"Solo chi rischia di andare troppo lontano, avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare." 27/04/2022 • Distanza 100.76 km • Tempo 4:33:32 • Dislivello 1095 metri Ho ripreso un giro del 4 maggio dello scorso anno, che a causa del forte vento da Sud avevo interrotto, tornando indietro quasi per la stessa strada. Per oggi, volevo un giro che fosse al limite delle mie attuali possibilità ed ho trovato in questo i requisiti adatti, 1000x100. Cento chilometri con circa mille metri di dislivello, parametri che dopo la mia ripresa non avevo ancora nemmeno accostato, ma sono convinto che se continuo a fare dei giretti attorno a casa non riuscirò mai a trovare la forma per avvicinarmi alle caratteristiche dei giri che facevo un tempo. Così via sulla traccia del 4 maggio 2021 ( eccola https://ridewithgps.com/trips/66637107 ) con la differenza che oggi, non c’è stato un filo di vento all’andata e una lieve brezza da Nord al ritorno. Non ho trovato Sara e Marco come la volta precedente ma ho trovato qualche ciclista sulla mia strada, senza avere le gambe necessarie per poterli seguire. Una leggera emozione mi ha assalito raggiunto il passo della Bocchetta e in una mattina tiepida e colma di sole, dove la vista sulla val Polcevera è davvero mozzafiato, ho scattato la solita foto della bicicletta appoggiata al paletto che sorregge la catena posta a protezione del monumento a Fausto Coppi e Patron Luigin. Un biker sta salendo gli ultimi metri dal versante di Campomorone i nostri sguardi affaticati si incrociano per un attimo, sosta anche lui il tempo necessari per una fotografia e poi riparte sullo sterrato per il monte Leco. Dopo tanto tempo sono nuovamente ad uno dei tanti confini tra il Piemonte e la Liguria, francamente non credevo poterci riuscire ma ho voluto provarci ugualmente ed è andata bene. Sono tornato a casa senza troppi danni, ora ho male alle gambe ed è normale, ma se non ci si prova mai, non si va più lontano della porta di casa. Nell’avvicinamento a Voltaggio, ho assistito all’attacco in picchiata di una probabile poiana ai danni di un grosso fagiano maschio che razzolava a terra. Tutto è successo rapidamente, il tuffo del rapace il cui attacco va a vuoto, il balzo in volo del fagiano, piume bianche che si alzano con lui, segno gli artigli del gheppio non lo hanno mancato completamente ma è rimasto spiazzato e si rialza in volo quando il fagiano ha già preso qualche metro di vantaggio. La lotta è tra un peso piuma di circa 180 grammi contro un peso medio di circa un kg, ma quest’ultimo è in grado di compiere piccoli voli, mentre l’altro vive nell’aria. L’ultima immagine che ho è quella del gheppio che insegue il fagiano, come sia andata a finire non lo so e non saprei per chi fare il tifo, la vita dell’uno dipende dalla vita dell’altro, così è la natura. Così come il gheppio ha provato a catturare il fagiano, io ho provato a salire la Bocchetta dal versante semplice e ci sono riuscito, il versante opposto è ancora lontano, ma non irraggiungibile. SEMPREINSELLA P.S. arrivato a casa, gradita sorpresa, ho trovato in strada, fresca di vernice gialla la freccia che indica il percorso della12^ edizione della Rando Galletti, la ormai classica che il 7 maggio alle ore 6:00 partendo da Zibido, compie il giro di boa a Genova e ritorna al punto di partenza. Sabato 7 maggio verso le ore 9, passeranno davanti a casa mia, farò sicuramente il tifo per tutti i partecipanti. Anni fa le avevo seguite le frecce gialle che portano a Genova (http://www.unrandagioinbici.it/urb/escursioni/200-250-km/141-il-mistero-della-freccia-gialla-parte-1 ) e il giorno successivo, ripreso il percorso le avevo seguite fino a Milano (http://www.unrandagioinbici.it/urb/escursioni/250-300-km/18-il-mistero-della-freccia-gialla-parte-2) , quasi 500 km in due giorni. Ricordi irraggiungibili.