della nostra provincia e del tratto della SP243 Oviglio-Incisa meglio conosciuta come Monte Zucca che per le sue condizioni di degrado ed abbandono, rende odioso un percorso che è stato e potrebbe ancora essere bello ed interessante. Ma appena si lascia la provincia di Alessandria e ci si addentra in quella di Asti, ecco che le ruote della bici scorrono leggere e la strada riacquista il fascino che un tempo la distingueva rendendola meta ambita per tanti ciclisti. Il giro di oggi non lo avevo concepito come poi si è svolto, l’idea iniziale viste le previsioni di vento moderato da Nord erano di andare verso Casale Monferrato e tornare con il vento a favore, ma strada facendo ho divagato e raggiunta Alessandria ho pensato di tornare sul posto del mio incidente, nella speranza che mi tornasse in mente qualche particolare che la mia memoria ha serrato in un cassetto buttando via la chiave. Quindi rivolta la bici a Sud-Ovest, percorsa via vecchia dei Bagliani, superate Casalbagliano, Villa del Foro ed Oviglio mi immetto sul colabrodo della SP243 di cui parlavo prima e dopo Incisa Scapaccino, Nizza e Cortiglione, ecco Belveglio e Mombercelli. Lascio la strada principale e mi addentro nella regione Bologna, sfioro Agliano e sono a Costigliole in viale Corrado Bianco, capolinea. Rientro compiendo un ampio giro che mi avvicina a Santo Stefano e Canelli poi Nizza, raggiunta percorrendo la bella via vecchia di Calamandrana e dopo lo strappo di Bazzana la solita strada fatta tante volte che mi riporta a Casal Cermelli con il solito poco ma noioso vento da Nord-Est. Sul posto dell’incidente, ho sostato qualche minuto, osservando ancora il luogo, ciò che rimane dell’albero giustiziato, concausa probabile dell’incidente, il cancello, oggi chiuso. In fondo all’ampio cortile sedute a lato del palazzo alcune persone chiacchierano. Vorrei scomodarli e chiedere loro se quel giorno c’erano, se hanno visto qualcosa che possa aiutarmi a riappropriarmi di un attimo di vita che ho forse, deliberatamente cancellato ma desisto e riprendo il mio viaggio verso casa. Provo ad allungare, evitando la salita lunga e dura, pian piano le gambe si abitueranno ancora alla lunga distanza e allora, solo allora sarò tornato. SEMPREINSELLA